Rimbalza stamattina, proprio come un contagio virale, la notizia che sarebbero stati accertati in sicilia casi di tubercolosi tra alcuni migranti, confermando le tesi del dott. Rossitto, lo stimato medico pneumologo, completamente isolato e vessato dai vertici del’asp siracusana del cui kafkiano caso avevamo parlata nel precedente articolo “SANITA’ MALATA” riscontrabile al seguente link: http://www.evarconews.it/la-sanita-malata/ .
E’ ormai psicosi malattie infettive in Sicilia in seguito all’arrivo di nuove ondate di migranti dalla coste del nord Africa. Tra paure e dubbi una notizia ufficiale adesso è comunque arrivata alla redazioni giornalistiche. Nel centro storico di Agrigento due migranti sarebbero malati di Tubercolosi. La notizia è stata diramata dall’Asp di Agrigento che ha effettuato dei test sugli immigrati ed è stata confermata dalla protezione civile comunale. I due casi sarebbero stati isolati ma sale la paura per possibili contagi di una malattia che si credeva ormai sconfitta. La tubercolosi è una malattia altamente infettiva che colpisce i polmoni e si trasmette per via aerea attraverso goccioline di saliva o con la tosse.
Paura per l’epidemia di tubercolosi che potrebbe potenzialmente esplodere in Sicilia. La tubercolosi inizialmente è asintomatica: poi si manifesta in tutta la sua gravità. In media una su dieci infezioni latenti alla fine progredisce in malattia attiva. La tubercolosi se non trattata può condurre alla morte, nel 50% dei casi. Ulteriori aggiornamenti nelle prossime ore.
In quello stesso articolo, straordinariamente linkato, qualche nostro lettore aveva posto degli interrogativi più specifici.
Ci sono ora arrivati alcune puntualizzazioni e precisazioni.
Le precisazioni più importanti riguardano il concetto di positività al test per la tubercolosi (la mantoux) e tutto ciò che esso comporta.
1) Essere positivi al test non significa essere malati ma essere venuti a contatto con il bacillo della tubercolosi.
Ovviamente anche i malati sono venuti a contatto con il bacillo e risultano, di regola, positivi.
Come differenziare allora il malato dal soggetto semplicemente positivo al test mantoux ?
a) Il primo non sta bene (tossetta, febbricola, inappetenza, sudorazione notturna, radiografia del torace positiva) e può contagiare chi gli sta vicino
b) Il secondo sta bene, ha la radiografia del torace negativa e non può contagiare. Una volta diventati positivi, di regola il test (che viene refertato in millimetri) risulterà positivo per tutta la vita. Esso potrà anche crescere di dimensione se quel soggetto positivo viene nuovamente contagiato attraverso il contatto con nuovi malati di tubercolosi.
2) Non esistono anticorpi in grado di dare immunità antitubercolare, come invece accade per il morbillo, la rosolia, la scarlattina etc. e se un soggetto risulta positivo al test mantoux significa che è stato contagiato (e dunque risulta infetto) non che abbia gli anticorpi che lo rendono immune dalla tubercolosi (come detto sopra infatti se un soggetto ha una mantoux di 15 mm di diametro, le dimensioni di tale reazione possono aumentare se lo stesso soggetto viene infettato nuovamente da un nuovo malato tubercolare).
In altre parole, se un soggetto ha superato il morbillo, la rosolia etc. ha prodotto anticorpi che lo rendono per il futuro immune da tale malattia; invece un soggetto che ha contratto l’infezione tubercolare o ha superato la malattia tubercolare (e dunque risulta positivo al test mantoux) non è immune da un successivo contagio o da una successiva forma di tubercolosi, anzi ha un maggior rischio di ammalarsi rispetto a chi abbia un test mantoux negativo
3) Per quanto detto prima inoltre, non abbiamo al momento vaccini antitubercolari sicuramente efficaci.
Il cosiddetto vaccino antitubercolare BCG (messo a punto circa un secolo fa) non è quasi più utilizzato in molte nazioni industrializzate proprio perché la tubercolosi non dà anticorpi che immunizzino.
Dunque nemmeno un vaccino – che volesse riprodurre in piccolo la malattia – potrebbe funzionare. Invece esistono vaccini efficaci contro morbillo, rosolia etc. perché queste malattie danno anticorpi immunizzanti e i loro rispettivi vaccini, riproducendo in piccolo la malattia, sono capaci anche di riprodurre gli anticorpi immunizzanti.
4) I soggetti semplicemente infetti (cioè positivi al test mantoux) si sono accumulati nei millenni. Il termine che in ebraico antico indica la tubercolosi (consunzione) è presente nelle pagine del Vecchio Testamento e le ricerche condotte nelle mummie (risalenti a molte migliaia di anni fa) hanno evidenziato la presenza del bacillo tubercolare.
Con la scoperta del bacillo della tubercolosi (Robert Koch, 24 marzo 1882) e il miglioramento delle condizioni igieniche nelle nazioni occidentali e in Australia, la percentuale dei malati e conseguentemente anche quella dei contagiati si è progressivamente ridotta fino alla fine degli anni ’80; poi la comparsa dell’AIDS e l’incremento delle forme di tubercolosi resistente ai farmaci in New York, Florida, Argentina (per es. negli Stati Uniti, fino al 1986 le forme di Tubercolosi resistente ai farmaci costituivano meno dello 0,5% dei nuovi casi, ma già nel 1991 avevano raggiunto il 6,9%) ha bloccato quella rapida tendenza al miglioramento epidemiologico.
Nelle nazioni in via di sviluppo la tubercolosi è sempre stata in aumento.
Oggi la percentuale di positivi è differente in base alle nazioni di provenienza. Così in Africa, India, Cina, Sud-America circa la metà della popolazione risulta infetta, mentre nelle nazioni industrializzate tale percentuale è inferiore al 10-15%. E negli Stati Uniti, che negli ultimi 30 anni si sono molto impegnati nel controllo della malattia, la popolazione americana (non considerando gli immigrati) ha una percentuale di positivi al test mantoux inferiore al 4%.
Se teoricamente riuscissimo ad eradicare la malattia non ci sarebbero più malati in grado di infettare e far diventare positivi al test mantoux le persone con le quali essi stanno a contatto e nel tempo di alcune generazioni (circa 100 anni) non avremmo più soggetti positivi.
5) Ministero e Assessorati alla salute sono le Istituzioni deputate a fornire le stime e le risposte alle ultime domande.
“State attenti, c’è una pericolosa recrudescenza del batterio, dal 2004 al 2009, il trend è aumentato del 600%, avvertiva Rossitto in una delle relazioni redatte e spedite alla dirigenza dell’azienda sanitaria pubblica, oggi a riconferma aggiunge i 6 casi pediatrici accertati nel 2012 contro i 4 del 2009. I bambini non contagiano, ma vengono contagiati, dunque erano piccole epidemie famigliari, bisognava allora controllare i contatti, procedere con uno screening avanzato. Rossitto ne parlava già in quella relazione datata 2010, esortando l’Asp a intervenire velocemente, considerato che su Siracusa il dato stimato e di ricaduta, secondo le cifre fornite dall’Oms, era ed è di circa 40 mila positivi al bacillo, dunque potenzialmente malati.”
Ma in Italia, e più in particolare dalle nostre parti il vecchio detto “cu nenti sapi, campa cent’anni in paci” è sempre alla moda.
Vi terremo informati.
Carmelo Filingeri