Il nuovo argomento principe delle piazze e dei salotti era diventato l’elezione del governatore della provincia di Torquemada … Octavio Spremidor, l’ultimo governatore, conosciuto come l’uomo che non rifiutava mai la sua presenza ai pranzi ufficiali … era deceduto domenica, 14 maggio, giornata densa d’inviti, per i numerosi matrimoni e cresime … al quarto pranzo, iniziò il suo solito discorso: “Ringr … azzo! …” … si ripiegò su se stesso e serenamente spirò … le signore presenti, alla parola” … azzo”, si coprirono le orecchie, scandalizzate.
Il vuoto lasciato aprì immediatamente la corsa, alla tanta aspirata poltrona, da parte di tutti i politici della Provincia, facendo scendere in campo anche vecchi lupi della “democrazia alternativa”
A Santa Caterina, l’uomo che sembrava raccogliere il favore dei consensi era Titta Palmeto, noto come il politico che aveva militato in tutti i partiti nuovi ed estinti, purchè privi d’ideali: sguardo ironico e affascinante, sorriso a 36 denti da pubblicità televisiva, un’oratoria fluida, dotata della giusta drammaticità e comprensiva di sintassi grammaticale … poteva parlare per ore di “nulla” e suscitare lacrime ed ovazioni … si candidò in un pubblico comizio, promettendo il suo totale impegno per la città … “come sempre e più di sempre”.
Immediatamente salì sul carro del candidato Cayetano “Vasa, Vasa” Caballero, anche lui molto noto, per essere stato il “portaborse” di tutti i candidati con qualche possibilità di vittoria, conosciuti nei suoi 48 anni di militanza politica … come scusante e alibi per questa sua mercificazione era la famiglia numerosa … aveva avuto fra maschi e femmine, 9 figli e tutti, poi, da sistemare … in più, col passare degli anni, si ritrovava con una dozzina di nipoti (di cui dieci votanti) … anche loro in attesa di una occupazione.
Si vedevano camminare, braccio a braccio, lungo il corso e le piazze principali, stringendo mani, baciando guance ed ascoltando, come in un confessionale, le suppliche dei questuanti e promettendo tutto il loro interessamento … erano pronti a donare, in caso di vittoria, la ricetta di una cura miracolosa.
A raccogliere voti, calò a Santa Caterina anche Antonio De Barracuda, dalla vicina cittadina di Buganville, centro in forte espansione grazie l’apertura, una decina d’anni prima, di un centro termale d’acque solforose. specifiche alla cura delle artrosi … De Barracuda, in passato, aveva subito più di un processo per corruzione, estorsione ed intimidazione, ottenendo sempre l’assoluzione per mancanza di prove … e cioè: ogni volta i testimoni che l’accusavano, rimanevano coinvolti, uno dopo l’altro, in epidemie mortale di … febbri tropicali … tremendi incidenti sul lavoro e catastrofici e incredibili coinvolgimenti automobilistici … era un avversario spietato, cinico e molto deciso.
Quindi la lotta per l’ambita poltrona si preannunciava molto aspra e combattuta.
L’elezione del governatore della Provincia e dei 20 nuovi consiglieri fu paragonata, per durezza, devastazione e numero delle vittime, al passaggio dell’uragano “Hermafrodito” avvenuto sull’isola di Manzanilla, qualche anno prima: pochi morti, ma tanti invalidi, feriti e “contusi”.
Per la città di Santa Caterina scesero in campo 12 candidati ufficiali, ma i più importanti e accreditati erano quattro: il già citato Titta Palmeto, con l’addetto stampa e alla comunicazione “ Vasa, Vasa” Caballero, il quale era riuscito a riunire attorno a sé, oltre i numerosi familiari, i macellai, i calzolai, i barbieri ed il consorzio “Trasportatori con regolare patente” (18) … Placido Buenahora, un vecchio conservatore di 81 anni, che una trentina di anni prima, aveva condotto dure lotte per i diritti dei “fazenderi” ed era appoggiato dai piccoli proprietari terrieri e dall’Associazione Veterinari … era sceso in campo dopo un’accurata visita del suo medico personale, ottenendo un perplesso nulla osta … rispolverò vecchi discorsi e slogan conservati in scatoloni nel suo studio di perito agrario e cercò di organizzare una serie di comizi ed incontri, percorrendo antiche piste che portavano alle piantagioni, in sella al suo cavallo”Indomito”.
Quando la moglie, Severina lo informò che Indomito era serenamente deceduto per vecchiaia 11 anni prima, dopo un attimo di sconforto, il vecchio politico ebbe la cruda percezione che la possibilità di una sua elezione a consigliere provinciale stava velocemente sfumando.
