Corrado Stajano: Un Giornalista e Scrittore controcorrente
Ascoltando la trasmissione Striscia quotidiana – “ Tutto in dieci minuti, “dal titolo: Stajano, la maggioranza a Palazzo Ducezio e le prossime regionali, sul Blog Tutto su Noto, condotta dal Giornalista Vincenzo Rosana -, con ospite il Consigliere Comunale del Comune di Noto, Pietro Rosa, limitandomi alla questione Cittadinanza Onoraria al Giornalista e Scrittore Corrado Stajano, dopo avere ascoltato il video e letto articoli di stampa online, ma non articoli di stampa locale, sui quotidiani come ad esempio, La Sicilia, Il Giornale di Sicilia e La Gazzetta del Sud ,ma semplici notizie in cui si parlava di convocazione del Consiglio Comunale per dibattere o votare la Cittadinanza Onoraria o per revocarla, nessun articolo che chiarisse del perché Corrado Stajano ha rifiutato la Cittadinanza Onoraria che da tempo l’Amministrazione Comunale di Noto aveva annunciato pubblicamente alla Città, poi deliberata dall’Aula.
Leggo dalla “ Copia Deliberazione del Consiglio Comunale, “ un intervento del Consigliere Cultrera che muove delle critiche pretestuose su presunte richieste del giornalista in merito a vitto e alloggio per altre due persone, per la moglie e un suo collaboratore mentre altri Consiglieri difendono la già deliberata Cittadinanza Onoraria a Corrado Stajano.
Ma sembra che per questo ordinario, dovuto, scontato e pretestuoso motivo sia stata chiesta la revoca della Cittadinanza Onoraria?
Se le motivazioni della revoca sono ridotte a quanto ho ascoltato anche dal video da parte del Consigliere Rosa e da quanto ho letto fino ad oggi, non solo l’Amministrazione avrebbe dovuto vergognarsi e chiedere scusa pubblicamente al Dott. Corrado Stajano, perché ancora una volta l’Amministrazione presieduta dal Sindaco Bonfanti è risultata impreparata politicamente e culturalmente a portare avanti e a gestire in maniera adeguata una manifestazione simbolicamente particolare come quella di dare la Cittadinanza Onoraria a un Intellettuale controcorrente, di grande spessore culturale.
“Conoscere per Deliberare”, scriveva Luigi Einaudi ma, da quello che ho letto e sentito nel video, è veramente da mettersi “le mani nei capelli“.
Un Consigliere Comunale che dichiara di non conoscere Corrado Stajano, che prima vota a favore della Cittadinanza Onoraria e poi vota per la revoca della stessa!
Ma di cosa parliamo! Tutto ciò è grottesco!
C’è da pensare che tanti altri Consiglieri Comunali non sanno chi è Corrado Stajano perché sicuramente non hanno letto nessuno dei suoi tanti libri, né “Patrie Smarrite“, un romanzo dove si parla di Noto per 106 pagine, che va dallo sbarco degli Alleati al 2000, in cui Corrado Stajano muove giustamente delle dure critiche alla Classe Politica, che si è succeduta nel tempo, al Clero locale, ai Netini che stanno a Roma, nei Ministeri, che tutti insieme, invece di stabilire regole democratiche e farle rispettare, hanno fatto clientelismo politico a discapito della pratica della cultura civile, di conseguenza hanno permesso di cementare e deturpare la Costa con l’abusivismo selvaggio, facendo prevalere il degrado estetico, politico e culturale in Città e nel Territorio.
Romanzo che alla sua uscita nel 2001, non solo non fu presentato a Noto, ma fu stroncato dalle critiche di alcuni “studiosi di cultura locale, “ con articoli apparsi su La Vita Diocesana, Il Grifone, Noto Informa.
“Studiosi di cultura locale“, chiusi e bloccati nei significati statici del Romanzo in questione, ma gradito e apprezzato dal sottoscritto e da qualche altro spirito critico.
