E’ convinzione diffusa tra i politici che la verità non si può dire sempre e comunque ed anzi la menzogna, attraverso il mezzo della mistificazione, può essere tranquillamente accettata o tollerata a supporto del principio “Fai quel che devi, perché accada quel che vuoi”.
Ma il vero cambiamento(?) passa attraverso la verità perché “nel tempo dell’inganno universale dire la verità è il primo atto rivoluzionario”.
E al momento, pur sforzandoci, non riusciamo a trovare rispondenza tra verità e narrazione, tra quello che si racconta nelle uscite pubbliche del Sindaco e la realtà delle cose.
La realtà è che il comune, al contrario della vicina Avola, non è in dissesto o in pre-dissesto finanziario.
I fatti ci dicono che sono stati approvati i bilanci preventivi 2020 e si è in attesa della relazione dei revisori dei conti per esitare il consuntivo 2020.
Le carte affermano che questi sbandierati 8 milioni di euro, restituiti al Mef, riguardano quell’anticipazione di liquidità che il ministero, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, aveva messo a disposizione dei comuni per il pagamento di debiti certi e esigibili nei confronti dei fornitori di servizi.
Si, vi ricordate quell’anticipazione – diciamolo non costituisce indebitamento – che fece gridare allo scandalo tutta l’attuale maggioranza, quei famosi 22 milioni di euro?
Ebbene gli uffici sono riusciti a pagare alle aziende creditrici “solo” 14 milioni di euro entro la scadenze prevista.
Ecco di cosa si tratta, non mancati investimenti o progetti non realizzati.
La stessa amministrazione Figura potrà avvalersi di questa possibilità a breve.
Ora se l’attuale amministrazione ritiene non veritieri i bilanci dell’era Bonfanti non deve fare altro che portare le scritture contabili al vaglio della magistratura.
Oppure cominciare, nella verità, questo prodigioso cambiamento e risolvere le criticità cittadine che sono molteplici.
Registriamo, invece, che Figura ha bloccato l’iter del piano regolatore con la storiella della mancanza di coinvolgimento dei portatori di interesse cittadino;
Ad oggi la mancata nomina delle posizioni organizzative di settore.
Determine e delibere firmate senza un atto autorizzativo di nomina da parte del Sindaco con possibili danni erariali per il comune.
Una cervellotica riorganizzazione dei settori e dei servizi che forse consentirà di proclamare, urbi et orbi, il risparmio di 2 posizioni organizzative ma che, a prima vista, sembra molto approssimativa.
Sulla sanità avremmo tanto da dire ma preferiamo aspettare ancora.
Basta con lo storytelling elettorale: “Tutto sbagliato, tutto da rifare”.
Perché Il rischio è di passare velocemente dalla “damnatio memoriae” bonfantiana alla “delenda Carthago” cittadina.
MOVIMENTO 5 STELLE NOTO