La polemica ci sta tutta, dentro il guazzabuglio che ha creato il Comune di Noto per venire incontro ad alcune particolari esigenze didattiche del Cumo.
Una singolare vicenda ha fatto uscire dai gangheri il sindacato dei giornalisti, e la si può riassumere in pochissime parole.
Il Comune del sindaco Corrado Bonfanti e del vice sindaco Costanza Messina, non ha un ufficio stampa e neanche un addetto stampa, secondo quello che imporrebbe la norma in materia. Eppure da tempo emette comunicati stampa, nel silenzio sindacale della categoria dei giornalisti disoccupati.
Ma come si può tollerare che un ufficio che non è mai stato costituito ufficialmente, quindi, non dovrebbe esistere, possa fungere da trainer a giovani studenti che hanno interessi professionali o didattici nel giornalismo come nel caso in fattispecie?
Insomma, a furia di stare zitti i giornalisti pare abbiano ormai meno diritti sindacali degli idraulici. C’è chi li vuole in galera, chi li vuole disoccupati, anche nel caso abbiano trovato lavoro, e c’è chi opera come nel comune di Noto, con arroganza legalitaria a loro danno. Viene da chiedersi se a Noto gli amministratori hanno mai pensato che prima d’insegnare a guidare a qualcuno, anche se teoricamente bravo, bisognerebbe almeno avere la patente? Dai comunicati che pubblichiamo si potrà capire meglio la singolare vicenda di un ufficio stampa che vuole fare scuola senza neanche esistere sulla carta.
E’ un’isola felice quella in cui viviamo, dove l’esperienza vale meno di niente. Fermo restando che i giovani potenziali colleghi hanno il diritto di lavorare, resta il fatto che prima dovrebbero fare la gavetta. Invece si scopre che fanno già parte di un ufficio stampa dove “manca dall’acqua fino al sale” perché possa essere considerato in tal modo. E che dire dell’ufficio stampa della Fondazione teatro, nato dal nulla, di cui nemmeno il sindaco pare sapere nulla? Complimenti per la trasmissione, Comune di Noto.