Trascorse una settimana di calma piatta … le giornate erano afose e cariche di umidità … il lunedì Daniel Esperancia aveva fatto la sofferta telefonata, alla quale aveva risposto un’anonima segretaria di dona Ines, dalla voce metallica, annunciando che avrebbe riferito il suo messaggio alla signora Tiburon, momentaneamente assente … e da allora il nulla.
Il venerdì, Esperancia, con la camicia madida di sudore, era seduto dietro la scrivania, masticando il cannello della pipa e piantando ferocemente il tagliacarte sul ripiano di legno d’ebano … doveva scrivere l’editoriale per l’edizione domenicale … ma aveva la mente vuota e provava la sensazione di nuotare nelle sabbie mobili … la moglie Alexandra aprì uno spiraglio della porta, ma vedendo lo stato in cui si trovava, la richiuse silenziosamente.
Anche per lei era stata una settimana piuttosto difficile … dopo il pomeriggio, nel quale Daniel si era recato, solo, alla villetta sul mare e che lei aveva immaginato per una riunione politica, nonostante non le avesse fatto alcuna menzione, il suo umore era stato particolarmente nero e soprattutto facilmente irritabile … mangiava svogliatamente … non rispondeva alle domande, ma grugniva ed era diventato aggressivo e intrattabile anche con i suoi collaboratori.
Verso mezzogiorno fu costretta a disturbarlo … tre persone sconosciute e, sicuramente non residenti a Santa Caterina, volevano comunicare con lui:
“ Scusa Daniel, ma sono arrivati tre signori … dall’ aspetto sembrano dei funzionari e … vogliono parlare solamente con te , inoltre trasportano quattro grosse borse … cosa devo fare? “
Esperancia sembrò destarsi dal coma … i suoi occhi ripresero vita … scrollò le spalle come per liberarsi di un peso e disse alla moglie di dargli cinque minuti di tempo e poi farli passare … entrò nel bagno adiacente al suo ufficio, si tolse la camicia bagnata, si sciacquò la faccia, il petto e le braccia, si ravviò i capelli, si pettinò i baffi e infine apri l’ultimo cassetto della scrivania estraendone una camicia pulita, poi si sedette con la schiena eretta e caricò la pipa di tabacco … Alexandra aprì la porta e fece entrare i tre personaggi, i quali salutarono con un leggero inchino, presentandosi a nome della “signora” che lui aveva ricevuto la settimana prima e posarono sul ripiano della scrivania i quattro borsoni … quello più alto sembrava il capo e l’informò che contenevano la metà del materiale a disposizione, la seconda parte, la più importante, sarebbe stata consegnata non appena la loro mandataria avesse accertato, la sua piena collaborazione, come da accordi e … la campagna di discredito avesse avuto inizio!
Il più anziano dei tre, capelli neri impomatati, con baffetti e labbra sottili, estrasse dalla tasca una busta e la posò d’innanzi a Daniel, comunicandogli che conteneva il numero di telefono di un giovane funzionario governativo, pronto a dargli la sua piena e completa collaborazione … quindi salutarono e uscirono … il terzo figuro non aveva proferito neppure una parola.
Daniel rimase inchiodato alla poltrona, nuovamente immerso in una pozza di sudore … sentiva il petto scoppiargli e il cuore battere velocemente … si asciugò le mani con un fazzoletto e aprì lentamente il primo borsone … era pieno di video cassette … il secondo era stracolmo di nastri registrati … il terzo conteneva delle cartelle con fotocopie di documenti … il quarto delle fotografie … estrasse a caso una cartella di fotocopie e la sfogliò velocemente … gli si rizzarono i capelli e fu sul punto di inghiottire la pipa … non erano eccezionali, come aveva detto dona Ines, erano DEVASTANTI! … la ripose immediatamente dentro la borsa come se scottasse e inspirò profondamente … “ se anche gli altri documenti erano altrettanto “scottanti” per Santa Caterina stava per iniziare una nuova vita” … una nuova era! … il “diluvio universale” era una favola per bambini!!”
