Il Procuratore capo della Repubblica di Siracusa, Francesco Giordano, ha convocato per domani mattina alle 9,30 al Palazzo di Giustizia, l’ex parlamentare all’Ars dell’Mpa, Pippo Gennuso. Oggetto della convocazione, le denunce presentate da Gennuso sui brogli elettorali in occasione delle Regionali del 2012, che sarebbero stati commessi in alcune sezioni di Rosolini, Pachino, Avola e Floridia.
E ancora il caso più emblematico di Melilli dove sarebbero stati “taroccati” i verbali che hanno tagliato fuori l’ex deputato dalla rielezione all’Assemblea Regionale Siciliana. Le cose che Pippo Gennuso dovrà dire al magistrato sono tante: c’è pure la sparizione dei verbali e delle schede elettorali dallo scantinato – 2 del tribunale di Siracusa e dovrà parlare anche della sentenza emessa dal Cga di Palermo che ordinava alla Prefettura del capoluogo di verificare verbali e schede in tre seggi di Rosolini e sei di Pachino.
“Al Procuratore – dice l’ex parlamentare – consegnerò le prove che non ci fu un allagamento al palazzo di giustizia e che le schede chieste dai giudici amministrativi sono state fatte sparire per evitare il riconteggio.
Gennuso non va oltre a queste affermazioni per rispetto dell’Autorità Giudiziaria:
“Non mi sembra corretto nei confronti del capo della Procura – aggiunge –ma sui brogli c’è tanta carne al fuoco. Voglio soltanto augurarmi che si faccia luce nel più breve tempo possibile e che vengano scoperti gli autori di questa incresciosa combine. Il responso delle urne del 29 e 30 ottobre del 2012 è stato palesemente falsato. Ho il dovere di andare avanti fino alla morte, perché è stato commesso un vero e proprio oltraggio nei confronti di coloro, e sono stati in diecimila, che mi hanno accordato fiducia nel segreto delle urne”.