La vicenda della stato finanziario del comune di Noto è ormai diventata argomento di discussione anche nei bar del corso Vittorio Emanuele.
La gente comincia ad essere preoccupata sul possibile fallimento dell’ente comune.
Ma quale sarà la verità?
La nuova amministrazione ha annullato lo schema di rendiconto di gestione per l’anno 2020 precedentemente approvato dall’ex giunta Bonfanti, riapprovando nuove risultanze contabili nonché la nuova relazione sulla gestione 2020 con un disavanzo “tecnico” di amministrazione di 61 milioni di euro.
Sembrerebbe l’anticamera del fallimento e invece il prospetto allegato ci dice altro:
Quindi possiamo stare tranquilli, il comune non è da considerarsi in condizioni strutturalmente deficitarie.
E tiriamo un sospiro di sollievo!
Le conseguenze del ricorso all’istituto del pre-dissesto sarebbero veramente gravi per i cittadini netini.
Tale istituto, introdotto nel 2012 permette al comune di evitare il vero e proprio dissesto e consiste in un piano di riequilibrio pluriennale che può essere assistito dallo Stato, il quale può anticipare risorse attingendo ad uno specifico fondo, il Fondo rotativo.
L’obiettivo è dunque incrementare le entrate dei Comuni a fronte di minor spese: per questo motivo gli enti che scelgono di ricorrere al pre-dissesto incorrono spesso a un aumento della pressione fiscale e a un conseguente taglio dei servizi.
Ricorrere al Fondo di rotazione chiaramente comporta maggiore vigilanza sull’applicazione delle misure previste, così come maggiore rigidità sulle conseguenze sul piano finanziario stabilite dall’ art. 243 (e seguenti bis, ter, quater):
- Aliquote o tariffe dei tributi locali nella misura massima consentita;
- Copertura integrale del servizio smaltimento rifiuti con i proventi della tariffa;
- Copertura del servizio acquedotto con i proventi della tariffa;
- Copertura dei costi di gestione dei servizi a domanda individuale.
Ma noi siamo sicuri che il sindaco Figura riuscirà a dotare il comune di Noto, in tempi brevi, degli strumenti di programmazione finanziaria senza ricorrere a soluzioni dannose per i cittadini.
Carmelo Filingeri