Continuano ad addensarsi nuvoloni sulla gestione dei rifiuti nel comune di Noto.
Avevamo visto giusto rispetto alla convocazione di urgenza dell’ultimo consiglio comunale monco della trattazione del Piano di Intervento.
Il competente assessorato regionale ha emanato una direttiva in data 14 maggio 2015 con la quale fornisce precisazioni e chiarimenti in materia di gestione integrata dei rifiuti.
In tale direttiva si puntualizzano e si danno alcune prescrizioni:
- Il piano di intervento dell’Aro deve essere inviato alla SSR (Società per la Regolamentazione dei Rifiuti) per la necessaria valutazione di coerenza con riferimento alla valutazione delle modalità di gestione;
- Il piano di Intervento e relativo capitolato d’oneri e quadro economico di cui all’art. 5 della legge 9/2010, previa predisposizione dalla Giunta Comunale, così come evidenziato dall’ufficio legislativo e legale della Regione, deve essere approvato dal Consiglio Comunale.
Tutto ciò sembra mettere in discussione tutto l’iter seguito fin qui dal comune di Noto, nonostante il piano Aro sia già stato esitato dagli uffici regionali.
Infatti il Piano di intervento non è mai stato approvato dal consiglio comunale, né i consiglieri hanno potuto discutere sulle modalità di gestione del servizio stesso né risulta che sia stato espressa il necessario visto di congruità da parte della SSR, fino a questo momento un altro carrozzone politico assolutamente inutile.
Non ho fatto lo spazzino e per la verità neanche il ciabattino – peccato avrei arricchito le mie esperienze professionali – mentre per il sindaco Bonfanti, di cui non conoscevo gli approfonditi studi latinisti, dovremmo tutti seguire il seguente motto: “Nihil de principe parum de Deo”.
Peccato!
Carmelo Filingeri
Ps. A proposito il Piano di intervento del Comune di Licata, firmato dall’ing. Lumera, prevedeva i due scenari, il bando di gara e l’affidamento in house.
Il consiglio comunale del comune di Licata scelse più conveniente l’affidamento in house.
In allegato la direttiva regionale
Nihil de principe, parum de Deo . traduzione libera : Conviene parlare poco di Dio e per nulla del principe.
La massima invita a rimanere defilati e a non mettersi nei guai, evitando di scontrarsi soprattutto con l’autorità terrena : infatti, se Dio può perdonare, difficilmente lo farà il principe
Ancora una volta, l’autore parla di cose che non conosce; mi inizio a preoccupare visto che conosco bene Carmelo e so che è una persona attenta. Mi rendo conto allora, che il ruolo di denigratore e censuratore nei miei confronti gli riesce un po’ male. I fatti:
1) il piano di intervento è stato esitato dalla SRR;
2) è stato decretato dall’assessorato regionale;
3) è stato presentato, dopo l’approvazione della Giunta, al Consiglio Comunale per la relativa approvazione.
Tutto nel rispetto delle regole. Alla prossima!
Caro Sindaco mi sembra un tantino indispettito. Perché non cita la delibera di consiglio con la quale è stato approvato il piano di intervento? Non sono riuscito a trovarla.
Caro Corrado, Sindaco, cittadino, cittadino tra i cittadini,
per cercare di tagliare la testa al toro o almeno fare un po`di chiarezza, visto che la situazione reale rifiuti, nel territorio del Comune, al di là degli 1), 2) e 3) che citi, è quella che è, vorrei porti una domanda: ma tu, in qualità di cittadino, sei soddisfatto della gestione dei rifiuti?
Se la risposta è “sì”, allora è evidente che, difronte alla realtà, alle lamentele, alle denunce, alle centinaia di foto di spazzatura che circolano su internet, allora è evidente che ci siamo (noi, anche tu) sbagliati di Sindaco.
Se la risposta è, come è ragionevole che sia, “no”, allora quali sono i motivi per cui la situazione è quella che è ? Ci sono forse interessi particolari che fanno sì che la situazione non può migliorare? E se è il caso, di fronte alle nuove esigenze della città, all’aumento periodico della popolazione, all’immagine di incuria che diamo, non sarebbe forse arrivato il momento di porvi fine, o almeno di tentarvi? E questo non sarebbe forse il tuo ruolo di Sindaco e di cittadino nell’interesse della città?
