Tutto quanto detto e scritto in campagna elettorale sul servizio idrico e depurativo comunale è stato tempo “scientificamente” sprecato.
L’illusoria speranza data ai cittadini che il nuovo Sindaco, con un colpo di bacchetta magica, potesse risolvere la carenza d’acqua e i notevoli limiti della depurazione del comune di Noto.
Ignoranza o malafede, questo non lo possiamo sapere, di certo promesse da marinaio!
Il dato sicuro è che l’azienda speciale Aspecon, e per essa in forma sostitutiva il comune di Noto, sta gestendo in maniera residuale l’acquedotto e gli impianti depurativi della città.
La competenza, e fra poco la gestione, già dal 2016, è passata agli ambiti territoriali idrici su base provinciale.
In tal senso la precedente amministrazione Bonfanti ha presentato una serie di progetti di miglioramento per complessivi 10.400.000 euro a valere sul Pnrr nel dettaglio scaricabili attraverso il seguente link: PROGETTI SERVIZIO IDRICO INTEGRATO DEL COMUNE DI NOTO.
E comunque, al momento, per Noto (e per l’intera provincia) non ci potranno essere né miglioramenti né investimenti fino a quando non si approverà il piano d’ambito provinciale.
Una vicenda, inoltre, che rischia di ingarbugliarsi ancora di più stante il blitz sull’acqua pubblica del governo Musumeci.
Un disegno di legge che non solo cancella la riforma idrica del 2015, nata appunto dopo il referendum sull’acqua pubblica, ma che vuole riportare in mano privata la gestione del sistema idrico integrato siciliano.
Sulle barricate Pd, Movimento 5 Stelle e Forum beni comuni: «Così si ignora il risultato del referendum del 2011, la proposta va ritirata».
Per tornare a Noi, è necessario che il sindaco Figura prenda posizione, attraverso i suoi onorevoli di riferimento, Cannata di Fratelli D’Italia e Cafeo della Lega, ambedue in maggioranza alla Regione.
Il rischio è di trovarci in una situazione di disservizio molto peggiorativa rispetto agli anni vissuti con la famigerata SAI8.
Nel frattempo è opportuno pensare, piuttosto che nominare un nuovo consiglio di amministrazione, alla liquidazione dell’Azienda Speciale Aspecon che non ha più senso di esistere.
Carmelo Filingeri