Giornale di Sicilia dell’11/08/2016: “Musica alta a Noto, giro di vite del comune”.
Segue la rituale intervista ad un Sindaco “infuriato” infarcita di roboanti parole: …intollerabile, …immediata sanzione, …azione repressiva, ecc.
In un baretto del piano alto due avventori, di fronte a due granite al caffè, commentano la notizia.
Cliente 1 : Npari, i soliti minchiati sunu. Ma ‘n’era vietatu sunari ‘no centtru storicu cu l’amplificaturi ?
E cca successu? Nenti!
Cliente 2 : Ma quanti ordinanzi fa stu Sinnucu? N’a fatta puru una pe pappaiaddi ( ord. n.197 S 14/07/2016 ) re zanni: i pappaiaddi nun si puonu vinniri, sunu animaluzzi e nun s’anu maltrattari.
Cliente 1: Veru è! Ma ppuoi cca successu Nenti! I zanni sunu comu sempri ravanti o municipiu a vinniri pappaiadduzzi.
Cliente 2: E u Sinnucu chi fa?
Cliente 1 : Nenti! I talìa quannu trasi e pensa a scriviri n’autra ordinanza.
I due avventori esprimono con un’istintiva satira popolare un profondo disagio che vive la città.
Ripercorro a memoria alcune delle ordinanze sindacali e qualche intervista del Sindaco:
Tolleranza zero contro i venditori abusivi di via Napoli.
E via Napoli è sempre piena di venditori con ape, camion, furgoni cofani di automobili colmi di frutta e verdura alcuni attrezzati di sedie, tavolini, ombrelloni, cassette vuote disposte sui marciapiedi costringendo i pedoni a pericolosi attraversamenti della strada. E tutti regolarmente abusivi.
Pugno di ferro contro gli esercizi commerciali che non rispettano il decoro urbano secondo quanto stabilito dal Regolamento Comunale.
E al corso spuntano sedie e tavoli di plastica a ridosso del Museo Civico aggiungendosi all’esposizione da fera o luni di altri esercizi commerciali.
Chiusura immediata degli esercizi commerciali che hanno ricevuto due sanzioni ( ) per non aver rispettato gli spazi assegnati per sedie e tavolini.
Qualche locale, multato due volte per non aver rispettato gli spazi assegnati, continua tranquillamente a vendere bevande, gelati, granite e pizze occupando tutto lo spazio che gli pare.
Task force per una “pulizia persistente” e scrupolosa in tutta la città e in tutto il territorio. Ferma repressione per chi abbandona rifiuti.
E infatti la città ed il territorio sono un maleodorante immondezzaio.
Anche Lei, sig. Sindaco, converrà che così non si può andare avanti.
Lasci perdere le ordinanze, i proclami a mezzo stampa e si impegni davvero a fare rispettare la legge.
Anzi mi permetto di darLe una dritta.
Scriva un’ultima ordinanza, ma che sia veramente l’ultima, la definitiva, l’Ordinanza delle ordinanze:
L’Ordinanaza per fare rispettare le ordinanze.
Bertoldo
Noto risolve il problema dell’inquinamento da CO2.
Dopo una serie di ordinanze estivali di grande effetto come quella che vieta ai cittadini il taglio delle ali ai pennuti urbani, o ancora quella che esorta i cittadini e i villeggianti a non produrre rifiuti, la cittadina famosa in tutto il mondo per il barocco, fa ancora parlare di sé per le sue ordinanze rivoluzionarie.
La nuova misura comunale, anche questa agostana, vieta difatti a tutti i mezzi di trasporto che circolano in città d’inquinare.