Anche il dott. Leo Recoba, spinto dai suoi fedelissimi, fu tentato di scendere in campo, ma dopo una lunga telefonata con Daniel Esperancia, del quale ammirava la lungimiranza politica e così terminata:
“ … Leo, due sconfitte in così breve tempo, sarebbero la tua morte politica. Io aspetterei almeno due o tre anni prima di ributtarmi nella mischia! … ”
Un poco amareggiato, ma conscio della realistica sentenza, rinunciò alla competizione e con un comunicato stampa fece sapere ai suoi fans, che a causa di importanti impegni di lavoro, compresi un paio di congressi di medicina, non poteva rispondere alla chiamata popolare … quindi lasciava i suoi elettori, liberi di indirizzare i loro voti verso altri candidati … il suo staff, allora, presentò la candidatura di Francisco Impedido, sindacalista di antico stampo: capelli pepe e sale, tagliati cortissimi, folti baffi, naso aquilino, occhi cupi e arrossati per il fumo del sigaro, perennemente acceso, ad un angolo della bocca … uomo poco disposto al dialogo ed alla mediazione e non per una coerenza morale, ma solamente per testardaggine e difficoltà a capire le “nuove idee” … i maligni dicevano anche … le “vecchie idee” … aveva l’appoggio di una parte del forte sindacato “Machete” e soprattutto dai nostalgici delle vecchie lotte sociali … da tutti era ugualmente soprannominato” palla persa”.
Il quarto importante candidato, si fa per dire, alla corsa per consigliere provinciale fu, senza un attimo di esitazione: Margherito Todobien, uscito dalla coalizione “Rifondazione di Manzanilla”, dalla quale non si sentiva pienamente apprezzato e aveva creato il movimento “Santa Caterina intorno a me“ … dopo avere molto ponderato, scelse come consulente politico ed esperto in immagine e comunicazione Barabba Necio, periodista della “Voz de Torquemada”, sulla quale si occupava di necrologi e ricette di cucina.
Dopo un particolareggiato esame della situazione politica locale, provinciale e nazionale … un attento studio degli avversari … l’analisi delle statistiche e dei dati raccolti in tutte le elezioni degli ultimi dieci anni, comprese quelle nella democratica Cuba … fu deciso di puntare tutto sull’immagine, ritenendo il Todobien, come il solito, uomo totalmente privo di idee e progetti … secondo Barabba gli elettori dovevano avere ben presente, non il curriculum politico di Todobien, avendo pochissimo materiale su cui lavorare (per non dire nulla), ma il volto CARISMATICO di Margherito … fu ingaggiato il fotografo Vicente Milagro, il re dei matrimoni, il quale dopo avergli girato intorno per oltre due ore, scuotendo in continuazione la testa ed emettendo mugolii, si fermò come folgorato:
“ Ecco! … ma certo … il Cristo di Rio de Janeiro …”
Dopo un’intensa discussione, durata tutta la notte, col Milagro, Barabba riuscì a fargli rinunciare l’idea che il suo assistito dovesse indossare una tunica monacale, scegliendo, invece, di fotografarlo con la divisa da ufficiale della Polizia Forestale … quella da parata: giacca verde, pantaloni bianchi con bande gialle e non avendo medaglie al valore da appuntare sul petto, ripiegarono sulla medaglia ricevuta, anni prima, per aver partecipato ai giochi della gioventù, donata a tutti gli studenti delle scuole inferiori che vi avevano aderito.
Fu, infine, fotografato come il Cristo di Rio, a braccia aperte e le mani rivolte verso all’alto e si fecero stampare dei maxi- manifesti tre metri per due e migliaia di foto, della grandezza dei “santini” da distribuire, col nome di Todobien ben evidente in alto e la scritta “Uno di voi” in basso … per la distribuzione, furono arruolati tutti i superstiti del circolo “La Lambada”, i quali si piazzavano alle fermate degli autobus, alle uscite delle chiese … trotterellavano per ore ai giardini pubblici, importunando le colf di colore in libera uscita e per tutta la giornata di sabato passeggiavano con passo militaresco davanti all’ingresso dei supermarket cittadini, distribuendoli a tutti, volenti o nolenti.
Durante la notte, i volontari della “Lambada” vagavano per le strade, come cospiratori, appiccicando, sui manifesti degli avversari, le gigantesche foto del loro candidato leader e … purtroppo, non tutti i manifesti da coprire erano facilmente raggiungibili, perciò le perdite furono pesanti: tre i deceduti … due per infarto e uno, perchè travolto da un furgone che trasportava il latte … le vittime furono onorate come martiri politici, mentre i feriti e i contusi per cadute da scale, balconi e muretti o storpiati, sbattendo al buio contro pali, cassonetti dei rifiuti, auto in sosta furono numerosi … molte anche le defezioni per improvvisi attacchi di sciatiche e reumatismi, a causa dell’umidità notturna … uno precipitò in un pozzo e, fortunatamente, sul fondo rimaneva appena un metro d’acqua … lo trassero fuori dopo due giorni … spesso, alcuni irriducibili, furono ritrovati, al mattino, in completa confusione mentale, sdraiati sulle panchine o sugli scalini delle chiese, avendo perso, nel buio della notte, per stanchezza e demenza senile, il senso dell’orientamento.
