La manifestazione: “Netturbini per un giorno” un grande successo per i giovani e per tutti quelli che l’hanno ideata, gestita e portata a termine;
una grande sconfitta per la politica.
15 gennaio 2020 di Mario Alì.
Domenica 29 Dicembre nella città e nel territorio di Noto un centinaio di volontari hanno raccolto tonnellate di immondizie in appena otto ore.
I partecipanti si sono trovati davanti ad un’impresa epica, più grande delle loro forze e molto al di là di ogni ragionevole previsione: le enormi e diffuse discariche sono un fenomeno epocale ubiquitario, legato alla società consumistica dell’usa e getta.
Ciononostante è stato raggiunto un ragguardevole risultato.
I giovani promotori dell’iniziativa già fin dal principio erano consapevoli dell’impossibilità di una bonifica reale: montagne di rifiuti dappertutto, orde di delinquenti pronti a riversare, ovunque fosse stato pulito, i loro immondi rifiuti.
Non è stata quindi la bonifica lo scopo vero e realistico della manifestazione.
Noi li abbiamo silenziosamente seguiti al nascere della iniziativa (anzi non solo silenziosamente, perché abbiamo voluto incontrarli per capire meglio la loro idea e per portarli a conoscenza della nostra visione, cioè il rischio della strumentalizzazione politica e che pur tuttavia l’iniziativa andava compiuta per tutti gli aspetti positivi ed entusiasmanti che essa presentava).
Abbiamo capito che la loro vera prospettiva è stata la sensibilizzazione, “smuovere le coscienze sul tema rifiuti mostrando impegno civile”, coinvolgere quanti della società civile, giovani o meno giovani, amano la propria Città e la propria Terra.
E devo dire che ci sono riusciti con grande successo!
Come è accaduto con Greta Thunberg, o in piccolo con il movimento delle sardine, si è trattato di affermare il proprio diritto ad avere garantito un habitat dove vivere il futuro, nel rispetto della Vita sul pianeta Terra.
Si è trattato di chiedere a voce alta ai signori Politici soluzioni urgenti al dissesto ambientale.
Sì, perché la vera risposta al problema rifiuti e discariche deve essere data dai politici e dai burocrati che amministrano le Istituzioni pubbliche e che hanno il compito di erogare servizi e di trovare ad ogni costo le soluzioni pena il fallimento e le dimissioni dall’incarico ricevuto (se fossero di onestà intellettuale e di coerenza morale).
Il Volontariato non può fare tutto questo!
Anzi se solo prova a farlo, a sostituirsi, tappa i buchi che ci sono nei canali istituzionali; tampona momentaneamente le falle della macchina amministrativa, con il grosso rischio di occultare le contraddizioni.
Le montagne di rifiuti sparsi in tutto il territorio di Noto a formare enormi discariche a cielo aperto sono il sintomo evidente del malfunzionamento della Amministrazione cittadina.
Esse segnano il percorso di una Amministrazione che ha compiuto scelte in tutte le direzioni tranne che nel segno del Verde e della Sanità pubblica, del controllo del territorio.
A onore del vero le responsabilità politiche del disastro-rifiuti sono attribuibili anche ai politici dell’opposizione che avrebbero la funzione di controllare le risposte del governo della Città.
Non parlo solo dei consiglieri di opposizione e non solo all’interno del Consiglio Comunale.
Parlo dei candidati a Sindaco non eletti e dei Politici che svolgono un ruolo di leadership nel tessuto civile e sociale di Noto.
Perché non hanno puntato i piedi e alzato i pugni di fronte alle scelte incongrue e scriteriate riguardo alla tutela del territorio e del verde pubblico?
Perché non hanno dato seguito alle promesse fatte durante la campagna elettorale, ad esempio che si sarebbero occupati delle periferie e del dialogo con la gente nei quartieri e nelle contrade?
L’impegno che i Candidati contraggono con chi li ha votato, anche se non premiati dai risultati delle urne, non si esaurisce con il momento elettorale!
Invece nella migliore delle ipotesi qualcuno dei Candidati si è limitato a scrivere articoli, a formulare critiche, a fare satira con divertente vignettistica, sicuramente simpatica, ma destinata a perdere il tempo che trova.
Non parliamo poi di chi, subito dopo il fallimento elettorale si è del tutto ecclissato dalla scena cittadina.
Altri Candidati si sono limitati a fare sterili annunci senza dar seguito ad icastiche ed efficaci azioni di reale opposizione politica, oppure ancor peggio ad affiggere nelle pubbliche vie manifesti augurali.
Non penso che i Cittadini abbiano bisogno di auguri nelle festività; auguri fatti tanto per dire: io sono sempre qua, pronto a riciclarmi alle prossime elezioni!
A seguito di queste considerazioni sento di dovere formulare un augurio ai giovani e a quanti si prodigano per la salvaguardia del proprio territorio: auguro che si tengano lontani dai politici di tale risma e che aspirino invece ad una nuova Politica.
Che tengano sì gli occhi ben aperti sulla politica degli enti locali, ma continuino a studiare a fondo la situazione, sempre mantenendone le distanze di sicurezza e guardandosi da pericolose appartenenze e da viscide commisture!
L’auspicio, per loro che si aprono ad un lungo e radioso futuro, è rifondare o creare nuove forme di aggregazione sociale e politica in conformità alla Carta Costituzionale.
Solo così, avendo il coraggio di intraprendere percorsi differenti ed alternativi, potranno occuparsi della Nostra Terra con cura, per recuperare natura e bellezza.
Mario Alì