Non possiamo liquidare l’argomento come risultato raggiunto, certo aver pubblicato il bando è un passo avanti, speriamo sia la volta buona dopo tre tentativi andati male ed aver sprecato 1 anno.
Non entro nel merito degli errori perché di natura tecnica e politica, il precedente titolare dell’Urbanistica dovrebbe fare il mea culpa per non essere riuscito a raggiungere nessun risultato che abbia senso citare.
Sarebbe stato molto interessante per l’amministrazione comunale gestirne la gestazione ma i tempi sono tiranni e qui forse siamo appena agli albori, questa legislatura non vedrà il P.R.G., forse la prossima.
Affermare che ci siano stati vent’anni di imbarazzante silenzio non è proprio esatto, una parte della città si è sempre interessata all’argomento e lo ha sempre sollecitato e le istituzioni non sono state silenti ma hanno volutamente lavorato nella direzione sbagliata.
Abbiamo già uno schema di massima e delle linee guida votate dal Consiglio Comunale queste ultime furono elaborate da professionisti locali e sottoposte alla politica, il risultato ottenuto è stato uno schema di massima redatto in tempi interminabili su cui non entro nel merito della validità, poiché oggi comunque tanto questo che le linee guida sono fortemente superate dai tempi e dai cambiamenti della società, dal costume ed anche del modo di pensare.
Allora si deve ripartire dai principi fondamentali che contraddistinguono le scelte, le stesse devono essere condivise con lo strumento della pianificazione partecipata che deve unire pubblico e privato per arrivare ad una sintesi che tenga conto del valore della città, del patrimonio edilizio esistente e di nuove forme ed opportunità di lavoro.
La gente deve poter scegliere il proprio futuro i professionisti che avranno l’abilità di aggiudicarsi il bando per la revisione del P.R.G. di Noto sono dei professionisti dove il cliente è la città di Noto i suoi cittadini, pertanto il prodotto che dovranno “ confezionare” dovrà rispondere alle esigenze del cliente, considerando il patrimonio edilizio esistente in parte inutilizzato,la riqualificazione ed il recupero della città oggetto di condono, 5 sanatorie dal 1980 al 2003 , la mancanza di una viabilità adeguata e l’annoso problema dei parcheggi.
Questi sono spunti ma la città saprà fare di meglio e il confronto lo deve avviare l’amministrazione pubblica, poiché darà indicazioni e non può darle in funzione della maggioranza che in quel momento si è formata a Palazzo Ducezio, ma dalle indicazioni scaturenti dal confronto aperto con i cittadini, presenti nelle diverse forme.
La città va fatta a misura dei cittadini di tutti quelli che vivono la quotidianità, se non ci vivono bene i nostri concittadini come possiamo pensare di accogliere gli altri?
La cultura dell’accoglienza viene un passo dopo del vivere bene in questa città per noi.
Il Piano Regolatore è un atto garantista comunque si è stati attenti ieri lo saremo oggi e domani perché non si verifichino le umane debolezze, e prenda corpo la perequazione urbanistica, sono finiti i tempi in cui grandi proprietari e famiglie bene di questa città per incanto si trovavano i loro terreni sempre destinati come aree edificabili.
Quello che è successo negli ultimi anni con le continue varianti al P.R.G. avrà pure significato qualcosa?
Si vedrà che fine faranno le zone “libere “ se le zone C sono esaurite se continueremo con l’istituto della variante al Piano regolatore generale o se daremo un ordine al disordine.
La gestione fumosa del territorio non mi ha molto convinto mi vengono a mente tre episodi ma non so se abbiano o meno qualcosa in comune :
• La prima notissima, la lottizzazione di Eloro, si sono spesi fiumi di parole, ma i fatti ci danno un area che dopo l’annullamento della delibera del C.C. dovrebbe essere agricola eppure quei 6 ettari da sempre caricati nel P.R.G. come edificabili con tanto di calcolo dei relativi servizi parcheggi ecc.;
• La seconda la vicenda legata alla richiesta di una società che ha chiesto una variante in zona agricola per fare un albergo, non ha destato nessun clamore e nessuna indignazione eppure sono ben 5 ettari di zona agricola su cui non si avuto un parere forte, direi che è stato fatto quasi di malavoglia, tutti facevano finta di non sapere;
• La terza lo studio di natura socio economica stabilisce una crescita quasi allo zero per i prossimi venti anni ,circa 500 abitanti, trasformati in numeri perché il P.R.G. è una combinazione di numeri vuol dire 10-12 ettari di nuova espansione che si possono mettere anche nel posto sbagliato.
Chi si appresta a redigere la revisione del P.R.G. avrebbe la possibilità di ricollocare da un’altra parte la “volumetria dismessa” della lottizzazione di Eloro che assommata ai 10- 12 ettari potrebbe generare una serie di circostanze per qualche anonimo possessore di aree magari ben dislocate secondo l’attuale piano paesaggistico.
Allora occorre alzare la guardia ed evitare un nuovo assalto magari ben mascherato da titoloni unesco, cultura, progressismo e sviluppo ma che in realtà potrebbe celare il solito affare che nulla ha a che vedere con la crescita vera di questa città.
Daniele Manfredi