Il 15 Aprile del 2015, Corrado Stajano presentò nella Sala del Palazzo Villadorata, “Destini, testimonianze di un mondo perduto“ edito da Archinto, dove si parla di personaggi che Stajano ha incontrato direttamente, che sono donne e uomini, della cultura italiana del Novecento che hanno fatto delle scelte etiche nei vari campi dei saperi.
Questa presentazione di “ Destini, “ fu voluta dall’allora Assessore ai Beni Culturali Cettina Raudino che in quella occasione, insieme al Giornalista Paolo Di Stefano e Corrado Stajano, conversarono su “Patrie Smarrite“ ma anche su altre opere di Stajano, per chiarire e sciogliere pubblicamente alcuni nodi e incomprensioni da parte di quanti a Noto non avevano capito il senso delle dovute critiche fatte da Stajano alle varie Amministrazioni, al Clero, quindi ai Netini divenuti Magistrati, Vescovi.
Dopo quell’incontro culturalmente e politicamente di dialogo non – violento, fu presentata la proposta della Cittadinanza Onoraria da parte dell’Assessore Cettina Raudino che, alcuni mesi prima delle Elezioni Comunali del Giugno 2016, fu “costretta” a dimettersi dall’Amministrazione Bonfanti.
Ma fu solo una parentesi, un tentativo di dialogo non – violento durato pochissimo, che alla prima occasione è venuto fuori il carattere goliardico, autoritario, privo di idee culturali e politiche, di alcuni Consiglieri della maggioranza dell’attuale Amministrazione, non solo nei confronti del Giornalista e dello Scrittore Corrado Stajano ma nei confronti di una Città, che ancora non riesce ad aprirsi realmente agli uomini di spessore culturale, come Corrado Stajano.
Si apre invece, come si è aperta nel recentissimo passato, con la scusa del City Marketing, al Principe Don Pedro di Borbone, un discendente dei Duchi di Spagna e al Principe di Monaco a cui vengono date Cittadinanze Onorarie, senza alcun commento o critica da parte dei Consiglieri Comunali, calpestando i processi storico culturali, non badando alle spese di pranzi, cene a tutto il loro seguito, staff compreso, regalando libri, collocando Targhe in bronzo, nei monumenti del Centro Storico, programmando manifestazioni come l’Infiorata in loro onore.
Al contrario per un personaggio prestigioso e controcorrente, di origine Netina, che ha scritto sempre degli articoli su Noto su “Il Corriere della Sera“ facendola conoscere nel Mondo, firmando Appelli quando Noto era moribonda, come Corrado Stajano, Giornalista e Scrittore di primo piano nel campo giornalistico, letterario, nella Regia documentaristica che ha denunciato le stragi di Stato, difeso i Magistrati democratici e resistenti, denunciato corrotti e mafiosi ,per affermare la legalità e la reale Democrazia nel Bel Paese, l’Amministrazione Comunale di Noto ha di fatto compiuto una inversione a 360, con un “pretesto tutto paesano“, attraverso un dibattito consiliare ammiccante e equivoco, teso semplicemente a salvaguardare equilibri politici e, almeno moralmente, revocando la Cittadinanza Onoraria, evidenziando e alimentando nello stesso tempo i propri limiti culturali e politici, facendo passare pubblicamente in una Città “Patrimonio dell’Umanità“ quel concetto di “sotto – cultura“ ornamentale, consolatoria e mistificante del tempo che fù, di cui mi sembra sia copiosamente caratterizzata.
Roberto Bellassai
Ringrazio l’autore dell’articolo, per la chiarezza di esposizione e obbiettività dei fatti narrati, condividendone le analisi sociologiche .
Ciao Salvatore,grazie per i tuoi complimenti,ma è doveroso intervenire in un contesto come quello di Noto,dove la ragione non riesce mai a passare,dove al suo posto si celebra la miseria culturale,che fa ancora esaltare personaggi della politica locale.
A me farebbe piacere scrivere dell’altro,ma siamo ancora al di sotto dello stadio dell’Elefante,di conseguenza c’è ancora collettivamente da portare pesi,siamo ancora ” all’io devo, ” purtroppo! Per tendere ” all’io voglio ” e ” all’io creo,” per citare Nietzsche,siamo ancora lontani anni luce.