“La Sicilia è la terra del silenzio che accetta il sopruso, della sopraffazione che viene negata per paura, dell’ inefficacia del potere ufficiale. La terra di uomini ciechi che seppelliscono volontariamente i loro sguardi e che fingono di non vedere e di uomini granchi che fuggono senza dar nell’occhio, rapidi come quei crostacei che con le loro fulminee chele si nascondono nelle insenature tra i sassi.”
Ogni tanto incontro durante le mie consuete scorribande nell’ancora sabaudo Corso Vittorio Emanuele, un vecchietto che, tra un bel ricordo dei tempi andati da “Machina ro Ghiaccio”, con tono affettuoso, avendomi votato e riconoscendo il mio impegno civico, continua a chiedermi notizie sulle vicende cittadine e sul quel giovane sindaco che gli ho fatto votare.
Alla fine del mio breve riassunto, durante tutti questi anni, sempre ed inevitabilmente, con un sorrisetto ironico e anche con un pizzico di malcelata preoccupazione, mi domandava, in dialetto stretto: “Cammelu, ma comu finiu cu l’acqua? … sugnu stancu ri paiare tutti sti soddi ammatula”
E io, da qualche mese a questa parte, con ingenuo e, a volte, supponente “ottimismo della ragione” blateravo rassicurazioni sul ritorno, al più presto, del servizio idrico nelle mani del comune: “il peggio è passato, …… Sai 8 è fallita, ……. il Commssario Buceti è una persona seria .. , l’assessore Marino è un magistrato che per mestiere esercita il principio della verità ….. gli onorevoli si sono resi conto delle “minchiate” fatte, …….i sindaci, ed in particolare Corrado Bonfanti, hanno compreso che è arrivato il tempo di prendere qualche rischio e tutelare i propri cittadini …… etc, etc..”.
Ma Lui, con il tipico cinismo siculo-netino proprio delle tante primavere vissute, con un sorrisino sardonico stampato in viso, lasciandomi interdetto e anche un pizzico irritato, riprendeva: “Ma si sicuru, ….. stamu o virriri”.
E aveva ragione!!!
L’altra sera il colpo di scena, dopo estenuanti riunioni a Siracusa, Catania e Palermo, una audizione in IV Commissione – Territorio e Ambiente, pubblicata integralmente al seguente link: http://www.evarconews.it/il-sindaco-bonfanti-si-riprende-lacqua/, con le quali si stava concretizzando la scelta dei sindaci di riprendersi la gestione diretta dell’acqua con l’accordo della regione, con un salto mortale triplo, l’assessore Marino, per bocca di Buceti impone ai sindaci la creazione di una società a responsabilità limitata semplificata unipersonale, con a capo un unico socio, lo stesso commissario Buceti esautorando con un solo colpo dalla stanza dei bottoni gli enti locali rappresentati dai sindaci.
Per la verita, l’assessore Marino, il commissario Buceti, subito dopo il fallimento di Sai8, avevano tentato di imporre la creazione di nuova società per la gestione del servizio idrico.
Al netto rifiuto, concretizzatosi con una nota ufficiale del nostro sindaco, che voglio pubblicare in stralcio “…Assolutamente contrario dunque alla costituzione di società ex novo (allo stato tutti gli Enti sono inibiti a costituire nuove società partecipate) che organizzi in forma consorziata le attività del servizio idrico integrato per tutti i 10 comuni consegnatari.
Troppe sono le complessità che si innescano con questa soluzione, complessità per la risoluzione delle quali non si hanno a disposizione ne risorse ne uomini. Del tutto diversa poi la situazione legata alla gestione del servizio dei singoli comuni che porterebbe alla sperequazione di trattamento e a costi difficilmente sostenibili.
Parteciperemo ai tavoli tecnici organizzati, a partire da quello previsto per domani a palazzo Vermexio a Siracusa, sostenendo la nostra posizione come declinata. …” e che può essere integralmente visionata al seguente link: http://www.evarconews.it/quel-pasticciaccio-brutto-di-via-merulana/.
Una domanda a questo punto nasce legittima?