Grazie alla misura eccezzionale la cittadina siciliana famosa per il barocco sarà all’avanguardia in Italia anche nella lotta all’inquinamento.
nuovaurbe/news/italia/sicilia/smartcities/
Bertoldo conosce un Sindaco che fa le ordinanze e poi le notifica alle forze dell’ordine e viene attaccato perché le ha fatte e non è andato personalmente a farle rispettare ? Bertoldo riferisca al suo editore che se ne faccia una ragione o abbia il coraggio di tirare in ballo chi ha responsabilità ed è deputato al rispetto delle norme. Per favore non sparate sempre verso i vigili urbani, pietà.Chiudo non prima di comunicare che mi viene in mente una ordinanza per vietare a chi perde due elezioni consecutive di continuare a ergersi a paladino del sapere fare e del sapere amministrare perché ha già dimostrato che sa solo criticare per frustrazione personale.
Bla bla bla
E noi che pensavamo che la politica non fosse una partita di calcio: io ho vinto, tu hai perso quindi muto!
E noi che pensavamo la politica fosse un servizio ai cittadini, vero e non annunciato.
E noi che pensavamo la politica fosse assunzione di responsabilità.
E noi che pensavamo la politica fosse risolvere problemi e non crearne.
Ora, non ci resterà che la speranza in un’ordinanza contro la frustrazione.
Egr. Sig. Sindaco, sono una sua elettrice e sono molto rammaricata nel vedere la mia città così allo sbando. Penso che Lei debba rispondere a tale Bertoldo con i fatti, non con questo vittimismo mal celato e con questa solita nenia (mi permetta, un po’ patetica) di chi ha vinto e di chi ha perso le elezioni. Mi scusi….ma cosa importa ora? Passiamo ai fatti! Io ancora conto in Lei. M.P.
Sig.Sindaco che ci sia qualcosa che non gira per il verso giusto mi pare proprio di si. Circostanze? Sfortuna? Oggi ritengo che non interessi nessuno colpevolizzare questo o quel settore Comunale ma deve ammettere che ci sono delle criticita’che si ripetono.Certo il mancato rispetto delle ordinanze deve far mettere in conto che non si ha tanta voglia di rispettare le regole.Se i cittadini siano essi esercenti o fruitori non rispettano le regole non lo si puo’addebitare al Sindaco ma ad un fenomeno culturale che sa dimpoca crescita e questo nin lo si risolve con uno stato di polizia,pero’ basta girare a Noto per vedere che siamo in piena anarchia … ma non da oggi.
Mio padre e’ contadino dalle scarpe grosse e dal cervello fino e se le dice queste cose e’ perché vuole avvertirla che le cose non vanno tanto bene. È’ stato anche alla corte di un re a fare da consigliere ma, forse, queste cose lei non può saperle. Lei nel pieno delirio di onnipotenza continua ad arrabbiarsi e pensare ancora alle elezioni e chi le ha vinte e chi le ha perse. Ha proposito mi pare di ricordare che Lei non era quello che ci metteva la faccia e che a Noto comandava Lei? Io sono il figlio stupido di Bertoldo, ma con l’età ho capito qualcosa. Le consiglio di travestirsi per non farsi riconoscere e sedersi in qualche bar e ascoltare quello che dicono i suoi cittadini e i turisti. Non si preoccupi di quello che ascolterà tanto potrà sempre dire che sono chiacchiere da Bar.
Noto, Sicilia. Ordinanze smart per città smart
nuovaurbe/news/italia/sicilia/smartcities
Una serie di misure eccezionali varate di recente dalla città siciliana patrimonio dell’umanità rischia di assicurare un ulteriore primato alla cittadina mondialmente famosa per il barocco, proiettandola tra le capofila delle smart-city europee.
Difronte al dilagare incontrollato dell’abusivismo commerciale, con bancarelle, camioncini, camionette, tendoni improvvisati, tavoli e tavolini che propongono ai turisti merce di ogni genere, la città gioca ancora una volta la ” carta smart ” e vara una nuova ordinanza che mira, questa volta, a dissuadere il turista, in assenza del quale il problema non esisterebbe.
La saccoccia-barocca, così è stata chiamata, conterrà 3 pomodorini di pachino, un pezzetto di torrone, 15 grammi di calia e semenza, una pesca, 5 acini di nero d’Avola, una mandorla, un mini arancino, 2 calamari fritti, 30 grammi di origano sgranato. Questo il contenuto selezionato con cura da un pool di esperti.
