KN Formula della Mutazione, finalmente un Evento culturale a Noto!
Un “Laboratorio Aperto“, di pittura astratta dell’artista Mario Rapisardi, inaugurato il 6 Gennaio c.a. nei Bassi di Palazzo Nicolaci.
Un Evento culturale forse senza precedenti per la Città di Noto, dal titolo: “L’utilizzazione sincretica e la messa in scena della formula KN“, con la partecipazione di Juri Camisasca, Teresa Lorefice e Peppe Di Mauro.
K sta per materia, N sono gli stati infiniti in cui l’artista interviene per fare divenire la materia.
La disposizione dei quadri si presenta come una mappa progressiva che si percorre attraverso un corridoio limitato da una rinchiera in ferro battuto che gira attorno alle pareti per tutto il percorso, permettendo la lettura di ogni opera a cominciare da Plenilunio – Momenti di stanchezza, che rappresentano l’esaustività dell’artista, subito di fronte c’è L’infinito rosso Cadmio medio e, nella sala seguente, oltre alle Tabule rase di zingo, alla parete di fronte c’è “Lo spirito rettile“, l’emblema dell’Evento, luogo dove viene messo in rilievo il Forno Alchemico di Giacomo Nicolaci, dove lo scienziato e alchimista, appassionato di dottrine occulte, trasmutava la materia.
Poi le Pennute volontà, Neometroplasia – la nuova formazione della Città, Carrubba – l’Alchimia del seme, La tomba di Emilio Vedova, Carne Mnemonica, L’ebefrenico – Fondale per percussionista.
Un reale Evento di arte astratta che oltre ai quadri di Mario Rapisardi, il suono di Neroli di Brian Eno articola un prelinguaggio che è prima ancora della sillaba, che si contamina con tutte la altre forme espressive dell’arte, stabilendo un “campo energetico“, in cui il pubblico presente, in un silenzio religioso, ha ascoltato con la dovuta attenzione la poesia Il Sé del Poeta Indiano Joseph Rudyard Kipling letta dall’Attrice Teresa Lorefice, mentre Juri Camisasca ha recitato dei Mantra prefonematici di Antonin Artaud.
La Poesia di Kipling contiene una serie di precetti che sollecitano la Pace e la ricerca interiore, mentre i Mantra aiutano a distruggere il linguaggio e a cambiare il continuo mentale nel soggetto, anche se i Mantra di Artaud sono pura locomachia profonematica.
L’Evento è continuato nella Sala dell’Ebefrenico,con le percussioni di Peppe Di Mauro.
Di Mario Rapisardi si può dire che è una persona singolare, che ha un Mondo dietro di sé, che è più un Anartista, che un Artista, un ricercatore puro, che vive l’arte in sé, ogni momento, ogni giorno, respirandola in ogni sua azione o non azione, un’Arte Dadaista la sua che si fonda con la sua stessa vita, vivendola sempre nel suo essere fuori da ogni modalità, che lo fa divenire un Anartista Eracliteo, infatti Mario Rapisardi decostruisce e desacralizza il concetto di Creazione, di Arte, di Mostra,e sulla scia di Duchamp parla di “Azione oziosa“, di Sensazione, di Antiarte, di “Laboratorio Aperto“, di “Euforia costante“, di Divenire, stando dentro e fuori dall’Arte ,in una metastabilità Artistica sempre in continuo mutamento che potenzia la sua intensità, di conseguenza la sua ricerca espressiva di una dimensione sempre nuova.
Lo Spazio dei Bassi di Palazzo Nicolaci è stato fortemente voluto dall’Assessore ai Beni Culturali, Cettina Raudino e il “Laboratorio Aperto“ è stato curato dall’Associazione Sciami.
Mi auguro che diverrà uno Spazio che farà dei gemellaggi con altri Spazi Artistici, come ad esempio Il M.A.R.T. Di Trento e Rovereto, dove è depositato e custodito l’Archivio di Carlo Belli autore del KN.
Di Mario Rapisardi e della sua pittura hanno parlato: Vincenzo Gabriele Tricani, Domenico Amoruso, Eugenio Giannì, Costanza Messina, Fabio Granata, Martino Del Greco, Silvio De Stefanis, Cettina Raudino.
Una breve nota: Visto la formula della Mutazione in cui l’Arte muta anche con l’interpretazione che ne fa chi la fruisce, avrei preferito ad esempio, la lettura del testo de “Il Pesa Nervi “ di Antonin Artaud, invece della Poesia di Kliping soprattutto perchè sarebbe entrato maggiormente in sintonia ed avrebbe risuonato con la pittura di Mario Rapisardi quindi al di là delle scelte fatte irrazionalmente sarebbe forse stato più adeguato nei confronti dei presenti all’inaugurazione, che anche del contesto perchè il testo di Artaud “ attacca lo spirito pubblico “, e non enumera Precetti, perchè il contesto non solo locale, non ha sviluppato “ un corpo senza organi “, ma un corpo e una mente con molti meccanismi e dispositivi che hanno bisogno di Shock e non di Precetti.
E sempre al di là delle interpretazioni e dei prelinguaggi avrei voluto sentire e immaginare simbolicamente, attraverso le percussioni del percussionista Di Mauro, le danzatrici e i danzatori Ebefrenici che sollecitano la dovuta Dimensione Dionisiaca sia dell’Arte che della vita perchè per dirla con F.Nietzsche “Tutto ciò che ora chiamiamo Cultura, educazione, civiltà dovrà un giorno comparire davanti all’infallibile giudice Dioniso“ .
Roberto Bellassai