Il Comune di Noto, finalmente, attiva le procedure per la redazione del P.R.G. scaduto nel lontano 2003. Dieci anni di “limbo” urbanistico, durante i quali si è costruito “legalmente” come non mai. Un “limbo” che ha fatto comodo a tutti, costruttori, artigiani, fornitori, proprietari, tecnici e sponsor. Tutti felici e contenti. Un P.R.G. strascaduto trattato a Noto alla medesima stregua di uno in corso di validità, con tanto di varianti (l’ultima quella delle norme in “zona agricola”, ma non dimentichiamoci le diverse varianti concesse per edificazioni “particolari”). Nessuno, ma proprio nessuno, a porsi come si potesse variare uno strumento urbanistico irrimediabilmente scaduto. Ma la convergenza di interessi è stata veramente generale per andare per il sottile. Ad un certo punto, credo, che addirittura si sia pensato che questo stato di sospensione/indefinizione si sarebbe potuto prolungare sine die, con buona pace di tutti. Ma sono successe due cose che ci hanno risvegliato dal comodo letargo: l’aut aut della regione e la bocciatura della “famosa” lottizzazione. La madre di tutte le battaglie pseudo-ambientaliste che ha infervorato non poco la nutrita élite di urbanisti locali e che si è conclusa, in ultima analisi, a sfavore dei “cementificatori” per il maldestro uso del relativo studio agricolo-forestale e delle annesse autorizzazioni. Non rispondendo alla diffida regionale, in normale stile amministrativo nuticiano, saremmo incorsi in un incontrollabile commissariamento, per cui, accelerando come non mai, una procedura iniziata da due precedenti dirigenti dell’urbanistica, venutici a mancare improvvisamente per vari motivi, che solo in parte conosciamo, siamo infine giunti alla pubblicazione del bando di gara per l’affidamento dell’incarico di completamento del P.R.G. ad un gruppo interdisciplinare e – si spera – qualificato di professionisti. Una procedura di certo non nuova, che però, come al solito, Noto riesce a interpretare con stile ormai inconfondibile.
Iniziamo con l’oggetto dei servizi da svolgere con il detto incarico:
A) Revisioni / integrazioni di elaborati già esistenti e approvati dal Consiglio Comunale con Del.n.54/2007
- Analisi e revisione dell’esistente “Schema di massima del P.R.G.”
- Revisione ed integrazione dell’esistente “Studio geomorfologico” a supporto del P.R.G.
- Revisione ed integrazione dell’esistente “Studio agricolo-forestale” con allegata “carta dei vincoli”;
- Revisione ed integrazione del “Piano Urbanistico Commerciale”;
B) Redazione di nuovi elaborati
- Redazione del “Progetto esecutivo del P.R.G.” e dell’annesso “Regolamento edilizio” con un orizzonte temporale di 20 anni;
- Elaborazione della “Valutazione di Incidenza” (procedimento di carattere preventivo ai sensi dell’art.6 della direttiva “Habitat”, al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito, o proposto sito, della rete “Natura 2000”)
- Elaborazione della “Valutazione Ambientale Strategica” (VAS) relativa al P.R.G.
- Redazione degli “Studi geologico-tecnici” (comprensivi, ove necessario, di indagini) a supporto delle “prescrizioni esecutive” (alias “Piani Particolareggiati”)
- Redazione del “Piano Particolareggiato” (PP) o “prescrizioni esecutive “di cui si lascia inspiegabilmente indefinita la tipologia e la localizzazione e, quindi, il numero; si pensi che esistono i classici PP in “zona C”, per le zone di edilizia economica e popolare (PEEP), per le zone artigianali (PIP), per il centro storico, di recupero urbanistico (PR); insomma una varietà non indifferente di piani che devono essere dettagliatamente e preventivamente definiti, dato che l’onorario è forfettario e predeterminato in nette €. 146.904,40; nel bando, tanto per dire, si specifica che la redazione del PP avverrà “secondo direttive date dall’Amministrazione e secondo lo schema di massima del P.R.G. stesso …”;
Al netto dei “tempi morti” dovuti ad approvazioni di vari organi, il tutto si dovrebbe svolgere nell’arco di 12 mesi (con un ritardo massimo ammissibile di 6 mesi). Ad ogni giorno di ritardo per fase si applica una penale di circa 147 euro, equivalente ad un ribasso di circa il 3% al mese di ritardo.
Ad un primo esame delle incombenze messe a gara, si rilevano i seguenti problemi di ordine tecnico-amministrativo:
- risulta palesemente indefinito l’impegno assunto dai progettisti rispetto alla redazione dei Piani Particolareggiati (tipi e localizzazioni); questa omissione risulta grave per i contenziosi che inevitabilmente potrà innescare fin dalla fase di gara;
- la revisione / integrazione del Piano Urbanistico Commerciale è indefinita per ciò che riguarda l’impegno dei progettisti per la fase approvativa e per la gestione di eventuali ricorsi.
Ma gli aspetti di natura più “politica” potrebbero rivelarsi decisamente più interessanti. Il rifacimento dello “Studio Agricolo-Forestale” insieme alla indefinita rivisitazione dei piani particolareggiati, si preannuncia come una sorta di riscossa finale, di ultima occasione, per la vicenda della famosa lottizzazione a mare.
La volta scorsa è andata male per colpa delle “menti bacate” e sono tremati i polsi alla maggioranza. Ma qualcuno avrà pensato che per farla finita (si parla di sostegno politico) doveva attendersi l’esito dell’ultima grande prova: il completamento del P.R.G.. Un nuovo agronomo dovrà cimentarsi in una nuova conta solenne delle essenze di macchia mediterranea presenti; numero che, per vari motivi, potrebbe di nuovo ufficialmente cambiare essendo talvolta la natura capricciosa e benigna. Basta aggiungere un qualificato team di progettazione, misericordioso quanto basta, e il gioco è fatto.
La prossima volta ci avventureremo nell’interessante sistema di valutazione delle offerte.
Ciniko Urbanista
proprio oggi ad 11 giorni dalla scadenza del bando per la revisione del PRG di NOto, viene pubblicata sull’albo pretorio del comune di noto una determina N. Registro:2980 / 2013 N. 1317 del 04/10/2013 di approvazione di una “revisione” del bando e proroga dei termini, non ancora definita, guarda caso è sparita la redazione delle prescrizioni esecutive dei piani particolareggiati, art.2 della legge regionale 27 dicembre 1978 n.7.
In questa vicenda verrebbe da pensare, che il redattore del bando non ha letto e interpretato bene la norma.
Strano però prima le prescrizioni esecutive dei piani particolareggiati citate e non quantizzate, adesso scompaiono. Magari ricompariranno ad affidamento avvenuto……
Inoltre non si ha ancora notizia della scadenza