Sarà l’incipienza della terza età che probabilmente, comincia a produrre qualche effetto deleterio sulle mie capacità cognitive ma, ultimamente, sembro essere diventato un personaggio del noto romanzo di Murakami, “1Q84”, che scivola, alternativamente, da una dimensione dai più definita orridamente onirica a quella più buonista e immaginifica proposta da qualche “imbeccato” giornalista.
Noto, la città che, con l’uso di parole affastellate una dietro l’altra che mistificano smodata vanità, ambizione personale e forse tanto altro ancora, è diventata la capitale di tutto: la cultura, la legalità, lo sport, la buona amministrazione e che invece, ostinatamente, i miei sensi continuano a percepire, come la pallida metafora dell’”isola che non c’è”, cosi come già scrissi ai tempi del sindaco Valvo .
Certo, per dirla con le parole dell’apprezzato Stefano Alderuccio, basterebbe “compiere un giro circolare, in senso antiorario. Partendo da sud per ritornare a sud. Lentamente osservare, guardare per vedere…
Compiere un giro circolare, in senso antiorario: la città di Noto contiene oggi più città. Da sud, una zona di guerra, si passa alla città detta “salotto buono”, al pianazzo, poi si scende di nuovo, altre zone di guerra.
Un turista che arriva oggi a Noto si trattiene nel “salotto buono”, la città barocca, un cannolo, un gelato, qualche scatto preso col telefono cellulare. Noto, la Noto barocca, suggestiva, ma il resto, la zona urbana che è intorno alla passeggiata barocca, tutto il resto della città, al turista non interessa. Il turista passa svelto, in autobus, non guarda. A qualche metro dal salotto buono è lo schifo tipico del Sud. A che serve quindi guardare? Strade rivoltate, buche grosse come impronte di dinosauro, marciapiedi divelti, sacchi di spazzatura esplosi, affissione pubblicitaria selvaggia, file d’auto parcheggiate sui marciapiedi, erbacce, il puzzo della fogna che a volte ti fa chiudere la bocca, infine, là dove non va mai nessuno, stranamente a sud, ricorda l’Iraq, Beirut bombardata, fuochi accesi nelle strade, un’altra città nella città… barocca.
Il “salotto buono”. Un’espressione che leggi persino nella stampa locale, mi colpisce per il cinismo che inconsapevolmente l’anima.
Il “salotto buono”, ripulito e tirato a lucido, fa contrasto a tutto il resto.
Eppure questa comunità urbana che al turista non interessa non è un errore, né una messa in scena.
I netini l’abitano, i miei amici ci vivono, i miei familiari l’attraversano, i bambini ci crescono, ospita commerci, dimore, luoghi di ritrovo.
Zone di guerra a due passi dalla città barocca.
Tutti se ne lamentano, fatalità infame…”
Ed allora spesso queste due dimensioni si intrecciano fra di loro confondendomi le capacità di analisi fenomenologica della realtà.
Gentile Assessore, mi scusi per questo lungo incipit, tuttavia, nonostante da quasi due anni ci sia stato un blackout, per altro con soddisfazione reciproca, nelle nostre comunicazioni sia di natura istituzionale che personale, non posso fare a meno di rivolgermi ad Ella, fornendole ogni più ampia garanzia sull’irripetibilità della cosa, per togliermi da uno stato di imbarazzo confusionale derivante dall’evidente incapacità di leggere alcuni elementari atti amministrativi relativi all’assessorato che Lei guida con cotanta autorevolezza e capacità.
Ho letto che con determina n. 1040 del 1/08/2013, a firma del sostituto del dirigente di settore, nell’ambito del disposto della delibera di Giunta Municipale n. 107 del 28 giugno 2013 con la quale si preventivava “Effetto Noto 2013” per un importo di € 102.200 e nel cui interno era appostata una somma di € 8.500 per un concerto dell’artista Mario Venuti, si predisponevano gli atti amministrativi-contabili per la realizzazione dell’evento affidato a “Mercati Generali di Diego Vespa e C. s.a.s.”, con la successiva determina 1047 del 1 agosto 2013, a firma del medesimo sostituto del dirigente di settore si ribadiva la concessione della somma di € 8.500 per il concerto di Mario Venuti al Cortile dei Gesuiti ed inoltre la concessione del patrocinio gratuito con annessi servizio tecnici e logistici per la manifestazione Not fest 2013.
Sin qui, al netto di qualche considerazione che naturalmente non faccio per evitare di essere tacciato di pretestuosità, tutto a posto salvo che, il fatidico giorno 12, sono andato al concerto ed ho visto esibirsi dei promettenti musicisti, DiMartino e la sua Band, con una comparsata, – mi dicono si dice “feat” – di Mario Venuti.
Sono rimasto sbalordito e confuso.
Certamente il concerto non era di Mario Venuti bensì della Band Dimartino.
Ed allora perché 8.500 euro più servizi?
Ho pensato che fosse sbagliata la determina magari di uno zero.
Non so!!
Sicuramente Lei, di cui conosco l’abilità e la competenza in documenti contabili e amministrativi derivante probabilmente dal Suo precedente palmares imprenditoriale, saprà e vorrà spiegare l’arcano a quanti, incompetenti e confusi come me, non riescono a trovare risposte.
Carmelo Filingeri (Evarco)
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Cominciamo col dire che il Dirigente del Settore 8°, accollando al Comune i consumi di energia elettrica dei vari locali ed aree comunali messi, a disposizione della società Mercati Generali, dall’8 al 17 agosto (inclusa la manifestazione NotFest del 12 al 14 agosto), non può affermare che la relativa determina di approvazione “non comporta impegno di spesa”. A meno che il Comune non goda di singolari franchigie da parte dell’ENEL. Per quale motivo poi concedere tale agevolazione ad una società che, oltre ad usufruire gratuitamente di aree, locali ed impianti, ha fatto pagare, per la Notfest del 13 e 14 dei biglietti di ingresso che avrebbero potuto (e dovuto) garantire le necessari entrate. Compresa la concessione, nell’ambito relativamente ristretto del Cortile dei Gesuiti, della gestione di un evento (il Dimartino/Venuti) gratuito al pubblico che la “Mercati Generali” ha organizzato ricevendo esclusivamente (bontà sua) un “rimborso per le spese di organizzazione per complessive €.8.500,00 euro iva compresa”
?’assessore Terranova avrà avuto una svista…può capitare noo?