Lo confesso, da un po’ non seguo la “politica” locale, ed evidentemente, leggendo gli ultimi post di questo blog, qualcosa di importante mi sfugge.
Come ricorda Filingeri, questa opposizione gioca davvero una strana partita.
Da una parte avanza pesanti accuse sulla gestione dei fondi destinati ai cosiddetti eventi musical-culturali, dall’altra si ferma lì, a metà del guado.
Il consigliere Tiralongo, in una vera e propria arringa difensiva, ci ricorda l’inappropriatezza dello strumento della commissione d’inchiesta arrivando però a liquidare la questione con un troppo facile “riferimento a vicende già ampiamente chiarite”.
Chiarite a chi?
In quale sede?
E su quali dati si fonda il causa-effetto, vantato tra azione amministrativa e incremento del flusso turistico?
Esistono studi sulla relazione tra soldi dei contribuenti spesi in manifestazioni musical-culturali e ricadute più o meno diffuse a vantaggio degli stessi?
In altre parole, l’ovvio carico economico del generico contribuente netino per mantenere pregna l’ “offerta culturale” è ripagato da vantaggi sufficientemente condivisi o, come temo, il cerchio si chiude solo con un significativo ritorno economico ad esclusivo beneficio dei proprietari e degli esercizi del nostro famigerato “salotto buono”?
Il fatto che nostra città venga eletta “fra i più belli borghi d’Italia”, con conseguenze positive ritenute incalcolabili per l’indotto e per le conseguenti “ricadute economiche e sociali”, è frutto di una ragionata analisi costi/benefici o è, come temo, frutto di impareggiabile intuito e di altrettanto generici e lungimiranti copia&incolla ?.
Ed ancora, il flusso turistico è quello del mordi (un tramezzino) e fuggi o della permanenza in un B&B, magari fuori dal centro storico?
Tutto questo non interessa all’opposizione consiliare, intenta invece a dimostrare la propria esistenza in vita, inchiodando l’amministrazione in episodi forse dubbi, ma di certo poco significativi rispetto al metodo di fondo adottato che appare, ben che vada, informato da principi buoni nell’antica Roma ma non in una comunità trasversalmente colpita da una crisi economica che parte da lontano, ma che “da vicino” viene affrontata solo nel verso ritenuto di maggiore efficacia elettorale.
Si potrebbe pensare che questa variegata “opposizione”, nell’apparente sua inconcludenza, voglia invece valorizzare il peso dei singoli suoi componenti per futuri auspicabili nuovi equilibri della maggioranza.
Si potrebbe così spiegare il totale disinteresse, di questa poderosa opposizione, per problemi ben più rilevanti come quello della definitiva liquidazione del Trigona a favore del Di Maria di Avola, entro il 31 dicembre 2016, così come inesorabilmente previsto nella legge giorni fa licenziata dal nostro governo regionale. Via da Noto tutto, ma proprio tutto, anche ortopedia e geriatria, in compenso ci lasciano i reparti di recupero e riabilitazione funzionale (30 posti letto) e lungodegenza (16 posti letto).
Ma vuoi togliere la soddisfazione di far comunque parte degli “OSPEDALI RIUNITI Avola-Noto” ?
E poi, dovendo concludersi questo stillicidio dopo l’elezione del prossimo sindaco, l’attuale potrebbe sempre dirci che con il secondo mandato sarebbe finalmente in grado di far rispettare l’indimenticata ardita promessa di fine campagna in Piazza Municipio.
E non è detto che l’elettorato netino, magari con un’altra dose di massiccio anestetico calcistico, date le prove fino ad ora date, non abbocchi.
In fondo, siamo fatti così.
ELETTORE M5S
Caro Carletto, a proposito del presunto ospedale di Avola, mi risulta che esistono dei video su youtube che fanno vedere gli scantinati del Dimaria completamente allagati e con delle pompe di aspirazione sempre accese.
Le risulta?