Una sintesi sui terreni agricoli
L’imposizione sale sensibilmente perchè il moltiplicatore passa dall’attuale75 a130 (110) e perchè l’aliquota è fissata al 0,76% contro il precedente 0,4%. In termini pratici, secondo calcoli Confagricoltura, un’azienda con50 ettaridi seminativi che prima pagava 2200 euro all’anno oggi si troverebbe a pagare, solo su questi terreni, 4400 euro. Un raddoppio dell’imposizione.
Oltre a questo va calcolata l’Imu sui fabbricati rurali.
Per quanto riguarda l’abitazione non ci sono agevolazioni particolari, anche se trattasi di rurale. L’aliquota, nel caso di prima casa, è dello 0,4% e il coefficiente di moltiplicazione è 160.
Per gli edifici strumentali (capannoni, alloggi agrituristici, locali di degustazione, trasformazione ecc) l’aliquota è fissata allo 0,2% e il coefficiente moltiplicatore, perla categoria D10, a 60.
Nel caso di stalle censite come C6, tuttavia, in assenza di ulteriori elementi di chiarezza, il coefficiente moltiplicatore sarebbe 160.
Sempre secondo i calcoli di Confagricoltura, unica associazione di categoria ad aver aperto una vertenza sull’Imu per gli agricoltori, la stessa aziendaagricola di50 ettaricon 4 fabbricati rurali, di cui uno come abitazione, si troverebbe a pagare 4200 euro all’anno. Il risultato finale? Prima l’azienda agricola, a titolo esemplificativo, pagava un’Ici pari a 2200 euro, oggi si troverebbe a pagare un’Imu pari ad 8600 euro, ovvero il 300% dell’attuale carico fiscale.