“SAI8 continua a fare ‘terrorismo psicologico’ sulla stampa, dopo la recente sentenza del CGA che ripristina i Commissari ad Acta della Regione. Essi, secondo la sentenza, dovrebbero ‘costringere’ i Comuni a consegnare i loro impianti a una Società di cui non si conosce ancora la reale ‘consistenza’, considerato che l’altra socia di Saccecav nell’Ati, ovvero Sogeas, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Siracusa.
Vista la tenace resistenza dei sindaci a sostegno e a garanzia dei loro cittadini, SAI8 non perde occasione per attaccarmi personalmente, essendo consapevole del ruolo di coordinamento che svolgo in qualità di vice presidente dell’Ato idrico e di Anci Sicilia. Vengo accusato di ‘inadempienze’ e di creare un danno economico ai miei concittadini, perseguendo le vie legali per contrastare una scelta che, al contrario, sta causando disagi e gravando sulle bollette dei tanti cittadini dei Comuni che purtroppo hanno avuto la sfortuna di consegnare gli impianti al Gestore”.
Sulla sentenza del giudice amministrativo, Amenta aggiunge che, in realtà, “essa non entra nel merito dei contenuti del nostro rifiuto, ma bensì si limita solo ed esclusivamente al ruolo dei Commissari ad Acta”. Il primo cittadino si appella, di contro, alla legge regionale 2/2013 che scioglie definitivamente gli Ato idrico e obbliga i comuni a non consegnare più i loro impianti. Un’apparente contraddizione che Amenta avrebbe fatto presente anche al Presidente Crocetta, durante un incontro tenutosi ieri a Palermo sulla drammatica situazione finanziaria dei Comuni siciliani.
Una questione di rispetto della legalità per Amenta: la legge regionale 2/2013 riafferma, appunto, il sacrosanto principio dell’acqua “bene pubblico”.
“Il Presidente Crocetta, così come l’Assessore regionale all’Energia, Nicolò Marino, non faranno mancare il loro sostegno, provvedendo alla revoca dei Commissari voluti da Lombardo nei Comuni e lasciando solo i Commissari liquidatori degli Ato, compreso quello della provincia di Siracusa.
Per quanto riguarda poi le accuse di “inadempienze” che SAI8 mi rivolge, la mia risposta è: da quale pulpito viene la predica? Le uniche inadempienze sono quelle che i sindaci da sempre hanno rivolto alla stessa, con il mancato versamento delle quote annuali e il mancato deposito del ‘contratto di finanziamento’ ai milionari investimenti mai avviati, pur riscuotendone la quota parte nelle esose bollette che notifica agli ignari cittadini.
Per non parlare di quanto sottolineato dalla Procura della Repubblica di Siracusa nell’ambito dell’inchiesta ‘Oro Blu’, con la quale è stato ribadito che si era in presenza di una ‘turbativa d’asta’ attraverso la presentazione, da parte delle due società Saccecav e Sogeas, di una ‘fidejussione irregolare per la partecipazione alla gara a evidenza pubblica’.
Amenta invita ironicamente i vertici di SAI8 a mantenere la calma, poichè difendere i cittadini e fare i loro interessi per il bene collettivo è compito dei sindaci regolarmente eletti. “Pensino piuttosto”, concude il primo cittadino, “a non far pesare la loro gestione sugli incolpevoli utenti e, nello stesso tempo, prendano atto del fallimento della loro gestione del servizio idrico integrato in provincia di Siracusa. Un referendum votato dal 90% degli italiani e, in Sicilia, una legge votata dall’ARS, hanno ribadito che l’acqua è un bene pubblico la cui gestione spetta ai Comuni».