Al signor Filingeri suggerisco di leggere attentamente il D.D.G. N. 249 dell’11/03/2015.
Al dott. Stefano Alderuccio rispondo che se avesse letto il nuovo bando e il nuovo capitolato avrebbe potuto percepire tutte le innovazioni introdotte che prendono spunto dalle numerose note acquisite per migliorare il servizio. Egregio Stefano, finora non ho mai letto un giudizio positivo nei miei confronti. Ne prendo atto e faccio tesoro dei preziosi consigli. Buon lavoro!!
Link alla delibera di consiglio del comune di Licata n. 135 del 16 novembre 2014 con la quale si approvava il Piano di Interventi PRIMA DELLA TRASMISSIONE all’assessorato regionale per consentire ai consiglieri di valutare le modalità di gestione e il corretto piano finanziario.
http://www.comune.licata.ag.it/Documenti/Determine/2014/135%20%20Consiglio%20%20del%206.11.2014%20%20%20%20%20ARO.pdf
Forse al Sindaco è sfuggito che la direttiva in materia di gestione dei rifiuti urbani, successiva al decreto di approvazione del piano di interventi aro del comune di Noto, chiarisce in maniera inequivocabile che il piano di intervento deve passare dall’approvazione del consiglio comunale. Caro Sindaco si ricorda la questione di Siracusa che pure avevo portato alla sua attenzione. Il bando di gara fu bloccato per questo motivo, nonostante l’approvazione del piano di interventi del comune di Siracusa da parte dell’assessorato.
Buona norma sarebbe stata quella di fare approvare il piano in maniera preventiva al consiglio comunale. Comunque le suggerisco di proporre al consiglio la presa d’atto dell’approvazione del piano di interventi ARO così come stanno facendo tutti i comuni che sono incappati in questa vicenda.
Le consiglio anche di leggere attentamente il documento a pag. 5 che ho reso disponibile in calce al mio modesto contributo.
Per tornare a noi quindi i fatti:
1) il piano di intervento non è mai stato esitato dal consiglio comunale come io affermavo;
2) E’ proprio sicuro che la SRR abbia dato il proprio visto di congruità prima dell’invio in assessorato?
Perché non pubblica la certificazione. Mi mandi la copia per email è sarà mia cura pubblicarla a suo soddisfo.
Buon lavoro a Lei
IL PARERE LEGALE DELL’UFFICIO LEGISLATIVO DELLA REGIONE
Il piano di intervento del comune di Siracusa, approvato dalla sola giunta comunale, fu sottoposto all’Assessorato Regionale dell’Energia nall’approvazione del Consiglioei primi mesi del 2014 ed autorizzato da quest’ultimo ad aprile 2014 senza che nessuna obiezione fosse sollevata. Probabilmente, ricevendo i piani di intervento anche di altri comuni, qualche dubbio sulla reale procedura che i comuni dovevano seguire è venuto ai dirigenti dell’Assessorato Regionale Dell’Energia e dei Servizi di P.U e, per avere le idee più chiare, lo scorso novembre hanno chiesto all’Ufficio Legale della Regione un parere generale sulle competenze del Consiglio e della Giunta comunale ad approvare il “piano di intervento” e relativi atti di gara per la gestione del servizio rifiuti.
La risposta dell’Ufficio Legale è protocollata 27 novembre 2014 e cosi argomenta: “…la questione desta alcune perplessità in considerazione del fatto che, secondo una sentenza della Cassazione, il riparto di competenze tra consiglio comunale e giunta è retto dal principio secondo cui il primo (consiglio comunale) è chiamato ad esprimere gli indirizzi politici ed amministrativi di rilievo generale, che comprende atti, come gli acquisti, che non possono ritenersi, per loro intrinseca natura, come manifestazione di siffatti indirizzi, ma che vengono specificamente considerati fondamentali per il loro presumibile rilievo economico, e ne assegna la competenza alla giunta quando essi siano previsti espressamente in altri atti fondamentali del consiglio o ne costituiscano mera esecuzione”.
