L’altra notte ho sognato Monti. Mi diceva che si sentiva in difficoltà e che era anche un po’ irato. Ti capisco, gli ho risposto. Ma perché mai hai proprio scelto, tra i tantissimi problemi sul tappeto, proprio l’articolo 18? Capisco che è un simbolo, in Europa e nel mondo, della rigidità del mercato del lavoro in Italia, il che scoraggia, ovviamente, gli investitori. Perché venirsi a cercare un Landini quando altrove il costo del lavoro è minore (anche molto minore) e i Landini non ci sono più? Inoltre, deferendo la questione al Parlamento rischi di uscirne azzoppato e magari anche perdente. Laddove sappiamo dai sondaggi che esistono temi popolarissimi: per esempio, una riforma della magistratura che ne aumenti l’efficienza e ancor più la velocità; una radicale ristrutturazione e depoliticizzazione della Rai; una caccia implacabile degli evasori fiscali e dei patrimoni nascosti all’estero, e così via.
Oppure scegli provvedimenti che Alfano, su ordine del suo capo, sarebbe costretto a bocciare. Dirà di no anche la Lega, visto che ha scelto la tattica dell’opposizione permanente. In tal caso la sfiducia al «governo dei tecnici» è assicurata. Monti coglie la palla al balzo e rassegna le dimissioni. Il presidente Napolitano dovrà cercare se esiste in Parlamento una maggioranza di governo alternativa in grado di funzionare. Non la troverà, o la troverà inaccettabile. Pertanto sarà costretto a indire nuove elezioni dalle quali il dimissionario Monti e il gruppo di candidati che andrà a scegliere uscirà, prevedo, trionfante.
Tra l’altro, perché i furbetti di Montecitorio e di Palazzo Madama non hanno abrogato il Porcellum (con il pretesto che la futura legge elettorale deve essere abbinata con alcune riforme costituzionali; il che non è vero, ma serve a prendere tempo). Ne consegue che una lista Monti sarebbe votata con il Porcellum e il suo smodato premio di maggioranza. Così nel mio scenario Ti troveresti a governare da solo, senza soci di coalizione e, questa volta, legittimato dalle urne.
Mi sono svegliato, e il sogno mi è parso troppo bello per diventare vero. Così mi sono rimesso a guardare i sondaggi sulla popolarità di Monti, che sono tutti al di sopra del 60 per cento fino quando si è infognato nella fossa dei serpenti dell’articolo 18. Credo che quasi tutti i lettori dei giornali abbiano visto (mentre non li ha visti, vedi caso, chi guarda soltanto i notiziari Rai o Mediaset).
Eppure anche i governi locali non solo spendono a gogò e disonorevolmente contribuiscono alla classifica mondiale della corruzione (che ci colloca al 68° posto), ma rallentano oltre il lecito e anche il verosimile i permessi di costruzioni industriali e di opere pubbliche non adeguatamente foraggiate. Valga per tutti il caso del rigassificatore di Brindisi, finanziato dalla British Gas, che ha atteso undici anni per i permessi; dico undici anni. Gli inglesi hanno ora rinunciato. Eppure l’Italia ha un disperato bisogno di sottrarsi alla servitù del solo petrolio. I Mario Monti a mesi e con le mani legate sicuramente non bastano. E questo lo dico da sveglio.
Giovanni Sartori
Scritto dal Prof. Sartori fonte il Corriere della sera