Il circolo”Lambada” rischiò di scomparire, ma il viso di Margherito Todobien osservava e abbracciava i suoi concittadini, a ogni angolo della città.
I bambini, da sempre accaniti collezionisti di figurine di calciatori e di divi del cinema, raccattavano “i santini elettorali” dei politici, scambiandoseli: davano due Titta Palmeto e un Francisco Impedido per un Margherito Todobien oppure per quattro Placido Buenahora … e negli ultimi giorni si giunse, anche, a scambiare un Waldo 1°della precedente competizione elettorale (però senza la fascia per le inaugurazioni) ed un Antonio de Barracuda, il cui sorriso da squalo aveva molti fans, alla pari, con un Margherito, nuovo di conio.
Qualche pia vecchietta, assidua frequentatrice delle parrocchie, fece incorniciare la piccola immagine dell’ufficiale forestale, posandola dietro un lumino “eterno” e, ogni notte, sgranava rosari su rosari, perché quel Santo di ultima generazione, di cui non ricordava bene il nome, ma era famoso per i miracoli fatti: eliminava le verruche e le irritazioni cutanee intime, anche le più fastidiose.
Gli altri otto candidati, destinati a non lasciare traccia, si erano presentati al solo scopo di avere il loro piccolo momento di notorietà fra i familiari e fra gli amici.
Gli avversari dalle cittadine limitrofe, calarono, invece, su Santa Caterina come i famosi Unni, a depredare, famelici, voti e consensi.
Il candidato Antonio de Barracuda era sicuramente il più pericoloso e agguerrito … i suoi fidati luogotenenti avevano mediato un accordo con i pescatori di frodo nelle acque protette della Baia della Tranquillità … questi, da tempo, per una pesca più fruttuosa usavano bombe di media profondità … e si erano auto-tassati per una cospicua cifra, onde coprire, in tutta sicurezza, i notevoli costi della campagna elettorale, promettendo, inoltre, un pacchetto di almeno 2000 voti sicuri … in cambio, il De Barracuda s’impegnava a far abolire l’iniqua ordinanza sul divieto della pesca di frodo ed a fare annullare tutte le multe pecuniarie che erano state inflitte e notificate agli sfortunati pescatori.
Un altro rapinatore di voti, era il dott. Julio Cesar Paraculo, il quale risiedeva a Sierra Caliente, ma avendo vent’anni prima sposato una ragazza di Santa Caterina, iniziava tutti i comizi con: “ Miei cari concittadini e concittadine … “ … controllava otto case di Riposo per Anziani ed alcune Case di Cura, in gran parte sul territorio di Santa Caterina, le quali erano spesso oggetto a controlli amministrativi e sanitari, a causa di una gestione, definita, un poco … spregiudicata … essendogli venuto ultimamente mancare, a causa di un ictus cerebrale, il suo protettore politico regionale, aveva pensato d’auto proteggersi, scendendo in campo personalmente ed assicurarsi un posto da consigliere al Governo Provinciale … girava per Santa Caterina col camice bianco del luminare, distribuendo sorrisi, strette di mano, sigari, scatole di medicinali, spesso scaduti, consigli e diagnosi a gratis … mentre i suoi collaboratori viaggiavano, dall’alba al tramonto, percorrendo tutta la provincia a bordo di tre furgoni, urlando slogan elettorali, mescolati a musiche afro-caraibiche, lanciando caramelle, profilattici ed adesivi con sopra stampato il volto sorridente del dott. Julio Cesar, prontamente raccolti dalla povera gente.
I cittadini di Santa Caterina assistevano tiepidamente alla competizione, essendo le elezioni provinciali poco sentite … l’alcalde Waldo non prese posizione a favore di nessun candidato, anche per non aiutare un futuro avversario … Daniel Esperancia su “El Mosquito” scriveva ogni tanto un editoriale, senza scaldarsi particolarmente per nessuno dei protagonisti … anzi, criticando la mancanza di un qualsiasi programma, con qualche contenuto, da parte dei contendenti … mentre Evarco Espinosa, con i compagni di “Banana por todos”, assistevano alla bagarre, in assoluta indifferenza, seduti ai tavolini dei locali del centro.
