A parte le pochissime eccezioni di Atei e di Laici, che per fortuna ci sono e che non può che farmi piacere, ma non in maniera soggettiva ma oggettiva, perchè lavoriamo per una Società civile realmente e razionalmente più libera, anche quest’anno tra le mie Amiche e i miei Amici sia su Facebook che fuori di Facebook ho notato che sono tutti/e osservanti della Festa del Santo Natale, una Festa Cattolica, quindi religiosa, sovrapposta a quella del Solstizio d’Inverno, cioè alla Festa del Sole.
Eppure l’Italia sulla Carta è un Paese Democratico, quindi Laico, fatto di regole scritte, ed invece con il pretesto del Concordato tra lo Stato Repubblicano e lo Stato Vaticano, che insieme ai Media pubblici e privati continuano a mistificare la realtà, non facendo altro che alimentare le superstizioni ed in particolare il Mercato con il suo modello consumistico, non facendo crescere il soggetto nè culturalmente nè spiritualmente, essendo culturalmente e politicamente ambiguo il messaggio che passa attraverso l’interfaccia tra lo Stato Repubblicano e lo Stato Vaticano, trattando in questo caso il Cittadino da suddito e non come reale Cittadino libero, a cui viene anche colonizzato il suo immaginario.
Lo Stato, le Regioni, i Comuni, sono dei Presidi Laici, che hanno il ruolo di chi promuove la pluralità delle Idee e dei Saperi, e non possono nè identificarsi con una religione, nè prediligerla imponendola a una collettività , perchè secondo l’ultima revisione del Concordato del 1984 tra lo Stato Italiano e lo Stato Vaticano, lo Stato Italiano non può riconoscersi in una religione, nè di conseguenza nella religione Cattolica.
Come spiegare questo assurdo e grottesco comportamento soprattutto delle Istituzioni dello Stato Repubblicano e dei Media di propagandare a reti unificate e ripetutamente e celebrare il Natale come fosse una Festa di Stato, come se fossimo ancora in uno Stato Tolemaico!
Questo vuol dire calpestare non solo simbolicamente i vari processi Storico, Culturali e Scientifici dello Stato Laico, che non può giustificarsi appellandosi alla tradizione religiosa di un Paese che si dice Laico e Civile.
La mia proposta alternativa a questo inciucio da sottocultura, fatto e alimentato dalle due Istituzioni, pur rispettando chi ha fede, che può celebrare liberamente la Festa del Natale in cui crede nella sua Chiesa o privatamente insieme ad altri credenti, nel rispetto della pluralità reale e non formale delle Idee e dei Saperi, quindi delle Religioni, di ripristinare la ” Festa della Ragione ” , che poi è quello che manca nel ” Bel Paese smemorato ” , che si faceva al tempo della Comune di Parigi, per cominciare a cambiare la tendenza e a non continuare con il ” genocidio culturale ” di cui parlava Pasolini.
Roberto Bellassai
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