Il comune di Noto ha ottenuto un contributo regionale pari a 49 mila euro per iniziative tese alla valorizzazione e promozione delle pratiche sportive nel territorio locale.
Senza voler sottolineare la differenza della entità del contributo ottenuto rispetto ad altri comuni, direttamente proporzionali al peso della nostra politica comunale a livello regionale, ci interessano molto di più i criteri scelti dalla Amministrazione per la spartizione di tale somma.
È stata da poco pubblicata una manifestazione di interesse dove sarebbero fissati i paletti per la partecipazione e presentazione di progetti da finanziare con questo contributo.
Criteri assolutamente inadeguati, discrezionali arbitrari e soprattutto discriminatori e penalizzanti per il 90 % delle realtà associative locali.
Il primo criterio selettivo infatti prevede che possono presentare progetti tutti i sodalizi sportivi o enti con finalità sportive muniti di partita iva.
Lo sanno anche le pietre che la maggioranza degli enti sportivi sono privi di Partita iva in quanto non obbligatoria in quanto sono escluse dall’obbligo di aprire partiva Iva le associazioni che non svolgono alcun tipo di attività commerciale e che hanno solo entrate istituzionali quali quote associative e altro.
Si tratta di una mera svista e ignoranza della materia o di un neanche troppo velato espediente per pilotare l’erogazione di contributi a società amiche che poi avranno modo di sdebitarsi del favore ricevuto?
E che dire della griglia di valutazione per l’assegnazione di punti?
A parte che già è assolutamente illegittima una manifestazione dove manca un elemento fondamentale ovvero la esatta individuazione dei componenti della commissione che valuterà i progetti ed assegnerà il contributo, segnale di trasparenza, imparzialità ed efficienza (qualità sconosciute per questa amministrazione);
Ma anche gli altri criteri sono opinabili, privi di una minima validità oggettiva.
Originalità, cantierabilità, congruità dei costi, qualità dei progetti, sono giudizi assolutamente rimessi alla valutazione discrezionale della commissione ( sconosciuta), mentre sarebbe stato più onesto legare la valutazione a criteri oggettivi quali la iscrizione a federazioni sportive riconosciute a livello nazionale, la storicità di presenza sul territorio, numero degli iscritti che danno un segnale del peso dell’ente in ordine alla compenetrazione nel tessuto sociale, numero di attività svolte e capacità di coinvolgimento.
In questo modo sarebbe stato garantito un sistema di erogazione del contributo basato sul merito..e non sulla “simpatia” della Amministrazione.
Solo mancette per la futura campagna elettorale, senza alcun rispetto per il lavoro di quanti si spendono realmente per una attività di promozione e integrazione sociale.
Ma si sa..il migliore sport di questa amministrazione è il salto al contentino