Sarebbe ora che in una Città in cui vige la Democrazia, per giunta in una Città che è “ Patrimonio dell’Umanità, “ di istituire un luogo, una Sala pubblica, dove si possa celebrare la morte secondo le proprie scelte etiche, spirituali, culturali, filosofiche senza dover subire passivamente quella forma di microviolenza,che storicamente e culturalmente passa in Città a causa di una omissione da parte delle Amministrazioni passate e presenti che su questo diritto divenuto una esigenza democratica, che la Carta Costituzionale garantisce, hanno evitato ed evitano sempre di affrontare e risolvere nonostante la legge del 25 Marzo 1985, N. 121, art.1 comma 1 della Gazzetta Ufficiale del 10 Aprile 1985, N.28
Oltre ai Notinesi, la Città di Noto da tempo è abitata da persone residenti di altri Paesi che, pur rispettando le tradizioni del posto, non si riconoscono nel credo della Chiesa Cattolica perché hanno altri ideali e altri valori, inoltre, negli ultimi tempi, sono state tante le persone a cui è stato nei fatti negato il diritto da parte di questa Comunità locale di celebrare il rito della morte secondo le proprie convinzioni, posizioni materialistiche, filosofiche,ecc.
E’ doveroso ricordare che diviene sempre più un dovere civile per ogni Cittadino, sia esso Cattolico, Ateo, Materialista, Agnostico, Testimone di Geova, Mussulmano, Evoluzionista, Valdese Buddhista di affermare nelle Istituzioni pubbliche la reale laicità dello Stato anche per rendere non diciamo compiuta l’esigenza di una Democrazia ma per iniziare i primi passi sotto questo aspetto verso una reale e rispettosa pluralità di visioni che non possono che rendere più responsabile e più libero il soggetto e la realtà in cui interagisce, perché la spiritualità laica o religiosa è una dimensione che interessa esclusivamente la sfera della coscienza e della ricerca individuale!
Condividiamo quanto è stato scritto della lettera apparsa su La Sicilia del 5 Settembre c.a.,a firma di Giuseppe Fianchino, indirizzata al Sindaco di Noto, Dott. Corrado Bonfanti da parte di Alberto Frasca, Corrado Salemi e Sergio Franza di Istituire un luogo Laico in Città per celebrare la morte nel rispetto delle libertà democratiche sancite dalla Costituzione.
Concordo e auspico l’istituzione di un Luogo del Commiato, come è stato fatto nella mia città dopo che la famiglia di una persona che non aveva voluto per sè il funerale religioso si è trovata a dover affittare in tutta fretta una sala per mostre (con i relativi costi ) per accogliere i tantissimi giunti per l’estremo saluto: lo considero una dimostrazione di rispetto e di civiltà
Ciao Elena,come ho scritto nel breve articolo,sono tante a Noto le persone che muoiono, che non si riconoscono nella Chiesa Cattolica, a cui viene nei fatti negato il rito secondo le proprie convizione e le proprie scelte! Insieme ad altri soggetti che condividono questo princio di civiltà e di rispetto della pluralità culturale,spirituale,ecc, ci auguriamo di contribuire alla realizzazione di questo spazio laico per potere celebrare la morte secondo le convinzioni e le posizioni di ognuno.