Dal sito www.lanota7.it a firma di Francesco Midolo
” Strano è sembrato ai passanti, vedere tendaggi e hostess, all’ingresso della Loggia del Mercato la sera del 30 agosto. Al lecito “posso entrare?” la signorina rispondeva “ mi dispiace, è una serata ad invito”. Naturale è domandare se da oggi, può essere considerata normale prassi richiedere uno spazio pubblico come la sede dell’Enoteca Regionale, un locale di pregio recentemente restaurato con fondi regionali, per una festa o un incontro fra privati che dir si volglia. Per il Sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, a quanto pare si. “Riusciamo ad uscire dal Provincialismo? Perché riconduciamo tutto al vile denaro? La richiesta è stata quella di un incontro tra imprenditori per la sensibilizzazione alla ricostruzione dell’Eremo della SS Provvidenza di Noto Antica. Non ho altre dichiarazioni” anzi conclude il Sindaco “ritornate ad essere giornalisti”. La concessione per “ l’occupazione ” dello spazio pubblico, è stata totalmente gratuita, come confermato dalla organizzatrice dell’evento. Quindi, per un evento in uno spazio pubblico, per motivi che dovrebbero riguardare il pubblico – restauro di un bene come l’Eremo della SS Provvidenza di Noto Antica – al “comune” cittadino non è concessa la presenza. E neanche la domanda. Noi “poco sensibili” giornalisti, ci chiediamo semplicemente se può diventare norma o usanza, tale richiesta o se garantita solo ad una cerchia ristretta di persone. Se nel caso, durante la serata, ci siamo stati eventi benefici o raccolta fondi per il restauro di un bene prezioso come l’ Eremo della SS Provvidenza di Noto Antica, che bisogno c’era di stringere la cerchia a imprenditori “pre-selezionati” ? Anzi, non sarebbe stato lecito e dovuto informare tutta la cittadinanza della “sensibilità” di codesti imprenditori che hanno preso a cuore uno dei nostri monumenti ? Cosa c’è di provinciale nel giornalista che chiede se la luce alla fine della serata, la deve pagare lui – in quanto cittadino che paga le tasse – o il privato che ha usufruito gratuitamente di uno spazio pubblico della città? Ma a Noto ci dovremmo abituare. La Città si culla dei regali di facoltosi russi, arabi, principi e di presidenti di calcio. E cosi, fra Noto e Marzamemi, si moltiplicano le feste. Alfano, Del Noce, addirittura la figlia di Berlusconi – Barbara – tutti a casa di Lucio Bonaccorsi dei Principi di Redurbone. Questo è accaduto il 28 agosto in quel di Castelluccio, feudo di 5 mila metri quadrati di terra con un borgo settecentesco costituito da palazzo nobiliare, cappella e residenze per i contadini, di proprietà proprio di Lucio, discendente di Lorenzo Borgia del Castelluccio. Una festa in un luogo privato, dove anche li interviene il pubblico. Poliziotti impegnati a bonificare la zona e a tenere lontano occhi indiscreti. Scorte che arrivano da Palermo per il vice-ministro. L’interno borgo off-limits anche per i visitatori. Via dalla noia di Porto Cervo. Affittata la casa di Capri, dimenticata Cortina. La nuova icona dell’Happy Few è nella Val di Noto.”
Per questa Amministrazione,la Democrazia è solo sulla Carta,di conseguenza è come se fossimo ancora tra vecchi e nuovi Gattopardi. Mi viene in mente il Cortile di Palazzo Nicolaci,ormai da anni divenuto un parcheggio privato! E la Città,i Cittadini,gli intellettuali culturalmente e politicamente impegnati,non lo vedono? Dove sono? Che dicono?
La città é proiettata verso il futuro, ovvero dove poche persone ricche potranno decidere le sorti di una comunità. In fondo la nostra Noto é sorta su queste basi. Adesso un gruppo di pseudo imprenditori “affaristi” usa i beni pubblici gratuitamente o quasi per arricchirsi e i poveri cittadini comuni devono pagare.