L’ordinanza prevede la distribuzione gratuita all’ingresso della città del kit comunale così confezionato e l’obbligo di accettazione (ma si dice “gradimento”) da parte del turista, che incorrerebbe in una contravvenzione (3€) in caso di rifiuto. La misura non riguarda i minori.
Si prevede che dal momento dell’introduzione della misura, uno o due giorni (lavorativi) saranno più che sufficienti a mettere fine all’abusivismo che ìmpera ormai da qualche anno nella rinomata cittadina siciliana.
Quando gli esempi virtuosi e smart vengono dal sud.
Bravi!
http://www.smart-city.org
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NOTO CITTA’ SENZA REGOLE
“ … Un turismo di visitatori interessati all’arte, alla musica, alle manifestazioni della cultura, che apprezzano il pane buono, il vino genuino, il mare pulito e possano sentirsi felici guardandosi intorno. Occorre impegnare le doti ancestrali di impegno, di gentilezza, di estetica per soddisfare queste esigenze (…) Chi sale le scale del suo Municipio o vi si sofferma a conversare con l’impiegato non può gettarvi la carta straccia o il mozzicone della sigaretta.
E’ il piccolo tempio dei nostri giorni,ognuno deve accedervi con rispetto.
Si tratta di alcuni stralci del libro: “ Noto – Le Sacre Pietre del Barocco “ di Corrado Sofia,Electa Editore.
Quello che scrive Corrado Sofia su Noto andrebbe osservato alla lettera da parte di ogni Cittadino di Noto, ma soprattutto deve essere fatto osservare da chi politicamente ha in gestione la Città, facendo prevalere le regole democratiche, il buon gusto e quel dovuto senso civico che, invece, non viene purtroppo ancora praticato nella Città d’oro!
Le carenze purtroppo abbondano, mancano i vari collegamenti che la Città dovrebbe avere e che ancora non ha con il suo territorio, ad esempio con la Riserva di Vendicari, di Pantalica, di Cavagrande, quindi con Noto Antica, con Castelluccio e soprattutto con la Contrada Vaddeddi, località dove sono i Mosaici della Villa del Tellaro!
Gli unici collegamenti sono con Noto Marina, con appena quattro corse al giorno nel periodo estivo esclusa la Domenica e i giorni festivi!
Ci chiediamo e chiediamo: ma cosa si aspetta a fare delle convenzioni con delle società che mettono a disposizione dei piccoli Bus, che possono assolvere a un servizio di basilare importanza per promuovere realmente il territorio con le sue bellezze naturalistiche?
Alle carenze croniche per collegarsi con il territorio si aggiungono tanti piccoli e grandi gesti di cattivo gusto e di inciviltà che sono sotto gli occhi di tutti.
Partendo dalla fermata dei Bus sarebbe ora di pensare a un Parcheggio adeguato alle esigenze di una Città turistica!
Non esiste una segnaletica che indirizza il Turista che arriva.
All’ingresso dei Giardini Pubblici abbiamo notato che l’unica Fontanella dell’acqua è sempre tappata, di conseguenza l’acqua fuoriesce scorrendo lungo la strada.
Tutto il verde dei Giardini Pubblici è secco e alcuni viali sono pieni di buchi a causa dello stato di abbandono in cui versano da troppo tempo!
Non è possibile tollerare che dal Parcheggio di Largo Landolina scendono vespe e motorini che attraversano Corso V.E., o che ragazzi in bicicletta sfrecciano lungo i marciapiedi di Corso V.E.,o dentro i Giardini Pubblici, o assistere a giocate di calcio in Piazzetta Trigona mentre la gente passeggia!
Si fa divieto assoluto di fare passeggiare cani nei Giardini pubblici e poi si organizza “Guinzaglio d’oro“ , in uno spazio dove giocano i bambini, una manifestazione che è iniziata alle 19.00 ed è finita a mezzanotte! Ci chiediamo dove hanno fatti i bisogni tutti i cani in concorso!