Per quale motivo i sindaci, prima assolutamente contrari, hanno accettato ora, quasi supinamente, la volontà della regione?
A questo quesito è possibile dare una duplice risposta:
La prima, di ordine antropologico, che fa leva sull’incapacità propria della fauna politica territoriale di assumersi responsabilità e rischi, specialmente quando questi si scontrano con le “volontà” gerarchicamente superiori;
La seconda, nell’inverosimile promessa di calmierare le tariffe e nello stesso tempo salvaguardare i 150 e passa lavoratori ex Sai8, dall’indigesto “spezzatino” derivante dalla costituzione dei sub-ambiti.
Eppure Corrado Bonfanti aveva fatto un ottimo lavoro preparatorio, ho letto dettagliatamente lo studio di fattibilità, redatto dal direttore generale dell’Aspecon, approvato dalla giunta pubblicato all’albo pretorio.
Questo dimostra assolutamente la volontà del “giovane Sindaco che ho fatto votare” a riprendersi l’acqua.
Dati e cifre snocciolate con estrema precisione, scenari ipotizzati con precisione certosina, quote millesimali calcolate al centesimo fino ad arrivare al numero che fa sobbalzare: il costo per utenza, per raggiungere l’equilibrio di bilancio, per il sub ambito ipotizzato Noto, Pachino, Portopalo e Buccheri sarebbe di appena 195 euro.
E questo applicando quel principio di sussidiarietà nei confronti dei comuni conciati molto peggio di Noto e cioè Pachino e Buccheri.
Infatti il costo di incidenza medio delle utenze netino è di molto inferiore a quella cifra di 195 euro, già così lontana dalle esorbitanti cifre bollettate dalla SAI8.
Questa nuova società, Caro Corrado, con tutto il rispetto, è una minchiata che non sta in cielo, né in terra, così come le promesse di calmierare le tariffe.
Bastano pochi dati per suffragare quanto detto, perché se è vero, come è vero, che il servizio idrico per i dieci comuni costa su base annua 26 milioni di euro e il ricavo è 22 milioni di euro, con 150 dipendenti che incidono per 6 milioni e 500 mila euro pari al 24,44, con non omologhi bacini idrografici (la zona nord della provincia si approvvigiona con pozzi e la zona sud attraverso sorgenti) con costi non paragonabili per l’energia elettrica (10 milioni e 200 mila euro pari al 38,45% ) per non parlare dei costi di depurazione e smaltimento fanghi che incidono per 2 milioni e 500 mila euro(quasi il 10%) è semplice dire che se i parametri sono sempre uguali questa società è destinata al fallimento come la precedente SAI8.
Il costo di questo fallimento annunciato inevitabilmente ricadrà sugli utenti.
Certo anche la forma giuridica della costituenda e la contrarietà dell’assessore Marino al recente disegno di legge ad iniziativa parlamentare, approvato ieri in commissione per consentire ai sindaci responsabili di gestire il servizio in house, è di per sé preoccupante.
Cosa impedisce al dominus, socio unipersonale, di vendere a privati la società di gestione del servizio idrico integrato?
Il nostro Sindaco, per mestiere si è occupato di credito alle imprese.
Allora voglio fare al Sindaco, Corrado Bonfanti un semplice domanda:
Da direttore di banca, secondo le regole di Basilea 2, apriresti una linea di credito ad una società con questo piano industriale e business plan?
Caro Corrado, le recenti notizie arrivate ieri sera mi spingono a chiederti di “Buttare il cuore oltre l’ostacolo” perché, ricordati, “non c’è mai vento buono per il marinaio che non sa dove approdare”
Comunque, ieri sera al mio amico vecchietto, con atto di contrizione , ho detto nell’unico modo per Lui familiare: “Amico mio, ni stanu attonna futtiennu”.
E lui, con il solito sorriso sarcastico: “Chi tavia rittu io?”
Non sò se già a Vs. conoscenza. E’ uscita su LA REPUBBLICA (Tribunale di Siracusa – vendite giudiziarie) del 19 marzo, avviso di affitto di azienda per la gestione del servizio idrico nella provincia di Siracusa, da parte della curatela SAI 8.