Per Aritmie, Variazioni e Interferenze del Contemporaneo, il 27 e il 28 Marzo è andato in scena al teatro Coppola di Catania, “La Merda“ scritto da Cristian Ceresoli e portato sulla scena da Silvia Gallerano.
Un monologo diviso in tre atti con Silvia Gallerano, un’attrice che sta sulla scena completamente nuda, la sua nudità è quella di un corpo vero, reale, umano, un corpo nudo che ribalta l’immagine stereotipata dello sfruttamento mercificante che ne fanno i Media, un corpo nudo che rompe un tabù all’incontrario, che libera il personaggio dai limiti della parola e del gesto, dando al nudo quel dovuto ruolo di naturale interfaccia della voce e dello spirito del soggetto, aperto ai suoi flussi e riflussi, divenendo un gesto di protesta e di dissacrazione nei confronti del sistema culturale, politico e sociale soprattutto del Bel Paese, che ancora oggi censura la nudità artistica e i testi di opere non conformi ai servi della censura del potere, infatti, in Italia questo lavoro teatrale ha trovato molte Sale teatrali sbarrate e boicottaggi vari mentre ha avuto successo oltre confine, al Festival di Edimburgo nel 2012,e in diversi Paesi Europei.
Al centro della scena, sotto cinque potenti fari sagomati, c’è Silvia Gallerano, sopra un alto sgabello, con un microfono in mano dove mima e mormora ironicamente in maniera provocatoria l’Inno Nazionale Italiano di Mameli, per poi dare corpo al suo personaggio, ad una giovane donna che cerca un lavoro per dare un senso alla propria vita facendo un provino per una TV, tentando con volontà, coraggio e ostinazione di aprirsi un varco nella società delle cosce, del cazzo e della fama, in quella società da tempo omologata nei gusti e nei comportamenti da parte del potere economico e politico che Pasolini chiedeva di processare per avere instaurato nel Bel Paese un genocidio culturale e di conseguenza un “fascismo consumistico“.
Il monologo è un continuo flusso di coscienza in cui farsa, tragedia e ricordi si mescolano, infatti, viene fuori lo scenario di un Paese in cui prevale la condizione dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, di una società autoritaria, serva dell’Impero USA, fatta di caste, patriarcale e maschilista, che subordina le donne e i loro processi culturali e politici, poi le parole virtuose del padre che gli ha trasmesso i valori del Risorgimento e della Resistenza Antifascista ma anche un sentimento di rabbia sentito e urlato con tutta la voce e con tutto il corpo contro il Potere, il Bel Paese, la Patria e la Famiglia.
La Merda è un’opera contro, di rottura, un grido di rivolta Anarchica ma anche di poesia, contro la Merda epocale del sistema, interpretata da una Silvia Gallerano che con la sua potenza vocale e del corpo e dalle continue variazioni della sua dinamica timbrica che gestisce con naturalezza e autorevolezza ha creato un evento reale al teatro Coppola strapieno di persone.
La Merda, dopo il successo internazionale, ha iniziato a fare un giro delle Sale alternative teatrali non solo del Bel Paese.
Roberto Bellassai
https://www.youtube.com/watch?v=AM-FVH8-J4Y