Nel lontano 1974, Pier Paolo Pasolini scrisse degli articoli polemici sul cambiamento della società italiana, soprattutto della classe proletaria e sottoproletaria, dichiarando che i vertici del potere e della politica, con le loro scelte economiche – politiche e in concorso con i Media, avevano stabilito una “mutazione antropologica”, che poi era quello che Carlo Marx nel Manifesto del Partito Comunista, definiva “genocidio”.
Una mutazione antropologica che non solo, gradualmente, contribuì allo scioglimento dei Partiti politici della Sinistra come il PCI e il PSI, che insieme avevano quasi la maggioranza dei voti in Italia, ma che portò a una “ideologia dei consumi” che gradualmente cancellò la lotta di classe e i Partiti di Sinistra.
Partiti che erano gli organizzatori di lotte politiche e di istanze sociali dei lavoratori, ora scomparsi!
Al loro posto si stabilì quell’ideologia dei consumi, che Pasolini chiamava “Fascismo consumistico” che poi con la Globalizzazione del 1989, voluta soprattutto dagli USA, diede vita al “soggetto generico“, spogliato dalla sua classe e dalla sua identità politica, che ancora oggi, e non solo in Italia, cova sotto le macerie, dando vita ad un soggetto generico ibrido, senza alcun riferimento politico, funzionale al sistema dominante dell’Occidente globale guidato dagli USA e dall’Europa delle Banche e dai Mercati.
E come per eterne ricorrenze, e a causa della legge dei cerchi concentrici, ogni azione prodotta da questo sistema arriva spedita ovunque nel Globo terrestre.
In questo caso mi limiterò a parlare di Noto, di una Città, che l’UNESCO ne ha fatto Patrimonio dell’Umanità, che nell’arco di pochi anni è diventata una meta turistica di un turismo di massa, in cui sono arrivate società che hanno investito capitali nel territorio e soprattutto negli immobili, a cui si sono aggiunte Agenzie Immobiliari, che hanno fatto alzare i prezzi delle compravendite degli immobili e degli affitti, affitti che poi non si trovano più, perché le abitazioni si sono trasformati in B&B di lusso che continuano a crescere nel centro storico e nelle periferie.
Commercianti vari, venuti da Città e dai Paesi vicini, vip facoltosi, hanno fatto di Noto un Set per matrimoni spettacolari di miliardari!
Delle tante spiagge libere, piano piano si è passati agli stabilimenti balneari a pagamento;
Nel Corso principale e nelle sue traverse, sono scomparsi gli Artigiani, Botteghe di Alimentari, le Macellerie, i Pescivendoli, i Negozi di Abbigliamento, delle Calzature, degli Elettrodomestici, le Agenzie dei Viaggi, L’edicola, il Fioraio, l’Erboristeria, i Circoli Culturali, le Farmacie, la Tipografia, sostituiti da Ristoranti, da Trattorie, Rosticcerie, Pizzerie, Paninerie, Vinerie, Gelaterie, Negozi di lusso, Alberghi di lusso, B &B di lusso.
Un turismo a Noto che non ha i dovuti servizi basilari.
La Sanità pubblica che ha appena un Pronto Soccorso aperto al pubblico dalle 8.00 alle 20.00;
Un servizio Idrico molto carente con orari in cui l’acqua viene erogata solo per alcune ore, mentre in diversi quartieri non arriva a volte per giorni;
Il problema dei parcheggi e dei collegamento del trasporto pubblico con il suo territorio, a parte la linea Noto, Noto Marina e Calabernardo;
La città sporca e raccolta dei rifiuti, a volte limitata alle vie principali della Città!
Si manca anche delle dovute regole, a cominciare dalla razionalizzazione degli spazi pubblici, soprattutto nel Centro Storico, divenuto una Casbah, una mangiatoia a cielo aperto, sempre occupato con tavoli e sedie anche di giorno, dove ognuno si prende gli spazi che vuole, deturpando l’identità dei luoghi, sottraendoli ai residenti.