Il Corso Vittorio Emanuele,è invaso da ambulanti che vendono palloncini, che invadono l’intera zona aurea del Corso Vitt.Emanuele,“ accogliendo “ i Turisti con un costante e continuo lancio di “ palle elastiche, “ durante tutto il giorno, mentre la sera, alle “ palle elastiche“ , si applica una variante, che consiste nel lancio di “ razzi fosforescenti “ in aria, come se questa gente fosse in una Palestra privata, disturbando i passanti, i Turisti, deturpando l’immagine della Città, quindi le sensazioni e le atmosfere che gli scenari barocchi di per sé hanno creato e stabilito da secoli! Se, poi,pensiamo che molti Turisti fanno migliaia di chilometri per venire a fotografare o filmare Noto, e trovano una simile accoglienza soprattutto nella strada principale che non permette di fotografare né di filmare ci sarebbe da riflettere e di prendere subito le dovute decisioni nei confronti di ciò che contribuisce a non fare tornare il Turista a Noto! Se a questa forma di “ deturpamento visivo “ , si aggiunge anche quella degli spazi assegnati secondo noi senza alcun criterio, come ad esempio, gli spazi attorno a Palazzo Ducezio, in via Nicolaci e nello stesso Corso Vittorio Emanuele che sembrano “soffocare “ la zona aurea di Noto, degradandola da Città d’arte, Patrimonio dell’Umanità, a Casba, a Contrada perché il cattivo gusto ha comportato l’esibizione delle varie merci da parte di alcuni Commercianti con il seguito di Tazebao da tutti i lati che invadono interi marciapiedi e angoli, più buona parte del Corso V.E., intralciando il traffico, di conseguenza viene a completarsi di quel “ cattivo gusto “ , che diviene“oscenità pubblica “ , che bisogna ribaltare con il dovuto rispetto delle regole!
Sarebbe ora di presentare pubblicamente e applicare il Piano Estetico che l’Amministrazione Comunale, tiene ancora nel cassetto perché non è possibile continuare a gestire una Città e un territorio senza servizi e senza regole chiare a tutti e per tutti, così come non è possibile deturpare la spazialità di un luogo come via Nicolaci, l’identità di un luogo unico al mondo, da 22 tavolini con quattro sedie per ogni tavolo a cui si aggiunge una illuminazione a giorno sgridata, molto volgare che aggredisce e svuota di significato le bellezze architettoniche del luogo,facendolo regredere sotto l’aspetto estetico a una Pescheria!
Noto è una Città d’arte, un Giardino di Pietra, senza regole, che ogni giorno che passa perde il “senso“ di Città a causa di una gestione politica e tecnica che non ha i dovuti parametri per gestirla in maniera adeguata, di conseguenza invece di accogliere il Cittadino, il Turistaper ritrovarsi, “… sentirsi felici gurdandosi attorno …”(Corrado Sofia), ci si perde perché “ mancano le regole “ , manca l’ambiente che è quel sentire la pelle di una Città, per dirla con Franco La Cecla, così al suo posto si avverte, si sente e si respira il suo contrario: il cattivo gusto, il caos,quindi l’alienazione! Che senso può avere spendere del denaro pubblico alla Bit di Berlino e di Milano per promuoverla!
Roberto Bellassai
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3 Responses to NOTO CITTA’ SENZA REGOLE
Bertoldo ha dimenticato di citare l’ordinanza più bizzarra e stravagante, che prevedeva addirittura sanzioni salate tra i 250 e i 500 per i trasgressori, anche questa per fortuna mai applicata.Il diktat emanato nel estate del 2013 vietava ai residenti di via Ducezio di far affacciare i propri amici pelosetti su balconi, terrazzi o lastrici solari, poiché nella zona era stato allestito uno spazio teatrale all’aperto e con l’abbaiare dei cani si rischiava di disturbare le rappresentazioni.La notizia fece il giro del web e venne perfino trattata dal quotidiano “il giornale”http://m.ilgiornale.it/news/2013/09/06/il-sindaco-che-chiude-in-casa-i-cani/948050/