Cultura non – violenta: Dove sei finita?
Ascoltando il video riguardo il Consiglio Comunale del 2 Dicembre c. a., sulla polemica tra il Presidente del Consiglio e il Consigliere di opposizione Aldo Tiralongo, mi è sembrato che il Presidente del Consiglio, al di là del Regolamento, abbia avuto un linguaggio “democraticamente inadeguato”, non rispettoso nei toni e nella forma, infatti sembrava troppo preso dal suo ruolo, come di chi è alle prime armi di quella investitura, ansioso di ben figurare nei confronti della sua Amministrazione di cui fa parte, facendosi prendere dall’emozione, alzando così il tono della voce, invitando le Guardie ad intervenire per fare smettere di parlare il Consigliere Aldo Tiralongo.
Se poi leggiamo il suo Post, in cui apostrofa più volte il Consigliere Tiralongo con la frase: “candidato a Sindaco sconfitto”, “candidato a Sindaco perdente”, con un linguaggio chiaramente autoritario e offensivo, in cui sembra riconoscersi come “il vincitore” rispetto al Consigliere di minoranza.
Un comportamento che non ha quasi niente di Democratico, nè di Etico.
Aldo Tiralongo è una persona dalla Cultura non – violenta da sempre, mentre il Presidente del Consiglio, salvo smentite, sembra non conoscere la pratica non – violenta in politica e non solo in politica, che è apertura all’ascolto, soprattutto dialogo, che poi significa essere rispettosi della verità, del Satyagràha, come veniva chiamata la verità da Gandhi.
Una Cultura non- violenta, che non discrimina in niente, ma che include l’altro/a, cioè l’avversario/a politico.
E Aldo Tiralongo ha solo chiesto con autorevolezza il rispetto delle regole, cioè della verità.
Quella che al Presidente del Consiglio, in questo caso sembra gli sia sfuggita di mano, al di là del pretesto del Regolamento.
Mi chiedo e chiedo: Ma dove è finita la pratica della Cultura non – violenta?
Roberto Bellassai