Questo perchè non viene applicato il dovuto Piano Estetico, che significa regole, seguito da tutti gli altri Piani, ma anche sotto l’aspetto della programmazione culturale, a parte i Concerti di Musica Classica, che sono un riferimento annuale, la programmazione Teatrale è sempre più deludente, con due o tre lavori accettabili, e con il resto di lavori culturalmente provinciali da serie C, per cui come si fa a parlare di Città aperta culturalmente?
Questo sistema prevalente dell’ideologia dei consumi, su cui hanno lavorato i “persuasori occulti“, è riuscito a trasformare il soggetto potenzialmente politico in “soggetto generico”, cioè in “uomo massa” che finisce nel tritacarne dell’industria del turismo di massa.
il Cittadino e l’Intellettuale, sono stati sostituiti con il suddito e l’influencer di marketing, strumentalizzando il desiderio del viaggio di arricchimento culturale, con un turismo industrializzato, che lo hanno trasformato in un prodotto di consumo, mettendo il Centro Storico a reddito, mercificando gli spazi, come è stato fatto a Noto.
Lontani mille miglia da un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, delle tradizioni del luogo e dei Residenti, siamo nel suo rovescio incontrollato, in quell’edonismo di massa, in cui ognuno vuole tutto a tutti i costi, facendo rimanere sempre nella costante insoddisfazione da cui si dipende e da cui non ci si soddisfa mai!
Arrivando così nei fatti all’espropriazione dei ceti deboli, dei Cittadini e delle famiglie monoreddito, dei Pensionati a minimo di pensione!
In breve, questo turismo di massa, oltre ad avere strumentalizzato il soggetto generico, è diventato quasi un “ordine calato dall’alto“, stando all’ideologia dei consumi, in cui il soggetto generico, oltre a consumare, si autoconsuma per alzare il PIL ai “nuovi Gattopardi locali, nazionali e globali, che apertamente e sfacciatamente si nascondono dietro altre maschere alla moda.
Mi domando e domando:
Quali vantaggi economici ha portato e porta alla Città questo Turismo di massa?
Vi è reale rispetto per chi lavora?
Sono portato a pensare che vi sia una uscita di denaro dal Territorio di Noto!
Bisogna pensare e ripensare il Turismo per trovare e stabilire un equilibrio tra la Città e i Turisti, un equilibrio sotto ogni aspetto, evitando l’attuale squilibrio, per promuovere un Turismo culturale sostenibile per tutti, nel rispetto dell’identità dei luoghi, e “delle tasche”, evitando il deturpamento, altrimenti il “Cavallo di Troia” che attualmente appare e scompare come spettro, potrebbe stabilirsi davanti alla Porta Nazionale a simbolo di esproprio completo della Città!
E per finire chiudo l’articolo con chi l’ho aperto, con un breve intervento di Pasolini, che il 4 Settembre del 1975, sempre su Il Corriere della Sera, scrive:
“Li ho visti, li ho visti in folla a Ferragosto.
Erano immagini della frenesia più insolente, ponevano un tale impegno nel divertirsi a tutti i costi, che parevano in uno stato di “raptus “: era difficile non considerarli spregevoli o comunque consapevolmente incoscienti.
Sono stati ingannati, beffati.
Un rovesciamento improvviso e violento (per quanto riguarda l’Italia) del modo di produzione, ha distrutto tutti i loro precedenti lavori “particolari“ e “reali“, cambiando la loro forma e il loro comportamento: e i nuovi valori, puramente pragmatici, esistenziali, del “benessere“ hanno tolto loro ogni dignità.
Ma non è bastato dopo essere stati resi mostruosi (marionette guidati da una mano “nuova“ e quindi come impazzite), ecco che il benessere causa della loro mostruosità, viene meno, mentre il ballo delle marionette continua.“
Roberto Bellassai










