E’ vero: a Ragusa ha perso il Pd ufficiale. Hanno perso Rosario Crocetta e Giuseppe Lumia. Ma ha perso soprattutto l’ex Sindaco, Nello Dipasquale.
La vittoria di Federico Piccitto, candidato del Movimento 5 Stelle, con quasi il 70 per cento dei voti è uno schiaffo alla vecchia politica siciliana ‘inciucista’ e trasformista. Ma suona anche come uno ‘scoppolone’ all’ex Sindaco, Dipasquale, che ha provato a ‘strafare’, pensando di essere un leader. E scoprendo, invece, che in meno di un anno si è giocato tutto quello che ha faticosamente costruito in tanti anni.
Presuntuoso, Dipasquale. Nato dentro Forza Italia, voluto Sindaco, per la prima volta da Innocenzo Leontini, cinque anni dopo Dipasquale si è subito cimentato nel ‘parricidio’ politico, rinnegando chi lo aveva lanciato.
La prima mossa gli è riuscita: candidatosi alle elezioni regionali dopo essersi dimesso da Sindaco di Ragusa, è stato eletto all’Ars.
A questo punto ha pensato di poter fare e disfare a piacimento. Approfittando del fatto che, il suo, è sempre stato un elettorato personale, non eccessivamente politicizzato. Ma se le cose, per lui e per il suo elettorato, stavano così sette mesi fa, non era detto che sarebbero rimaste tali. E, infatti, tali non sono rimaste.
Di Pasquale non ha capito che gli echi del trasformismo del presidente della Regione, Rosario Crocetta, e del senatore del Pd, Giuseppe Lumia, sono arrivati fino nella sua città. Che l’elettorato di centrosinistra è stanco di questi personaggi.
Così Dipasquale è stato stritolato dai giochi che lui stesso ha creato attorno alla propria figura politica. Il suo passaggio nel Megafono gli ha fatto perdere lo spirito di uomo politico al di sopra delle parti. Insomma, molti elettori di centrodestra, che prima lo seguivano, non lo hanno seguito nel Megafono. Mentre gli elettori di centrosinistra hanno preferito il cambiamento ai soliti ‘pastrocchi’ di Crocetta e Lumia.
Il risultato è che Dipasquale ha scoperto che nella sua città, almeno alla elezioni comunali, non e lo fila più nessuno…
Comunque Ragusa con la sua sconfitta fà un passo avanti verso una politica meno serva dei petrolieri che lui da Sindaco accoglieva sempre con molta servile disponibilità quando volevano perforare la Sicilia ed il territorio Ibleo in particolare. Con lui infatti il Ragusano si è sempre più distinto per essere il colabrodo della Sicilia. venendo da Modica verso Ibla il Panorama della Città premiata dall’ UNESCO si mostra pieno di pozzi petroliferi e immense cisterne e gigantesche condotte e recinti con centraline e valvole di sfiato che era quello che abbiamo cercato di evitare nella zona intorno a Noto… con lotte e mobilitazioni. Perchè il futuro della Sicilia non passa da lì: Gela docet…