DAL SONDAGGIO condotto nei giorni scorsi da Demos per l’Atlante Politico emerge un Paese deluso. Inseguito dai fantasmi del passato. Assediato “dal mondo”. Matteo Renzi e il suo governo non riescono più a rassicurarlo. E il suo partito, il PD, per questo, arretra vistosamente. Rispetto alle Europee di un anno fa. Ma anche rispetto agli ultimi mesi.
LE TABELLE
Le stime elettorali lo mostrano in modo esplicito. Il Pd (o il PdR di Renzi, il discorso non cambia), scende al 32%. Quasi 9 punti in meno rispetto alle Europee del maggio 2014. Ma 4 punti in meno anche rispetto al sondaggio dello scorso marzo. Si tratta del dato più basso da un anno a questa parte. Mentre il M5s tocca il livello più alto: il 26%. D’altronde, alle recenti elezioni regionali, dove non aveva mai brillato, ha conseguito un risultato considerevole. Così, Pd e M5s oggi appaiono più vicini. Gli altri seguono molto distanziati. In primo luogo, la Lega di Salvini e Forza Italia, entrambi intorno al 14%. FI, dopo mesi di declino, mostra capacità di “resistenza”, se non di rilancio.
NOTO IN FORMALDEIDE
Se non fosse stato per l’aumento delle tasse comunali, molti netini non si sarebbero neanche accorti della crisi che distrugge da anni un bel pezzo d’Europa. Dalle nostre parti la crisi occupazionale c’è già da tempi non sospetti, l’economia è stata sempre sobriamente asfittica. A dire il vero da un po’ abbiamo lo “sviluppo” turistico, che qualcosa in più ha portato nelle tasche di una rumorosa minoranza di netini. I ceti deboli, sono sicuramente più deboli ed estesi di prima e numericamente assumono un peso notevole nella nostra comunità. A loro il turismo giova a ben poco.
Poi c’è la famosa classe media netina. Quella degli impiegati e piccoli professionisti. Quella delle consistenti proprietà immobiliari e dei depositi bancari investiti in titoli. Una classe media (una volta si sarebbe detto borghese), che si è sempre distinta da quelle del circondario per la sua cronica mancanza di spirito imprenditoriale ma avvezza ai selezionati circoli e club service nonchè a memorabili iniziative filantropiche lava-coscienza. Una classe media di “moderati”, che pur impoverita dal regime fiscale che tutti attanaglia, rimane fatalmente attratta da una sempre più impalpabile idea di centrodestra che va dal NCD a FI e Fratelli dItalia, di fatto indifferente alla crisi di identità che sta disgregando i vecchi partiti di quest’area . Forse ad interpretare magistralmente l’inconcludente disorientamento dei “moderati” netini, sono proprio gli attuali loro rappresentanti a Palazzo Ducezio, che pur disponendo di sconfinate praterie per esercitare la loro funzione di opposizione all’attuale amministrazione, versano in un continuo e preoccupante stato catatonico, che fa loro accettare, di fatto e senza alcuna eccezione, qualsiasi nefandezza provenga dalla sala dei bottoni. Ho quasi nostalgia della pelosa opposizione di Micale e Cultrera dei bei tempi andati, ed è tutto dire del punto in cui siamo arrivati.
Mano male però che a Noto c’è la sinistra, almeno come la può interpretare il PD locale (ricordate la “sindrome della sogliola silente”?) e per giunta non quello vincente a livello nazionale dell’iperdecisionista Matteo, ma quello del vetero-bersa-cuperliano (?) Marziano. La resa dei conti si è quasi consumata alle ultime micro-elezioni regionali, ma si capisce ormai che Cafeo & Garozzo chiuderanno la partita la prossima volta con tanto di prevedibili quanto imminenti epurazioni e ridefinizioni dei quadri dirigenti. Resta il fatto che a tutt’oggi l’orologio del PD a Noto segna ancora l’ora prima dell’indimenticato “Enrico-stai-sereno”.
Se però a qualcuno, amareggiato da questa estrema vivacità letargica, venisse l’infelice curiosità di sapere come va invece a Noto la montante opposizione movimentista nazionale, quella dei vaffa-boys, per intenderci, saremo costretti ad indirizzarlo alla prossima puntata di “Chi l’ha visto?”. Qualcuno ricorda in questi ultimi anni, ben che vada, più di due uscite pubbliche su sacrosanti argomenti da opposizione? Addirittura, ligi alla identitaria netina inconcludenza, invece di scagliarsi contro l’attuale sistema al potere, continuano a consumarsi in scoraggianti diatribe interne su chi è “doc” e chi invece una “sola”. Cose a cui si dovrebbero dedicare al più tre minuti, dato l’imbarazzo della scelta degli argomenti da utilizzare per fare opposizione e rendersi visibili agli intorpiditi elettori netini. Niente di tutto questo, almeno niente al di là delle solite menate sul Trigona. Se il M5S in Sicilia inizia a diventare anche credibile per il governo delle città (Ragusa, Augusta, Gela), a Noto addirittura pianifica di appoggiare l’attuale sindaco alle prossime !!
Ma è mai possibile che il tempo a Noto si sia fermato a tal punto? Se qualcuno però riesce ad avvistare qualcosa di buono al di là delle nubi di formaldeide che ci imprigionano, ci avvertà. Gridando, mi raccomando.