PALERMO – E’ finita con un rocambolesco colpo di scena la seduta fiume di 24 ore per l’approvazione della manovra e del bilancio. In mattinata le opposizioni, dopo tensioni sulla ex tabella H, hanno annunciato di uscire dall’Aula, per verificare a quel punto se la maggioranza avesse i numeri. “L’atteggiamento del governo nei confronti delle opposizioni – ha subito commentato il deputato di Forza Italia Giuseppe Milazzo, tra i più ‘vivaci’ nel corso della seduta – è stato irriguardoso. Abbiamo deciso di non partecipare a quella che si era presto rivelata una semplice, triste spartizione”.
Parole dure anche dal capogruppo del Cantiere popolare Toto Cordaro: “Dopo aver goduto del senso di responsabilità del centrodestra – ha detto – il governo, che non ha più una maggioranza, ha manifestato con spocchia la volontà di portare a casa quello che poteva: una lunga serie di marchette. Un gesto – ha concluso Cordaro – che non potrà non avere conseguenze di natura politica”.
Si è profilata a quel punto l’eventualità di rinviare a domani il voto finale. Poi, un paio di deputati di maggioranza sono rientrati a Sala d’Ercole, e tre dell’opposizione hanno partecipato al voto, Fazio e Vinciullo si sono astenuti, Greco dell’Mpa ha addirittura votato sì. E’ passata così, con questo finale al cardiopalma, la manovra di rigore impoostata dall’assessore Baccei. Tutte le misure di austerità chieste da Roma sono passate.
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