A pochi mesi dalla tornata elettorale che vede impegnati i candidati a sindaco della città di Noto in un serrato confronto su proposte e programmi, ecco che, come un orologio svizzero, si riaccende la questione dell’Ospedale Trigona, il cui fantasma, dopo l’assassinio perpetrato con avvelenamento lento nel corso di quasi un ventennio ormai, aleggia sulla testa del nuovo inquilino di palazzo Ducezio. L’argomento è spinoso a tal punto che a cavalcarlo si rischia di farsi male.
La vicenda del Trigona, ben conosciuta anche oltre i confini della città di Noto, in questi giorni, però, è tornata in auge tra gli scranni di Palazzo dei Normanni, grazie ad un comunicato stampa dell’on. Daniela Ternullo ( FI).
Nel richiamare il quadro normativo di riferimento, la deputata regionale ci e si ricorda che la rifunzionalizzazione della rete ospedaliera prevista dal dm 629/2017, il quale impone l’adeguamento dei Lea, viola il diritto alla salute dei cittadini di Noto e della zona sud del distretto di Asp 8, chiedendo, per tal guisa, il “temporaneo” ripristino del Trigona nei suoi servizi essenziali e cioè PS e laboratorio analisi aperti h.24, con l’aggiunta di Radiologia, che già viene da chiedersi se i reparti di cui il Trigona era dotato fino al 2018, poi trasferiti al Di Maria di Avola, cioè ginecologia/ostetricia e pediatria non fossero altrettanto essenziali. Transeat!
Ora, non possiamo non apprezzare le parole dell’on Ternullo, ma ci attendiamo vivamente che il comunicato stampa si trasformi in interpellanza all’Assemblea della Regione Siciliana, un’interpellanza seria, una presa di posizione contro la sua stessa area politica che, assessore alla sanità Ruggero Razza in testa, seguito dai vertici di Asp 8, ha prodotto quello che oggi la dottoressa Ternullo lamenta. Viceversa, le parole stanno a 1 e i fatti a zero.
In tutta sincerità, non poche perplessità sorgono sul valore del termine “ temporaneo” utilizzato nel comunicato e, quindi sulla reale volontà politica dell’attuale giunta regionale di ripristinare una volta per tutte la funzonalità dell’ospedale Trigona. Nè ci può essere di conforto l’assunto dell’Onorevole circa il fatto che il piano di rifunzionalizzazione sia datato, atteso che, in realtà, non lo è non essendo mai stato attuato se non nei tagli indiscriminati a fronte di nessuna compensazione che garantisca i livelli essenziali di assistenza. Come non ci è di conforto l’attesa posa della prima pietra del nuovo Ospedale di Siracusa e relativa adeguata rete stradale, si spera, che, al contrario, ci fa temere la definitiva chiusura dell’ospedale unico Avola – Noto, con ulteriori disagi per i cittadini e il “ temporaneo” sperpero di danaro pubblico in strutture che, in virtù della spending review prevista dalle leggi in vigore, non potranno essere mantenute in funzione.
In merito, ciò che possiamo dire senza tema di essere smentiti è che l’emergenza Covid ha solo evidenziato quello che già sapevamo e temevamo da anni: ritrovarci con una sanità della zona sud a pezzi e del tutto inadeguata a soddisfare i livelli di assistenza di 100.000 utenti.
Affinchè ancora una volta la politica non si prenda gioco dei cittadini e non speculi sul loro diritto alla salute, si chiede coerenza, concretezza, onestà intellettuale e rigore, poiché la “temporaneità” di un servizio vitale per i cittadini a noi della zona sud non interessa, atteso che il dm 629/2017 che richiede l’adeguamento dei livelli assistenziali resterà lettera morta se non verrà attuato il decreto Balduzzi del 2012, che prevede 3,7 posti letto per 1000 abitanti, che è una sosglia “ minima” non un tetto massimo, come chiarito dalla Corte Costituzionale, che ha, altresì, ribadito le caratteristiche che gli standard debbono avere ovvero uniformità e appropriatezza.
Il corto circuito tra normative è sotto gli occhi di tutti e qualsiasi discorso risulta soltanto specchietto per le allodole e allodole noi non siamo più, ben sapendo che la politica disfa e la politica, quella buona e attenta alle esigenze di un territorio, quella che è chiamata a rappresentarlo degnamente, fa e può fare, se vuole, rimediando anche agli errori del passato e ridando dignità alle persone. Non pretendiamo tanto, solo non essere insultati nella nostra intelligenza.
Giusi Farina – Passione Civile
Cosa si aspetta ad applicare le dovute regole,cioè la legge Balduzzi?