Che le cose stessero precipitando per l’ex magistrato Marino era già nell’aria da parecchio tempo, troppi nemici, a cominciare dal vice-capo di confindustria Sicilia ed infine inviso ormai allo stesso Crocetta. Addirittura qualche giorno fa proprio il vicepresidente Catanzaro, che lo ricordiamo gestisce praticamente in regime di monopolio una discarica a siculiana, ha denunciato per diffamazione, l’ormai ex assessore all’energia Marino chiedendo un risarcimento di oltre 1,6 milioni di euro.
Lapidario il commento di Marino: “Ci vedremo in Tribunale”.
Ieri notte Crocetta gli ha recitato il De profundis licenziandolo dalla sua Giunta all’interno di un generale rimpasto, nonostante contro la sua rimozione si fossero schierati sindacati e comuni, oltre a movimenti spontanei di cittadini.
Tutto questo avrebbe poco interesse per il pubblico netino se non fosse che Marino è stato il nume ispiratore, attraverso il fido dott. Buceti, della fuoriuscita dalla gestione dell’acqua in provincia di Siracusa di Sai8.
Probabilmente stamattina i falliti proprietari di SAI8 e, forse anche l’attuale curatela fallimentare, stanno brindando a champagne.
Per quanto ci riguarda, ancora una volta, chiediamo a Corrado Bonfanti di riprendersi autonomamente la gestione delle proprie risorse idriche e depurative.
Tanti le ragioni che nel tempo abbiamo osservato e scritto!
1) Oggi Noto è l’unico comune che, nel rispetto del patto di stabilità, potrebbe assorbire unità di personale utili a gestire la nostra rete idrica;
2)Il comune di Noto ha già una società, interamente partecipata, su cui può esercitare il cosiddetto “controllo analogo”;
3) I costi di gestione per Noto sono nettamente sostenibili rispetto agli altri comuni come dimostrato nel patto industriale;
4) La difesa degli interessi della città;
5)La visione di un nuovo assetto relativamente al libero consorzio dei comuni della Val di Noto.
6) E’ di tutta evidenza che, da un punto di vista politico, la rielezione del Sindaco Bonfanti passa attraverso la capacità di difesa dell’ospedale Trigona e dare risposte ai netini sull’acqua.
Noto ha un disperato bisogno di politica, nel senso migliore: capacità di scegliere, di mediare, di risolvere, di imboccare strade coraggiose, di rischiare e di fare la differenza nella vita delle persone.
Di tutto ciò abbiamo bisogno, non ne possiamo più di navi con le vele ammainate che non lasciano mai il porto perché hanno paura del vento e delle tempeste.
Vale la pena rileggere l’antologia di Spoon River, la poesia che Edgar Lee Master immagina scolpita sulla lapide di George Gray, un uomo che non era riuscito mai a vivere pienamente la propria vita.
«Perché l’amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno; il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura; l’ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele e prendere i venti del destino, dovunque spingano la barca. “
Carmelo Filingeri