Il sangue pompava velocemente nel suo grande e grosso corpo … si alzò eccitato e spalancò la porta, chiamando la moglie … lei si precipitò preoccupata … lui la sollevò, abbracciandola e baciandola, quindi le disse di chiudere a chiave la porta d’ingresso del periodico e di raggiungerlo nell’ufficio, insieme a tutti i suoi collaboratori.
Questi entrarono titubanti e timorosi, ma Daniel sorridente e con voce calma li tranquillizzò, pregandoli di sedersi attorno alla scrivania, poi li fissò negli occhi cercando di trasmettere loro fiducia ed energia … si scusò per il suo comportamento degli ultimi giorni, ma la causa di tutto il suo nervosismo si trovava in quelle misteriose borse posate sulla scrivania e iniziò a raccontare, partendo dalla visita della signora Ines di qualche tempo prima … delle sue proposte … delle riunioni con gli amici e delle sofferte decisioni … terminato, come sgravato di un enorme peso, fissò nuovamente i suoi collaboratori e li pregò di esprimere tranquillamente le loro opinioni … e tutte le eventuali perplessità … si disse disposto a dare ogni sorta di chiarimenti … inoltre specificò che chiunque, ritenesse la futura campagna di denuncia e moralizzatrice che stava per intraprendere troppo pericolosa per la sua persona o per la sua famiglia, poteva ritirarsi senza alcun problema … lui avrebbe capito e compreso … gli avrebbe dato ogni spettanza e … non gli avrebbe portato alcun rancore.
Ci fu un lungo attimo di silenzio e alla fine esplose un boato, sembrava di essere allo stadio, quando la squadra del cuore segna il goal della vittoria.
Rimasero per cinque giorni interi rinchiusi dentro la redazione del giornale, per visionare, analizzare e catalogare tutto il materiale ricevuto … si facevano portare i pasti da un ristorante poco distante e si assentavano la notte solo per alcune ore per rivedere i famigliari e ripulirsi … Daniel, per tutto il periodo, dormì le poche ore sul divano dell’ufficio … a quel delicato lavoro di analisi, furono invitati a partecipare anche Evarco e Cisco.
Il periodico non uscì nelle edicole per sei giorni … ufficialmente per gli edicolanti e i lettori, si dette la colpa a misteriosi problemi che avevano colpito le rotative … riapparve nelle edicole il mercoledì, con un’edizione speciale di dodici pagine tutte dedicate alla prima puntata di una nuova inchiesta, denominata “ Gli scheletri di Santa Caterina” … documentata con foto compromettenti in cui apparivano ben noti personaggi e da fotocopie di delicati e straordinari documenti e corredate dalle trascrizioni di telefonate comprovanti che durante le precedenti e le attuali amministrazioni al potere, ingenti cifre di fondi statali, erogati per la costruzione di asili, scuole, ricoveri per anziani e abitazioni per i meno abbienti erano misteriosamente sparite, ingoiate da progetti fantasma, approvati e mai iniziati su acquistati terreni paludosi, di proprietà della famiglia Tiburon e delle altre famiglie dominanti nella città ,,, tutti pagati cifre esorbitanti e con onerose parcelle per consulenze erogate ad amici e parenti dei politici legati all’amministrazione … ad un primo esame sembrava che anche alcune figure delle passate opposizioni avessero beneficiato di quella enorme e succulenta … torta.
Nella prima puntata, che si protrasse per tre giorni, furono elencate, in modo dettagliato e inequivocabile, tutte le cifre stanziate ed erogate dal governo e la loro destinazione d’uso … quindi gli estratti delle telefonate intercorse tra i numerosi ed equivoci personaggi della squallida vicenda … le foto comprovanti gli incontri avvenuti, con consegne di misteriose buste … fotocopie di assegni e di lettere compromettenti.
Il placido torpore della città fu travolto e devastato da questo “tsunami” … già il secondo giorno, alle dieci del mattino, in tutti i distributori di giornali a Santa Caterina e provincia, non si trovava più una copia del giornale, mentre il centralino della redazione era arroventato … erano i cittadini, desiderosi di conferme e conoscere ulteriori particolari, ma che, soprattutto, volevano complimentarsi con il direttore ed i suoi collaboratori per il loro coraggioso operato, incitandoli a continuare.
