Segreti e misteri dell’eros è un libretto tascabile di 96 pagine, composto da dieci capitoletti che trattano le problematiche dell’amore e dell’eros pubblicato dalla Casa Editrice ES, tradotto da Gaia Amaducci a cura di Swami Anand Videha.
In copertina vi è una bella immagine di un particolare dei Templi di Khajuraho: un uomo e una donna in un amplesso acrobatico.
L’Autore del libro è Osho Rajneesc, un Maestro indiano, uno gnostico, un illuminato, (1931/1990) che rifiuta di farsi chiamare Maestro, che ha fatto Convegni e Conferenze in tutti i Paesi del mondo, meno che in Italia a causa di un permesso sempre richiesto ma mai concesso dai Governi del tempo.
In questo piccolo libro Osho ci fa sapere che l’amore, il sesso e il piacere sono stati sempre condannati da parte del potere sia religioso che civile, perché entrambi i poteri non hanno educato alla libertà e alla creatività, hanno invece addestrato il soggetto, reprimendo l’amore, l’eros e il piacere, alimentando le separazioni e le doppiezze attraverso il gioco dei ruoli che divengono delle maschere permanenti, che producono malattie, che prima si somatizzano e poi entrano nel corpo del soggetto fino a colonizzarlo per poi gradualmente finirlo.
Di conseguenza bisogna ribellarsi, ed Osho ce lo dice e ce lo trasmette in tanti modi attraverso dei racconti che si prestano a delle metafore, ma anche direttamente ci fa sentire nello scritto che l’amore è un cibo molto sottile, che il sesso è un’energia pura, semplice, un’energia vitale e immensa, un’energia sessuale incodificabile che non bisogna assolutamente reprimere, altrimenti si rivolta contro noi stessi, facendoci vivere nel caos, senza riuscire ad amare noi stessi né gli altri, invece è necessario provare a fluire con lei e con tutto il potenziale energetico che ci ritroviamo, perché il sesso è vita, fuoco, fiamma che brucia, un’energia che si trasforma, che si metamorfizza facendoci divenire Scrittori, Poeti, Scultori, Scienziati, Pittori … e sempre secondo Osho, attraverso le pratiche meditative, si possono sollecitare i centri energetici del nostro corpo, che permettono di “ cambiare i venti “ dentro di noi e stabilire un equilibrio tra i vari centri per un superamento degli stadi mentali negativi.
Osho mette completamente in discussione l’uomo Occidentale ma, soprattutto, il sistema Occidentale basato sull’autoritarismo e sul potere economico e politico che si estende in tutti i settori della vita del soggetto, quindi sugli stili di vita che assumiamo, che quasi sempre permangono in un’area all’interno del terreno del sistema per quanto si possa differirli in qualche modo, dove spesso prevale la protesi del sistema del falso io, di conseguenza bisogna rompere con il sistema economico, culturale e politico imperante, a cominciare ad esempio, dal matrimonio che da Osho viene considerato distruttivo nei confronti dell’amore.
Amare invece è un atto di coraggio, mentre sposarsi è da codardi perché l’amore basta a se stesso, se saputo vivere e interpretare.
La vita e l’amore vanno sperimentati fuori da ogni fede, continua a dirci Osho, da ogni dogma, da ogni potere religioso istituzionalizzato e dal potere civile, per farla finita con tutta quella “spazzatura culturale“ che produce modelli sociali e conseguenti dinamiche infognanti nei confronti dell’amore, dell’eros, del piacere e della vita.
Perché solo decostruendo l’autoritarismo e la violenza distillata e introiettata quotidianamente dal sistema religioso – civile – consumistico, attraverso i Media e i suoi Stregoni, è possibile uscire dalla violenza del sistema, divenendo se stessi, aperti al fluire della vita e alle sue fioriture infinite, vivendo la vita con le sue intensità in maniera totale, nel presente e senza divisioni, per non farsi avvelenare la coscienza e per non diventare un burattino funzionale al sistema.
Uno degli stadi negativi della mente che può essere superato attraverso la pratica della meditazione è quello delle identificazioni e delle conseguenti cristallizzazioni della mente con il pensiero negativo, che non contemplando i suoi doppi interiori, arresta il soggetto in una forma statica di sé, tra passato e futuro, a discapito del presente e di quella dimensione dialettica interna – esterna, uomo – donna interiore.
Siamo il risultato di un rapporto sessuale tra un uomo e una donna, continua a dire Osho, di un Padre e una Madre, di conseguenza ogni uomo è per metà uomo e per l’altra metà donna, e ogni donna è per metà donna e per l’altra metà uomo, questa costante dialettica se diviene virtuosa, può avviare alla reale ricerca dell’uomo e della donna interiore che permetterebbe al soggetto di raggiungere la dovuta unione interiore con l’altro – l’altra, per andare oltre il genere, quindi divenire altro da sé, per sentire la compresenza di altre soggettività in sé, ma soprattutto per andare verso l’oltreuomo.
Roberto Bellassai