Titta Palmeto inaugurò una serie di sette nuovi Panama, molto belli, fatti arrivare appositamente dallo Yucatan, uno per ogni giorno della settimana … comprò, pure, una confezione di nuovi dentifrici americani, che promettevano ai denti il bianco delle “Alpi” e portava, con estrema eleganza, i due nuovi completi, cuciti a mano dal sarto di fiducia: uno color panna e l’altro di un azzurro che faceva risaltare la sua abbronzatura da “lupo di mare” … a “Vasa, vasa” Caballero, invece il riacutizzarsi di una vecchia lombalgia, a seguito di tutte le passeggiate nell’umidità delle ore serali, provocava un’insopportabile sofferenza, accettata con beata e mistica serenità nella speranza di una futura occupazione per i familiari.
Placido Buenahora, una volta compreso che “Indomito” non c’era più, si faceva accompagnare in auto da alcuni sostenitori nelle fazendas dei dintorni, ma la sua oratoria non aveva una gran presa sui nuovi lavoratori agricoli, quasi tutti immigrati dalle isole vicine … digiuni e disinteressati alle problematiche politiche locali.
Francisco Impedido uscì raramente dal suo ufficio di sindacalista, ma tempestò i suoi iscritti con manifesti, che riproponevano vecchi slogan, tanto usati prima della caduta del Muro di Berlino, e con logorroici proclami ciclostilati, che i cittadini si ritrovavano, a chili, infilati nelle buchette delle lettere.
Margherito Todobien dovette affrontare quello che era il suo tallone d’Achille: il comizio elettorale in pubblico … tallone ancor più accentuato dalla solita mancanza d’idee e di validi programmi … inoltre, ogni volta che saliva sul palco, era colpito da un’acuta forma di nervosismo che si trasformava, dopo alcuni istanti, in balbuzie.
Al suo primo comizio serale, nella piazza principale, davanti ad un discreto pubblico, attirato dalla piacevole brezza della notte e dai cattivi programmi televisivi, appena ebbe pronunciato le prime parole: “ … Cari, amici e amiche di Santa Caterina … “ uno del pubblico, con le mani a megafono, gli gridò: “ Ah, Margherito … facci ridere ! “ … fu il crollo … la fronte gli s’imperlò di sudore, la lingua s’incollò al palato e i polmoni si rifiutarono di inspirare ossigeno … il comizio fu sospeso e l’oratore portato via a braccia … il pubblico apprese, in seguito, a causa di un leggero malore dovuto ai troppi impegni di lavoro … e non fu più ripetuto.
Il 22 e 23 luglio si votò … per i candidati di Santa Caterina fu una disfatta, tutti i dodici candidati insieme non raggiunsero il 41% dei diritti al voto, mentre il rimanente andò ai candidati delle altre circoscrizioni … per diritto di cronaca: sia Antonio de Barracuda e sia il dott. Julio Cesar Paraculo furono eletti anche grazie ai voti dei Sancaterinesi.
Titta Palmeto, insieme alla moglie, cercò di addolcire la sconfitta andando a fare una serie di cure termali che il suo medico, da tempo, gli aveva consigliato e la protrasse per due mesi … “ Vasa, Vasa” Caballero restò chiuso nello scantinato di casa per tre giorni al buio, rifiutandosi di mangiare e di bere ed a nulla valsero le suppliche e le implorazioni di figli e nipoti … ma dopo una lunga analisi e meditazione, si ritrovò nuovamente di fronte all’eterno problema … la numerosa prole da sistemare … sospirando si fece preparare un bagno caldo, si sbarbò ed uscì di casa, pronto a salire e scendere per le scale dei potenti e futuri possibili vincitori.
Francisco Impedido accusò, per questa nuova sconfitta, le forze massoniche e i servizi segreti occidentali, ma dopo che alcuni iscritti gli “sbadilarono” affettuosamente le mani sul volto, rivolse totalmente l’attenzione alla sua grande passione, iniziata negli anni giovanili: la collezione di farfalle e coleotteri!
La signora Severina Buenahora, tirò un sospiro di sollievo … lei era veramente felice della sconfitta … e pochi giorni dopo si trasferirono nella loro casetta sul mare, dove il marito, con i suoi vuoti di memoria, si sarebbe dimenticato facilmente di quelle idiozie politiche senili, evitando così pericolosi danni fisici e traumi mentali.
Margherito Todobien, incredulo, constatò di aver raccolto sei voti in meno delle precedenti elezioni locali e quindi, per attenuare la delusione, accettò di partecipare ad un corso di aggiornamento delle guardie e polizie forestali dell’area del Centro-America che, quell’anno, si svolgeva nel Chapas … qui entrò in contatto con alcuni sostenitori del Sub-Comandante Marcos, ricevendo in dono un suo libro autografato, nel quale spiegava le sue idee politiche e le varie tecniche di guerriglia per raggiungere dei risultati concreti … immediatamente si informò su quando si sarebbero svolte le elezioni locali nello Stato messicano e se poteva candidarsi come politico … esterno.