Vede, è riduttivo dire che abbiamo aperto le porte dell’assessorato agli investigatori. Le abbiamo spalancate…».
Alle nove del mattino, in un luminoso appartamento del centro storico di Palermo, Lucia Borsellino ha l’aria di chi si è tolto un peso dalle spalle, uno dei tanti di un’esperienza amministrativa che, dice lei stessa, «si è trasformata in un calvario».
Sul caso Tutino ha sempre avuto le idee chiare. Non si è esposta, la Borsellino, «per evitare strumentalizzazioni che avrebbero fatto male alle stesse indagini», ma ha offerto il massimo della collaborazione ai magistrati, come rilevato dallo stesso procuratore Lo Voi.
Non ci vuole molto a comprendere il disagio di un esponente di governo che, da un lato, aiuta ad accertare comportamenti ritenuti poco leciti da parte di un primario, dall’altro sa che quel primario è uno dei migliori amici del suo presidente.
Ma non ha mai subìto, Lucia, ha contribuito senza sosta alla ricostruzione della verità (almeno quella investigativa) e oggi può togliersi un paio di sassolini dalla scarpa: «Sono rimasta stupita dal fatto che il dottor Tutino, indagato da mesi, sia rimasto al suo posto finora», dice la Borsellino alludendo a una questione di opportunità.
E ancora: «Come mai il procedimento disciplinare a carico del chirurgo non si è mai concluso?». Sullo sfondo ci sono proprio quei contrasti silenziosi con una parte, nello specifico, del celeberrimo cerchio magico di Crocetta: quella costituita dal mago del bisturi amico dei vip e dall’ex commissario Giacomo Sampieri.
E in quest’occasione viene fuori un particolare sconosciuto ai più: dopo le forzate dimissioni di Sampieri, già coinvolto nell’inchiesta per abuso e truffa, Crocetta tentò di piazzare il manager sulla poltrona di direttore generale della Seus.
In quel caso la spuntò la Borsellino: e al vertice dell’azienda del “118” andò Angelo Aliquò.
Guardandosi indietro, la Borsellino non fa fatica a rimproverarsi alcune ingenuità: come una conferenza stampa di dubbio gusto al fianco di Tutino (e di Crocetta) per celebrare un intervento di ricostruzione mascellare su un malato di tumore poi deceduto: «Mi avevano spiegato che era un’operazione non comune. Invece non era così…».
Seduta su un divano di una casa di famiglia, al fianco di due dei suoi più stretti collaboratori, l’assessore stavolta riempie maggiormente gli spazi del non-detto. Accenna agli attriti con Crocetta, dalla nomina dei manager di Asp e ospedali («quanto tempo perso…») alla battaglia per la chiusura dei punti nascita («io la facevo e altri andavano nei paesi a dare rassicurazioni in senso opposto»).
Repubblica Palermo
Se si dovesse arrivare alla fine di Crocetta sarebbe un bene per tutti i siciliani e anche per lo stesso Partito Democratico che più tiene in vita questo governo siciliano farlocco e più perde consensi. La fine del governo Crocetta cambierebbe radicalmente lo scenario delle elezioni amministrative di Noto.
Per il mondo della sanità Lucia Borsellino si è dimessa. Un sms inviato dai suoi più stretti collaboratori a tutti i vertici della sanità siciliana non lasciano dubbi. E come potrebbe restare dopo l’intervista a repubblica nella quale dice chiaramente che alcune nomine le sono state imposte e che non ci sono più le condizioni che pensava di trovare all’inizio di questa avventura trasformatasi in un incubo.
Ma la lettera ufficiale con la quale lascia al governatore ancora non è arrivata. Lui, infatti, dice semplicemente di non saperne nulla e si limita a dire, come fatto in passato per la Borsellino ma anche per altri, di essere solo a conoscenza degli attacchi mediatici continui che potrebbero convincere un assessore a lasciare.
Indiscrezioni, però parlano di scenari molto diversi. Di una lettera pronta, di un incontro in assessorato nel quale l’assessore ha formalizzato le sue intenzioni all’intero staff, e della missiva che poi, all’improvviso, si ferma proprio al protocollo bloccata da qualcuno proprio mentre persone vicine al Presidente della Regione la invitano a fermarsi.
Ma stavolta indietro non si torna. In passato una volta le dimissioni le erano state messe in bocca dalla stampa, altre due volte era stata convinta a restare. Adesso, invece, vanno tutti con i piedi di piombo e lei starebbe pensando di prendersi ancora del tempo. Ma cosa possono cambiare uno, due o tre giorni?
Le pressioni perché ci ripensi sono tante. La voglia di far ‘sparire’ quella lettera è grande, per poter salvare il salvabile e tirare avanti ancora un poco. Almeno questo pensano alla corte di Crocetta. L’effetto delle dimissioni sarebbe devastante. E probabilmente lo sarà.
Ma intanto la sanità annaspa nel dubbio nonostante l’annuncio via sms. In fondo l’amministrazione è abituata alle carte ufficiali e quelle non ci sono. Ore convulse e confuse, dunque, per l’ennesimo teatrino delle parti.
Assessorato conferma”L’assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino ha preso la decisione di interrompere i rapporti con il governo regionale, si tratta di una decisione personale maturata nel tempo e presa in autonomia”. Lo dice all’Ansa il capo di gabinetto dell’assessorato regionale alla Salute Antonio Lo Presti, riferendosi alla voci sulla decisione dell’assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino di rimettere il mandato. L’addio della figlia del magistrato ucciso da Cosa Nostra nel 1992 al governo regionale guidato da Rosario Crocetta potrebbe avvenire in settimana. “L’assessore – dice Lo Presti – tiene a rispettare alcune scadenze imposte dal ministero della Salute, dunque intende completare il lavoro avviato nel bene dell’assessorato”.