Mi piace il recentissimo post “CHE FARE?”, del nostro Evarco, in quanto inizia ad affrontare un argomento a me caro: il ruolo di un movimento di opposizione, come potrebbe essere il M5S a scala locale. E la cosa non è poi così scontata, specie a Noto per i motivi che argomenterò più avanti. Di certo, del ruolo del M5S a scala nazionale, è facile che la maggior parte di noi si sia ormai fatta, superficiale o approfondita che sia, una propria opinione. Ma del ruolo di un’opposizione politica a Noto, siamo sicuri di esserci fatti un’accettabile opinione?
Do per scontato che chi legge, apprezzi positivamente, qualsiasi sia la parte politica in cui si riconosca, la necessità dell’esistenza di un contraltare espresso da una valida opposizione politica sia nel consiglio comunale che nella cosiddetta “società civile”, in grado di contrastare gli immancabili errori e nefandezze perpetrati dalla maggioranza al governo della città e di proporre nel modo più efficace, priorità, tematiche e soluzioni all’attenzione di chi si trova a decidere per investitura popolare. E non intendo una sterile opposizione “per partito preso”, ma una interessata solo a perseguire il pubblico interesse e la salvaguardia dei diritti dei concittadini.
E a Noto, data la situazione che da tempo si perpetua, questo dell’esistenza di una opposizione non è argomento affatto banale. Stiamo talmente male che dobbiamo ricordare, come unici fulgidi esempi di vera opposizione a Noto, quella esercitata dai mai dimenticati Micale e Cultrera. Di meglio non ricordo, non potendo considerare opposizione quella “di maniera” esercitata dal PD quando doveva essere tale, o quella attuale del variegato centro destra che è riuscito a partorire, in questi anni, solo un paio di più o meno riusciti manifesti contro il sindaco. Tragicamente tutto qui.
Ma a cosa servirebbe un’opposizione, qualora tutto andasse per il meglio?. Ma a Noto, se qualcuno se n’è accorto, non è per niente così. Ripetiamoci il solito mantra delle irrisolte problematiche nel campo della sanità pubblica, dell’urbanistica, dell’acqua pubblica, della scelta di un modello sufficientemente articolato e credibile di sviluppo della città, delle azioni per contrastare nel brevissimo termine la deriva economica e sociale che investe ormai fasce più estese della nostra comunità. Da tempo i cosiddetti “word cloud” (parole ricorrenti, in blogghese) della politica netina, sono costituiti dalle parole “assessorato”, “rimpasto”, “fuoriuscita”, “rientro”, “decoro urbano”, “barocco”, “salotto buono”, “turismo”, “marketing territoriale”, “eventi”. Politica di bassa lega e culto della “facciata”, un binomio tradizionalmente netino.
Poca o nessuna attenzione, invece, per parole come “solidarietà”, “partecipazione”, “istruzione”, “recupero sociale”, a meno che non ci si accontenti della mai sufficiente pioggia di assegni e di ore di servizi sociali, più in odore di diffusa azione clientelare piuttosto che frutto di un ragionato programma di intervento in nome del principio che “nessuno deve restare indietro”. Un’improcrastinabile azione di “recupero”, concertata tra le varie componenti della nostra comunità, anche a costo di dovere, per un medio periodo, diciamo tra i cinque e i dieci anni, rinunciare alle più inutili e gratuite (non in senso economico) manifestazioni del netino culto della “facciata”, secondo cui lo “straordinario ” (specie se esteriore) è tutto e l’ “ordinario” è niente o quasi.
Ce ne sarebbe spazio a Noto per più opposizioni, dentro e fuori il “Palazzo”. E invece un silenzio assordante, ad eccezione di qualche raro “ruggito del coniglio” da parte di chi è al momento sceso dal cavallo ed pronto a riallinearsi “lealmente” una volta risalito sul carro. Ci sarebbe spazio per opposizioni leali e non, responsabili e strumentali, costruttive e populiste. E invece, silenzio, zitti tutti. Non disturbiamo il manovratore, divenuto ormai una sorta di commissario straordinario del comune, dotato di deleghe pesanti e assessori leggeri, con maggioranze non proprio affidabili, ma comunque bulgare. Con una opposizione consiliare sempre in trattativa e in procinto di saltare dall’altra parte e quindi “responsabilmente” inetta.