A volte, a chiamare, erano delle voci angosciate e terrorizzate che supplicavano di essere messe in comunicazione con il dott. Daniel Esperancia, ma Alexandra, che fungeva da centralinista, continuava ripetere che il direttore ed i suoi collaboratori si trovavano tutti, momentaneamente, fuori sede e praticamente irraggiungibili … e non sapeva quando sarebbero rientrati!
Cocco e Drillo due gemelli cicciottelli che pubblicavano un settimanale scandalistico pieno di gossip, vero o falso, sempre corredato con foto di donnine … discinte, si presentarono alla redazione per congratularsi con Daniel e domandare se volevano anche la loro collaborazione … disinteressata … arrivarono a offrire cifre ragguardevoli in cambio di alcune primizie in esclusiva..
Nella quartieri bene della sonnecchiante cittadina di Santa Caterina serpeggiava il terrore … numerosi personaggi autorevoli si chiusero negli studi delle loro abitazioni, urlando a famigliari e servitù di non disturbarli per alcun motivo, continuando a leggere e rileggere increduli gli articoli che li riguardavano o che avrebbero potuto coinvolgerli … componevano numeri telefonici conosciuti solamente a loro e con voce tremula, bisbigliata, guardandosi continuamente intorno, riversavano sugli interlocutori, altrettanto spaventati, valanghe di angoscianti domande senza ottenere risposte rassicuranti … dopo due giorni di panico, una volta ben compreso che non si trattava di un temporale, ma di un devastante terremoto, fu deciso che i personaggi già elencati su “El Mosquito” e quelli il cui nome poteva essere rivelato nei giorni seguenti … tutti, nessuno escluso! … si dovevano incontrare in un posto segreto preventivamente concordato.
Alcuni ignari testimoni, riconobbero, sul piazzale, antistante, una faraonica villa sul mare, seminascosta da centinaia di alberi, decine di auto dei personaggi più importanti di Santa Caterina e dintorni … alcune anche con la targa della capitale, con autista e senza … e se avessero potuto entrare nel vasto salone, arredato dal famoso architetto del Belize: Luis Miguel Babelis, avrebbero riconosciuto gran parte degli intervenuti … dal padrone di casa don Anacleto Herrera y Ordonez, vice ministro al commercio, conosciuto dagli amici come “el senor Bustarella” ed il suo “portaborse e raccoglitore di fondi” dott. Emiliano Huerta … un sottosegretario allo sviluppo economico di Manzanilla, che si nascondeva dietro grandi occhiali scuri e borbottava, continuamente, preghiere, scorrendo un rosario … alcuni alti ufficiali dell’esercito e della marina … l’ambasciatore di Antigua … una palla di grasso, con braccia e gambe da nano … tale Eleuterio Estafador, il quale continuava a singhiozzare, nonostante gli insulti di Ordonez, al quale i suoi lamenti davano fastidio … il direttore generale del “Banco Desquento y Prestamo” di Babyilone, dott. Carlos Usurero, prossimo alla pensione, che si asciugava in continuazione la fronte … l’alcade di Santa Caterina, don Waldo, talmente pallido da sembrare un albino … il suo vice Felipe Boyero, che tentava inutilmente, a causa del tremito, di accendersi una sigaretta … Consalvo Chupasangre che trascinava i suoi 150 chili dietro l’anziano zio Felix Monedero, altrettanto obeso, il quale, cianotico in viso, urlava che la talpa traditrice era senz’altro in mezzo a loro, e se la scopriva, gli avrebbe mangiato i cojones, prima di scuoiarlo vivo … Juan Cerdo, saltellava come un canguro con gli occhi fuori dalle orbite … il suo nome era apparso sul “El Mosquito”, abbinato allo scandalo per le mense degli asili d’infanzia e dei due ospedali di Santa Caterina … aveva favorito la gara di appalto a due grosse aziende a partecipazione straniera, ove i vicedirettori erano suo nipote Anselmo e Crispino, mettendo a loro disposizione, anticipatamente, la visione delle offerte delle altre ditte partecipanti e facendo, poi