C’è stato il bacio di Venere, gli astri sembravano essersi allineati, ieri era il 4 luglio, in America è il giorno in cui si festeggia l’indipendenza, lo chiamano il giorno del ringraziamento.
Peccato, poteva essere anche per la Sicilia il giorno del ringraziamento, il PD poteva scegliere di affondare definitivamente l’esperienza Crocetta ed invece, apparentemente, ha scelto di non scegliere, rottamando di fatto la Sicilia.
Non sono bastate le dimissioni in una settimana di tre assessori regionali, l’ultima pesantissima da parte dell’assessore alla sanità – legalità, Lucia Borsellino, derubricata quasi come fatto di costume dal partito dell’ipocrisia.
Non è bastato il giudizio della Corte dei Conte che di fatto, certificando un debito di 8 miliardi di euro, dichiara il fallimento dell’isola.
Peccato! Ancora una occasione perduta per dimostrare alla gente che nonostante tutto si è capaci di assumersi le responsabilità degli errori fatti.
Il PD ha sfiduciato Crocetta ma non ha alcuna intenzione di mandarlo a casa, almeno nel breve periodo.
Hanno preso tempo, almeno un mese!
Molti credono per istinto di sopravvivenza dei deputati, altri proclamano il famoso senso di “responsabilità”, più semplicemente i big del partito, con grande cinismo, hanno preso tempo per vedere se Crocetta finalmente capisca che è necessario un governo della regione politico e non tecnico che consenta ai capi corrente di avviare quell’azione clientelare tipica di chi detiene il potere e consente di risalire nei sondaggi.
Perche’ oggi la grande paura è quella di essere spazzati via dall’elettorato e consegnare la Sicilia ai 5 stelle, l’unica forza politica che in questo momento storico sembra essere vicina ai siciliani.
Insomma il grande dubbio è perdere o straperdere!
Carmelo Filingeri