C’era stata “Notolibera”. Quella di Progetto Noto di Evarco. Quella che aveva contribuito non poco all’elezione dell’attuale sindaco. Quella che nella laboriosa operazione di sigillarsi il naso, aveva permesso che si imbarcassero nell’impresa anche personaggi cinicamente opportunisti e dello spessore morale pari a quello di un foglio di carta velina. Ma ingoiato e digerito il camion di rospi, poteva essere l’occasione per rimboccarsi le maniche e tentare di aggregare la clamorosa novità di una vera opposizione, come mai si era vista nella “capitale del barocco”. E invece, silenzio, zitti. Fatta eccezione per la limitatissima azione esercitabile da questo blog.
C’è stata la novità del M5S, persino a Noto. 3538 voti alle nazionali del 2013 (32,8% dei votanti, con un’affluenza del 60%). 1667 voti alle recenti europee (26% dei votanti con un’affluenza del 34,80%). Anche con quest’ultima percentuale di preferenze (ricordiamo che l’affluenza alle ultime comunali è stata del 73,12%), con la solita destra separata in due tronconi, si potrebbe sperare fondatamente nella partecipazione al ballottaggio. Quindi, ragione avrebbe voluto il sorgere di un meetup locale, con la naturale appropriazione del ruolo esclusivo di credibile e forte opposizione, con una serie di temi locali fin troppo facili da cavalcare (quelli del mantra, ricordate?). Manifesti di denuncia, manifestazioni nei quartieri, picchetti di fronte al “Palazzo”, rumorose partecipazioni ai consigli comunali. Tutto l’armamentario della sinistra d’assalto dei tempi andati (esclusi ormai i ciclostile), affiancati dalla moderna contro-informazione su internet (social e blog). Attivisti veramente tali, a confortare e “fidelizzare” i tanti potenziali votanti.
E invece, silenzio, zitti. Un meetup monocratico, dedito solo ad una sorta di avvilente “second life” su facebook, focalizzato sempre e solo sui grandi problemi dell’umanità e della politica di ampio respiro, compreso l’eterno interrogativo del “cosa ci attende dopo la morte” e delle scie chimiche che notoriamente infestano insopportabilmente i nostri cieli. A presto chip sottocutanei e sirene ed altri scivoloni, per fortuna già ampiamente consumati e superati a livello nazionale.
Più di un anno fa mi trovai ad affermare in un altro blog netino, ormai scomparso, “il treno del consenso elettorale sta ormai superando la nostra stazione, e il meetup netino è ancora nella sala d’aspetto a contare le mattonelle del pavimento”. Da allora le cose, se possibile, sono peggiorate. Continuano le memorabili battaglie su facebook con cariatidi del PD netino a breve travolti dalla rottamante onda renziana. Il 10 febbraio di quest’anno, l’iperattivo meetup ha creato un nuovo blog (www.noto5stelle.it), già morto dal 22 aprile, data riportata sul’unico ed ultimo post, vertente su tematiche locali. Il degrado della stradella che porta alla cava di S.Corrado. Un approccio veramente minimalista in perfetta linea con quella che sembra essere l’entità delle sensibilità e competenze esprimibili al momento. Mi dispiace dirlo, ma su iniziativa di qualche illuminato coordinatore provinciale, occorrerebbe, finchè c’è ancora tempo, indire una bella assemblea pubblica di attivisti e simpatizzanti e, se è il caso, procedere ad una bella, salutare, condivisa e sostenibile “risistemata”.
A questo punto, credo che i non simpatizzanti 5stelle che comunque tengono a Noto e credono nella democrazia come sintesi di pluralità di sensibilità ed opinioni anche profondamente diverse dalle loro, debbano tifare perché a Noto il M5S esca alla luce del sole. Anche a costo di un bel cesareo.
