Rifacimento della villetta Ercole: un misto di ignoranza e arroganza.
La villetta Ercole, giardino ottocentesco descritto da innumerevoli libri di storia dell’arte e dei giardini storici e particolarmente caro alla città di Noto versava da tempo in uno stato di abbandono. Era dunque necessaria ed urgente una accurata manutenzione.
Ma ogni intervento nella città di Noto, soprattutto nella zona monumentale, dovrebbe essere caratterizzato da prudenza, accortezza, rispetto per la storia e la tradizione e dal coinvolgimento non solo delle istituzioni ma anche della città.
Il giardino storico è stato distrutto da una colata di ignoranza ed arroganza sotto forma di prato inglese e volgare pietrisco.
Ignoranza:
– Perché non si sapeva che il giardino era protetto dalla legge;
– Perché non è stata fatta una ricerca storica;
– Perché si è messo a dimora un idrovoro prato inglese in una zona a clima subtropicale.
Arroganza:
– Perché non è stato presentato alcun progetto;
– Perché non è stata coinvolta né la Soprintendenza, né l’Ufficio UNESCO, né la città.
Insomma si è operato come se fosse il giardinetto di una casa privata.
Conclusione:
sta intervenendo la soprintendenza chiedendo l’immediato ripristino del GIARDINO STORICO: adesso bisogna smantellare.
Natura sicula
Sciami
Case Sparse dell’agro netino
L’intervento doveva essere fatto, ma sarebbe stato opportuno, visto l’importanza dell’area, avvalersi di una progettazione rispettosa dello spazio monumentale e dei tesori circostanti.
Oggi, passata l’infiorata, a mio parere, sarebbe opportuno, senza aspettare le lettere della soprintendenza, rivedere l’intervento, sdradicare le palme morte tagliate grossolanamente e pensare un floretta che faccia ricordare l’amministrazione Bonfanti per il prossimo secolo.
Ammettere gli errori non è sintomo di debolezza ma segno di grande maturità.
Carmelo Filingeri
Villetta Ercole – Altro che dimissioni … si continua in pompa magna
L’altro giorno quando ho scritto che andavano rimessi a posto le parti in pietra …… non l’avessi mai fatto!
Stamani l’ennesima delusione .
Si stavano mettendo sulle vecchie basi delle colonne ancora rimaste presso la villeta Ercole dei vasi in pietra bianca , con stupore ma qualcuno e non io ha detto di intervento arrogante ed ignorante,notavo come il manufatto non ricalcasse la struttura dell’unico elemento rimasto ma si innesta nella colonna che più che dare slancio rende tozzo l’elemento architettonico.
Le foto non le ho messo perchè lo spettacolo va visto .
Ritengo sia meglio guardare,nella in cui decantiamo l’UNESCO e la cultura si continua imperterriti in spregio ad ogni regola e ad ogni richiamo al buon senso.
Ma di quale cultura ci si vuole ammantare?
Qui dobbiamo chiederci se la cultura è di casa una cosa è sponsorizzare eventi librari una cosa è rispettare i beni culturali siano essi beni materiali che immateriali.
Forse mi vine il dubbio che non si investe in cultura ma si spendono fondi pubblici.
Con questo sistema …. non ci resta che piangere.
Qui le facce sono toste e pure monocolore.
Daniele Manfredi