Quindi, in base a questa argomentazione “si ritiene competa al consiglio la determinazione di procedere all’affidamento, all’organizzazione e alla gestione del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti, secondo quando previsto dalla legge n.3/2013. La stessa disposizione prevede, però, che tale attività debba essere preceduta dall’approvazione di un piano di intervento, al quale sono annessi il capitolato e il quadro economico di spesa. Ne consegue che il consiglio nel deliberare l’affidamento, organizzazione, gestione del servizio, debba conoscere ed approvare tale piano ancorché, per la sua natura gestionale, sia stato predisposto dalla giunta. L’eventuale mancata sottoposizione di tale atto al consiglio lo inficerebbe, comunque, del vizio di incompetenza relativa, sanabile mediante l’adozione di una deliberazione di convalida”.
In base a tutto ciò risulta chiaro che l’Ufficio Legale della Regione attribuisce al consiglio comunale la competenza ad approvare il piano di intervento e richiede che i Comuni sanino questo vizio di incompetenza adottando una deliberazione di convalida. Ciò al fine di evitare che possano esserci dei reclami da parte delle società che saranno escluse dalla gara di appalto per il servizio di igiene pubblica.
Come vede Sindaco nessuna voglia di oscurare il suo prezioso lavoro, piuttosto l’idea di mettere delle pezze alla superficialità.
Il sindaco e’ persona intelligente. Resosi conto della cantonata presa porterà in consiglio la presa d’atto del piano di intervento. Nessuno può essere tuttologo. Bravo Sindaco.
Caro Carnelo, il Piano di Intervento è una cosa, l’ARO è un’altra cosa anche se complementari. Uno definisce la gestione e organizzazione del sevizio, l’altro l’ambito di applicazione.
Andiamo al dunque:
1) il Piano di Intervento non deve essere approvato dal Conaiglio Comunale ma il Consiglio Comunale ne deve avere conoscenza. Si è quindi provveduto regolarmente alla trasmissione
2) il Consiglio Comunale deve invece approvare il capitolato d’oneri e il piano economico finanziario.
Conclusioni: siamo in perfetta regola.
Saluti.
Caro Sindaco, Corrado,
convengo che criticare è facile, amministrare difficile. Poi, agire, e bene, nell’arco di una sola amministrazione, visti i tempi e le regole della PA, ne convengo pienamente, ancora più difficile. Come ho detto più volte, anche se in forma privata, all’assessore Raudino, la città ha fatto passi avanti notevoli in termini di fermento e offerta culturale, cose fatte in pochi anni che non erano mai state fatte in decenni. Vitali per la città perché le danno vita e che, anche quando non condivise, permettono almeno di stimolare un senso critico nei cittadini. Tuttavia, quello che manca è una visione, nel concreto una visione globale di sviluppo.
Prima dell’Unesco, lo sappiamo, persino riparare un buca era missione impossibile, con l’Unesco, stiamo diventando bravi a riparare in fretta le buche, ma non sappiamo ancora come gestire le conseguenze dell’effetto Unesco, non sappiamo ancora come gestire una città che deve essere allo stesso tempo città fortemente turistica ma anche città normale. Il peggio che ci possa accadere è di trasformarci in un parco di attrazione, una Disneyland del Barocco. Il mio non è vuoto piacere della critica: ho visto dei siti Unesco, luoghi effettivamente fragili e bellissimi, trasformati in poco tempo, dopo il passaggio Unesco, in mercati senz’anima a cielo aperto presi d’assalto da noi turisti.
Va da sé che avere una visione, in una città come la nostra, sempre più turistica e abituata a poche regole, significa, per un Sindaco, già all’inizio del mandato avviare una serie di cantieri importanti volti a gestire i cambiamenti a venire, stabilire e far rispettare nuove regole che ordinino la città, accettare quindi il prezzo di essere un amministratore impopolare.
Sinceramente, anche se si tratta di un grande passo avanti rispetto al passato, non posso applaudire al fatto che ora “ripariamo in fretta le buche”: questa è, lo sai anche tu, ordinaria amministrazione – e tale deve restare. Invece, avrei, ad esempio, applaudito volentieri non il restauro, ma un progetto di riqualificazione dell’area del vecchio campo sportivo, dove, nel rispetto dell’architettura adiacente, si poteva creare una zona dedicata all’artigianato, alle fiere, ad un mercato agroalimentare e, contemporaneamente, farne una zona di sosta per navette (magari elettriche) che portano i turisti dall’ingresso della città fino alla Villa, quindi decongestionare il traffico urbano; avrei applaudito con piacere ad un piano ampiamente condiviso, globale e coerente di sviluppo a 10-15 anni di tutte le risorse del territorio (agroalimentari, naturali, architettoniche, culturali); avrei applaudito volentieri un ripensamento del piazzale Lido che tenesse conto dell’erosione della costa piuttosto che la semplice e costosa ricostruzione del muro caduto; avrei applaudito all’applicazione del piano estetico; avrei applaudito ad una vera e propria politica di gestione di rifiuti condotta dal Comune e centrata sulla sensibilizzazione dei cittadini.