Elettore M5S
Ma cosa impedisce al Movimento 5 stelle ad essere presente con eventuali proposte su e per Noto.Se gia’ancora prima di iniziare ci sono tutti i difetti dei vecchi partiti non e’ che sia di buon auspicio.Anche perche’ il ruolo della proposta se si sa cosa proporre non puo’ che fare bene a tutti.
Daniele carissimo, i partiti sono un difetto il Movimento non ha nulla a che vedere con i partiti.
Caro Carmelo, a meno che non sia tu l’Anonimo Elettore M5S(ed in questo caso ok!), mi sono “costretto” a leggere il pezzo in questione: MERAVIGLIA PERO’ CHE IL GRAN PREDICATORE NON ESCA ALLO SCOPERTO E COSI’, noi poveri sprovveduti tuoi vecchietti Lettori, SAPPIAMO CON CHI ABBIAMO DA…LEGGERE: cosa che NON farò, come sinora, per i pezzi anonimi che, da tempo, ti ho consigliato di NON pubblicare! Ne ho conosciuti troppi di questi Predicatori che, appena giunti a Palazzo Ducezio, si ammutolirono all’improvviso e mi accusarono del “ruggito del coniglio”! Sono curioso, semplicemente curioso, di vederlo in faccia questo tuo Anonimo grillino notigiano! Con l’affetto di sempre. tuo Biagio Iacono – per gli altri: già Direttore ed Editore di RIVISTA NETUM(1975/85),LA GAZZETTA DI NOTO(1988-2011) ora di http://www.valdinotomagazine.it
Egregio elettore, quindi cittadino, l’organizzazione politica della nostra città deriva dalla volontà popolare che si esprime, così come fa lei votando M5S, con il consenso.
Partendo dal consenso, una maggioranza di suoi e miei concittadini decide, autonomamente di farsi amministrare da un gruppo di persone che propongono, insieme, un programma di governo.
Il rispetto del programma di governo rappresenta il mast dell’azione politica.
Penso che questa premessa possa condividerla oltre che comprenderla.
I termini da lei utilizzati per manifestare il dissenso sono quelli di una totale assenza di dialettica politica e gli argomenti, in ordine sparso, sono il riassunto di quanto oggi simposi ascoltare seduti in Piazza XVI Maggio o passeggiando lungo le vie del nostro Cassero.
Detto questo, le ricordo che l’opposizione si costruisce sullo stato di avanzamento della realizzazione del programma di governo e non ad personam o per movimento preso, e che il sottoscritto, rispetto al passato ha già confezionato due relazioni annuali e altrettanti incontri pulici sulla stato dell’arte, mi rendo disponibile per lei e quanti si riconoscono in lei, ad un incontro pubblico sui temi e “nefandezze” da lei individuati acconsentendo la sua presenza munito di regolare maschera così da non essere immediatamente riconosciuto ed individuato.
Diceva Esdra Pound: se un uomo non è disposto a rischiare per le sue idee, o non valgono nulla le sue idee o non vale nulla lui come uomo.
Non oso immaginare cosa avrebbe scritto delle idee orfane di padre.
A presto, se vorrà !!!
Già da qualche tempo conosco questa penna che esulta il Movimento 5 Stelle ad assumere un ruolo di opposizione, già da tempo ho chiesto all’anonimo, che ama la nostra città, forse più di quanto lo ami io, a metterci la faccia e no solo, anche le idee e l’entusiasmo, ma le mie richieste sono state puntualmente disattese. La poca opposizione di cui è accusato il movimento non ha fondamenta, il Movimento è fatto di cittadini e non di politici per mestiere. Quei pochi, ma determinati, interventi sono stati frutto della volontà di cittadini che stanchi delle promesse della politica per mestiere provano a far sentire la propria voce, con errori, con poca esperienza, ma con determinazione e con il cuore. Siamo intervenuti nella questione Stallaini, con il risultato che tutti conosciamo, nella gestione dell’acqua e dei rifiuti, sull’ospedale, con l’aiuto dei nostri rappresentanti regionali e nazionali, con poco clamore, ma con i fatti, i manifesti colorati non sono a noi graditi. Pochi a gestire un meetup, che spero di far crescere in vista dell’appuntamento elettorale del giugno 2016.
