L’On.le Pino Apprendi, deputato regionale del Pd, questa mattina ha presentato una interpellanza al Presidente della Regione e all’Assessore regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica al fine di conoscere se intendano “intervenire presso i comuni del territorio della regione siciliana per verificare eventuali irregolarità” rispetto a quanto previsto dalla legge regionale n. 6/2011 e se non intendano chiedere, nei centri dove si ravvisi violazione della normativa, “l’immediato annullamento delle giunte illegittime dichiarandole decadute” e la nomina “di un commissario ad acta”. Il politico del Pd si riferisce, in particolar modo, alla norma sulla “rappresentanza di entrambi i generi” nelle giunte di governo chiedendone l’immediata applicazione ed il commissariamento di quei comuni che non sono in regola. Nonostante la legge sia in vigore da circa sei mesi sono molti i comuni inadempienti che continuano ad essere governati da soli uomini. La vicenda era stata sollevata da uno studio condotto, nel marzo scorso, dall’Associazione riberese “S.O.S Democrazia”. Dai numeri di quella ricerca emerse che il 30% circa dei comuni siciliani non rispettavano la norma sulla composizione della giunta. L’Associazione inviò una nota alle Prefetture e all’Assessorato competente senza alcun esito. Nessun provvedimento ufficiale è stato adottato e, ad oggi, rimangono numerosi i comuni retti da giunte illegittime. Tra questi anche grossi centri come Mazara del Vallo, Ribera, Porto Empedocle, Misilmeri, Bronte o Pachino. L’On.le Apprendi sottolinea, nel documento, come il principio della rappresentanza di genere, oltre ad essere sancito da una legge regionale, sia promosso dalla Costituzione italiana e da importanti atti dell’Unione Europea. Quanto meno singolare ciò che è accaduto al comune di Favignana dove dopo dieci giorni dall’entrata in vigore della legge sulla rappresentanza di genere, l’architetto Monica Modica, unico assessore donna, è stato sostituito da un assessore uomo.
Come principio divenuto legge sono d’accordo,ma non mi sembra per esempio,che a Noto,sia stata rispettata questa legge,perchè se non sbaglio c’è appena una donna in Consiglio Comunale,quindi potrebbe essere annullata la giunta del Comune di Noto?
Caro Roberto, l’unica donna a cui ti riferisci eè Costanza Messina. Non è consigliere ma componente di giunta, assessore e Vicesindaco. La legge a Noto, almeno da questo punto di vista, è stata fino ad ora rispettata.
Ciao Carmelo,ho pensato alla Signora Cultrera – Pennavaria,che se non sbaglio è Consigliere Comunale!
Sulla questione vi segnalo il sito http://www.reteperlaparita.org/wp/?p=705 e il gruppo fbk di Toponomastica femminile, che tra le altre iniziative si sta occupando anche del censimento dei comuni italiani in cui non viene rispettato il principio di rappresentanza di genere. La Commissione pp.oo. della provincia di Venezia ha lavorato molto sulla questione, in sinergia col gruppo FIDAPA nordest. Nei vari siti trovate tutto il materiale.