Da cittadino, non ho alcuno interesse, nessuno, ad augurarmi che l’amministrazione fallisca. Ora, siamo a fine mandato. Che facciamo… ritorniamo alla casella di partenza ? Poiché questa è l’impressione…
Caro Sindaco non si arrampichi sugli specchi, tutti possono sbagliare.
Lei sa benissimo che io mi riferivo al Piano di Intervento e non all’Aro e che, fino all’ultimo, lei non intendeva portare nulla in consiglio comunale.
E comunque la delibera di presa d’atto è solo a sanatoria e convalida di un iter procedurale che da al consiglio comunale la responsabilità di tutto : si ritiene competa al consiglio la determinazione di procedere all’affidamento, all’organizzazione e alla gestione del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti, secondo quando previsto dalla legge n.3/2013. La stessa disposizione prevede, però, che tale attività debba essere preceduta dall’approvazione di un piano di intervento, al quale sono annessi il capitolato e il quadro economico di spesa. Ne consegue che il consiglio nel deliberare l’affidamento, organizzazione, gestione del servizio, debba conoscere ed approvare tale piano ancorché, per la sua natura gestionale, sia stato predisposto dalla giunta. L’eventuale mancata sottoposizione di tale atto al consiglio lo inficerebbe, comunque, del vizio di incompetenza relativa, sanabile mediante l’adozione di una deliberazione di convalida”.
Il corretto iter sarebbe stato dunque: redazione della Giunta, discussione e approvazione del consiglio comunale, invio al competente assessorato come correttamente ha fatto il comune di Licata.
D’altra parte all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale, quello dell’urgenza, non vi era alcuna traccia della dovuta presa d’atto di approvazione del piano di intervento.
Tutto sommato si può sbagliare.
Comunque ho letto dettagliatamente tutti gli atti e, per onestà intellettuale, le devo dire che contengono effettivamente miglioramenti e innovazioni utili per la città. Possibili ulteriori miglioramenti: utilizzo dei risparmi derivanti dalla raccolta differenziata per ulteriori abbattimenti del costo del servizio per il cittadino, prevedere nel capitolato un forfait per gli interventi straordinari di pulizia che tanto incidono sui costi finali del servizio.
Non capisco perché a fronte di un mancato raggiungimento degli obiettivi di differenziata certificati dall’ufficio ( si doveva arrivare minimo al 30% fin dal primo anno ed invece miseramente ci siamo attestati al 28% alla fine del contratto quinquennale) non si sono fatte pagare le penali previste dal capitolato precedente alla Dusty e invece subiamo l’azione legale della ditta con un contenzioso corposo.
Ad maiora
ps. sono sempre pronto a pubblicare la lettera di congruità della SRR.
Data la corposa discussione già fatta, mi vorrei astenere dal dare il mio piccolo contributo. Ma proprio non resisto, per cui eccola.
Prendo atto che per la gestione ormai in scadenza, si è attestato il raggiungimento del 28% di raccolta differenziata. A riguardo sarebbe interessante disporre dei dati disaggregati posti a base di tale risultato finale, ma questo lo lascio alla proverbiale puntigliosità dei consiglieri (specie di opposizione).
Non era il 30% previsto per cui, sembra, si dovrebbero applicare delle penali, ma anche questo lascio alla proverbiale puntigliosità dei consiglieri (specie di opposizione).
Qui invece mi chiedo: il rilevantissimo controvalore in euro, stabilito a diretto vantaggio del nostro comune, derivante dal conferimento di quel benedetto 28% di rifiuti differenziati (nel nuovo piano si prevede per tale voce un ricavo di 700 mila euro) che fine ha fatto?
Se si fosse andati oltre il 30% con la differenziazione avremmo dovuto riconoscere una premialità alla ditta (tutto sommato meritata, dati i consistenti vantaggi economici nel frattempo ottenuti dal comune dalla vendita delle frazioni di differenziata).
Ma così non è stato, ma solo per un pelo lungo, diciamo, il 2%. Peccato.