Chi si riconosce nel progetto del Movimento, è pregato di firmare col proprio nome e cognome, sia per prendere i complimenti sia i calci in sedere così come li ho preso io. Inoltre voglio far notare all’elettore M5S che non sa distinguere la politica locale da quella nazionale, due realtà diverse, Pachino insegna, vedi le ultime consultazioni Europee e Amministrative.
La politica è la mia passione e non deve contrapporsi al mio vero e unico lavoro. Se un giorno mi occuperò di politica a tempo pieno, farò conoscere la vera opposizione, se ci sarà spazio per l’opposizione.
Concludo esultando ancora una volta la firma anonima di contattarmi, il suo entusiasmo mi entusiasma.
Carissimo Michele mi sono permesso di fare quel commento perche’ l’analisi fatta da un elettore del movimento 5 stelle che evidentemente vi conosce e frequenta non vi descrive alora molto bene.Il movimento si deve differenziare dai partiti non per psrtito preso ma con azioni concrete.La teoria lasciamola sui libri.
Io ritengo che vi sia liberta’ di scelta ma non pendo che chi sia nel movimento di Grillo venga da un altro pianeta e molti che conosco hanno attinto a piene mani da questo sistema che “oggi fa schifo un po a tutti”.
Allora preferisco avere un identita’ buona o meno buona che sia cercanfo fi cambiare qualcosa dall’interno anche se non e’ detto che ci riesca.
Saluti daniele
ODE AL NON-MILIT(ANT)E IGNOTO
Dico un’ovvietà che però, da quello che leggo, non sembra che sia percepita come tale da chi “conta” (o ritiene di contare). In democrazia, oltre alla categoria degli eletti (o desiderosi tali) e dei diretti sostenitori, esiste un’altra categoria, per niente secondaria, anzi decisamente prevalente, a cui mi fregio di appartenere, costituita dai “semplici” elettori.
Vi ricordate? E’ quella massa di titolari di schede elettorali che i pretendenti “eletti” coccolano, in modo anche imbarazzante, in campagna elettorale e che, una volta che i giochi sono fatti, è gradito che rimanga silente e senza opinioni fino alla successiva elezione.
Persone, e non numeri, che, se non disposti a rischiare per le loro idee – così ci ammoniscono severamente Ezra e Corrado – o queste non valgono nulla o, addirittura, non valgono loro stessi come uomini.
Ma se dagli elettori di partiti e movimenti, togliamo quelli che non hanno velleità di protagonismo, che non coltivano ambizioni personali verso ruoli o poltrone, e che quindi, al massimo ritengono di avere il diritto di dire la loro e di esprimere le loro aspettative anche al di fuori delle urne, in verità quanti “uomini di valore” alla Pound pensate che rimangano?
Oppure veramente ritenete che l’innegabile merito dell’essere in prima linea esautori quelli delle seconde linee, dal diritto di esistere politicamente?
Io, come tantissimi, il mio impegno politico lo pratico discutendo e confrontando le mie idee con la cerchia di persone che frequento. Quando mi è data l’occasione di fare qualcosa di più per gli altri, non mi tiro indietro, come tantissimi. E come tantissimi non mi interessa fare il Predicatore in trasferta a Palazzo Ducezio.
Vi garantisco – se a qualcuno piace definirci così – che mediocri come me ce se sono tantissimi al punto di risultare necessari, per cui fatevene una ragione, continueremo ad esistere e ad esprimerci e, se il caso, pensate, a dare fastidio.
A proposito. Citare un aforisma di Ezra Pound, a proprio uso e consumo, al di fuori del contesto in cui è stato formulato, è pratica non priva di pericoli. Mi basterebbe richiamare un altra definizione di Ezra, ben più celebre di quella autorevolmente citata dal primo cittadino, che suona così: “i politici sono i camerieri dei banchieri”. Ma sarebbe veramente infelice e inopportuna. Non pensate?
Ma e’ cosi’ difficile mettere nome e cognome nelle proprie idee,riflessioni o chiamatele come volete.Nessuno ha la verita’ in tasca