Da “Omaggio alla Russia” a “Incontro con la Russia”.
Lo leggiamo in un articolo apparso su Il Giornale di Sicilia, del 1 Aprile c.a., dal titolo: “Noto, infiorata senza l’omaggio alla Russia, a firma di Vincenzo Rosana”.
Cosa cambia? Nulla, secondo noi.
Si tratta solo del cambio di una frase, che non modifica sotto l’aspetto del contenuto i rapporti sia culturali che politici tra la Città di Noto e la Russia.
Invece l’Assessore al Turismo e Spettacolo, Frankie Terranova, il Sindaco di Noto, Corrado Bonfanti e la sua Amministrazione – che volenti o nolenti non sono apolitici, con una frase ad effetto pensano che si possa sorvolare su una questione che non si può ignorare, anche perché questo Omaggio o Incontro con la Russia, non può passare inosservato sullo scenario locale, nazionale e internazionale, essendo la Città di Noto, una Città d’Arte, un Sito UNESCO, ormai conosciuta nel Mondo.
Di conseguenza diviene basilare prendere le dovute posizioni pubbliche e non fare come lo struzzo, che nasconde la testa dentro la sabbia, ignorando, facendo finta di non vedere, come se la crisi eil conflitto non fosse sotto gli occhi di tutto il Mondo!
Inoltre è un dovere di ogni Amministrazione politica dare l’esempio, tendere ad educare i Cittadini alla pratica della Democrazia responsabile, anche alla politica estera, se vengono intrapresi rapporti culturali o politici con nazioni estere, come nel caso in questione.
Il Comitato per i Diritti del Cittadino non tende né a favore degli Stati Uniti, né della Russia, anche se trova un po’ strumentali le ragioni degli Stati Uniti, soprattutto perché rappresentano“l’Impero egemone“, che con la guerra economica o con quella delle armi, tendono sempre di più a manipolare tutti quei Paesi dove non si coltivano “broccoletti“, ma dove ci sono giacimenti di Petrolio, di Gas o sono strategici sotto l’aspetto militare.
Si veda il caso Iraq, la Libia, dove con i vari pretesti, hanno abbattuto con la forza delle armi i regimi che prevalevano da tempo, contribuendo in maniera determinante, a mettere su dei“Governi democratici“ favorevoli alla loro politica, non risolvendo nei fatti nessun problemanéall’Iraq nè alla Libia, anzi i conflitti, gli attentati, e le uccisioni spesso in massa tra le diverse Etnie, sonoaumentate più di prima.
Sulla questione Ucraina, oltre alle misure economiche a cui servilmente si è accodata l’Italia e l’Europa, gli Stati Uniti, che vivono del 40% del reddito basato sulle armi, tendono a imporsi con la forza delle armi, coinvolgendo l’Europa, un’Europasolo della moneta e degli accordi Nato, per poi avere i favori politici, economici e militari, dall’ “Ucraina democratica“, che con il pretesto dei Patti NATO, mettono le basi militari in Ucraina, per controllare il territorio Russo.
Ci auguriamo che la politica della Russia e di Putin che non consideriamo per niente un politico democratico ma tutt’altro, non faccia passare il disegno politicamente autoritario ed egemone del Presidente degli Stati Uniti, Obama, e delle sue lobby economiche, che lo manovrano, perché pensiamo che la reale autodeterminazione dei popoli e delle nazioni, si costruiscecol dialogo, gradualmente, passo dopo passo, perché possa dirsi e compiersi una reale Democrazia autorevole e non autoritaria.
Non con le furbatee gli inganni del più forte, né con la guerra economica, né con quella delle armi.
La proposta di un dialogo durante la manifestazione dell’infiorata, venuta da più parti, potrebbe essere una buona occasioneper un confronto tra liberi Cittadini e Amministratori, ma dopo le dovute posizioni pubbliche, sia del primo Cittadino, che dell’Amministrazione.
Noto,28 Aprile 2014 Roberto Bellassai
Comitato per i Diritti del Cittadino