Il 12, 13, 14 Settembre 2014,si è svolto a Noto,all’ex Convitto Ragusa,il Festival Codex,nuovi linguaggi d’arte,un contenitore culturale in cui sono transitati le varie espressioni culturali,i vari linguaggi della contemporaneità artistica,promosso da alcune Associazioni locali.
La Direzione artistica per il secondo anno consegutivo è stata di Salvatore Tringali,a cui hanno collaborato Sabina Pangallo e Doriana Pagani. Ogni serata si è aperta con una introduzione letteraria ispirata alle Lezioni Americane di Italo Calvino.
In queste mie impressioni sul Festival Codex,mi limierò a parlare di alcuni lavori teatrali che ho seguito nelle tre serate,ad esempio,nella prima serata,la performance sulla TAV,che per la qualità del testo mi è sembrata rivolta solo a un tipo di pubblico un po’ troppo sprovveduto politicamente,di conseguenza l’ho trovata un po’ leggera e stucchevole,quando invece,l’argomento meritava ben altro livello e spessore politico,culturale, e interpretativo,mentre nella seconda serata,sul lavoro teatrale a cura della Vucciria Teatro,è stato rappresentato “ Io,mai niente avevo fatto “ ,un lavoro sul problema dell’omosessualità,oggi molto alla moda, che al di là della tematica trattata e dei premi ricevuti,penso che abbia spostato l’attenzione dello spettatore,soprattutto sulla specificità del tema trattato,non sulla qualità dell’interpretazione,che al di là del realismo,del sentire, e della viscerale istintività dei tre protagonisti,mi è sembrato che solo la ragazza,il personaggio di Rosaria,avesse qualcosa realmente tra trasmettere emozionalmente.
Suol lavoro della terza serata, “ Consigli Imprompt “ , liberamente tratto da un testo dello Scrittore cileno, Roberto Bolano, scritto e diretto da Salvatore Tringali, in questo lavoro teatrale si parla di un gruppo si poeti avanguardisti degli anni settanta di Città del Messico,la cui poetica viene definita “ realismo viscerale “ o real visceralismo, che vanno alla ricerca dei fondatori del movimento poetico,un movimento letterario in completa rottura con la letteratura ufficiale,di cui fa parte Jaen Garcia Madero,un poeta diciassettenne,interpretato da Salvatore Tringali,che partecipa ad un incontro tra poeti realvisceralisti,in un Caffè dove leggono poesie,parlano di scrittori, si discute di poesia,e parlando e discutendo animatamente, si muovono come organi di un corpo,organi dello stesso corpo, che si agitano,corrono,lottano,si contaminano,perchè la loro arte non differisce dalla vita,è la stessa cosa,infatti,non ci sono doppiezze,nè separazioni in loro,il loro realvisceralismo affonda le radici nel Futurismo di Marinetti,di Majakovskij,nel Dadaismo di Tristian Tzara,nel flusso di coscienza di Joyce,nella poesia di Allen Ginsberg. Gli Interpreti di questa performance,oltre a Salvatore Tringali,sono: Giuseppe Cristofoni,Alessandra Macca,Fabio Marziano,Doriana Pagani,Daniele Schiavone,Salvatore Serrentino,Vincenzo Sgandurra,Salvatore Cataldi. Mi sembra doveroso soffermarmi un po’ su Salvatore Tringali,sul Regista e interprete dell’Evento,su un giovane che ha delle indiscusse qualità di Attore,che sa stare bene sulla scena con le sue varie posture,con una voce a cui non mancano i diversi timbri e i colori,con cui va battento la parola con il suo significato,che in certi momenti esplode in sensazioni,qundi in significanti.
Di sicuro perchè Salvatore Tringali,proviene dalla scuola di Pippo Di Marca,di un Regista e Attore,di un poliedrico Maestro,che ha attraversato tutta l’Avanguardia teatrale del Novecento,che gli ha trasmesso tecnica e mestiere,qualità che si vedono e che traspaiano quando è sulla scena.
In questo lavoro di Bolano,autore ancora poco conosciuto in Italia, uno scrittore contro le accademie letterarie e la cultura dominante,quella delle Prigioni di Stato di cui parlava Aldo Braibanti, per intenderci,Salvatore Tringali,e la sua Compagnia,ci hanno fatto vedere e sentire il lavoro teatrale più forte e più interessante della tre giorni di Codex,a cui tutti gli Attori in scena e fuori scena, hanno dato un contributo notevole,non solo alla serata,ma alla tre giorni di Codex.
Roberto Bellassai