accettare, all’amministrazione, l’acquisto di prodotti a prezzi scandalosamente triplicati … di merci spesso avariate o scadute e con quantitativi non corrispondenti alle fatture … a suo carico figuravano diverse telefonate compromettenti coi nipoti e regolari bonifici su conti intestati alla moglie da parte delle suddette ditte … era stato pubblicato un fotomontaggio di due cinghiali col volto suo e della moglie dal titolo “ Il fiero pasto del cinghialotto e della cinghialotta” e a fianco le foto di bambini piangenti e denutriti … Xavier Asqueroso era ancora più “accartocciato” del solito, piegato dalle pesanti accuse … secondo gli estratti telefonici, avrebbe caldeggiato l’assunzione, presso vari settori dell’amministrazione, di persone del “suo entourage familiare”, assolutamente sprovviste dei requisiti necessari senza previo concorso, scavalcando gli aventi diritto e … di aver fatto corrispondere lauti compensi a cugini, cognati e parenti vari per consulenze inutili … in settori di alcuna importanza … ma il più disorientato e spaventato di tutti era l’ingegnere Pablo Tiburon, indossante un abito di lino pietosamente stropicciato per aver tentato, inutilmente, di riposare alcune ore sopra una poltrona … spettinato e con la barba lunga di alcuni giorni, che continuava ad insultare generazioni passate e future dei suoi soci in affari … “talmente stupidi da vantarsi degli abusi di potere commessi, parlandone liberamente al telefono con le loro amanti”.
Tutti sotto choc per l’ultimo e devastante scoop, apparso sul giornale il giorno prima … la carta di credito in dotazione agli assessori e funzionari per le spese di rappresentanza durante i viaggi sull’isola o all’estero o per il pagamento di cene e soggiorni a operatori economici e politici in transito a Santa Caterina, era servita, invece, per l’acquisto di capi d’abbigliamento griffati alle mogli e … alle amanti … per l’acquisto di gioielli, sempre per le consorti, in occasione di compleanni, onomastici o anniversari particolari … lezioni di equitazione, di scherma, di recitazione e di danza classica a figli e figlie … la frequenza, più volte la settimana, a istituti di massaggi e cure estetiche e palestre … inoltre figuravano fatture pagate dall’amministrazione per l’acquisto di alcune auto sportive di lusso come cadeau per qualche bella signora!
Dopo ore di reciproci scambi d’accuse e insulti … consultazioni e affannose ricerche di tutte le scappatoie possibili … si giunse alla conclusione che la situazione era estremamente difficile e … molto pericolosa … diversi personaggi, oltre la morte politica, rischiavano veramente la galera … furono proposte alcune soluzioni, compresa l’eliminazione fisica del professor Esperancia … ma sia l’ingegnere Tiburon e il dott. Emiliano Huerta fecero notare che l’eliminazione del giornalista non garantiva la sicura eliminazione dei documenti e che il sig. Esperancia, ben conscio del materiale a disposizione, si era senz’altro premunito di conservarlo in luogo sicuro … fu, invece, accettata la proposta di don Herrera y Ordonez, con la quale si autorizzava l’alcalde Waldo, di avvicinare Esperancia e tentare un’operazione di corruzione, accettando qualsiasi cifra e condizione da lui richiesta, senza discussioni di alcun tipo … in caso contrario, non rimaneva che il:
“SI SALVI CHI PUO’”
Due giorni dopo, Esperancia trovò Jacinto Occhiofino, l’autista di Waldo a attenderlo davanti l’uscio di casa, che, inchinandosi rispettosamente, gli sussurrò che il suo padrone lo pregava di concedergli un colloquio all’interno della sua Mercedes poco distante … Daniel accettò, uscendone dopo venti minuti con un sorriso beffardo sulle labbra, seguito dallo sguardo sconsolato e disperato dell’Alcalde … aveva rifiutato una cifra che avrebbe risanato il bilancio di qualsiasi stato caraibico.
Il mattino seguente “El Mosquito” uscì con la seconda parte dell’inchiesta.