Ci perviene un commento da un sedicente “rosolinese” sul precedente nostro post in merito alla minacciata cessione di territorio, che riteniamo utile mettere il rilievo:
“Leggendo il post di questo blog netino, ho riflettuto su due fatti a mio avviso non bene evidenziati. Il primo è che, come affermato, il progetto è stato finanziato ad un comune e non all’A.N.A.S. come avrebbe dovuto essere per competenza. Evidentemente fin dall’inizio, a meno che alla Protezione Civile non siano dei dilettanti sprovveduti, la soluzione del declassamento era già stata stabilita. Credo che non sia possibile ad un comune intervenire su una strada statale che rimane tale anche dopo l’intervento. Quindi la scusa del diametro insufficiente della rotonda non è altro che una scusa e basta. Serviva solo per fornire un motivo all’A.N.A.S. per giustificare l’accettazione del declassamento.
L’altra cosa, sulla cui utilità sono stati avanzati dei dubbi, è l’eccessiva lunghezza del tratto di statale richiesto in cessione, poco più di 500 metri per una rotonda che da sola dovrebbe occupare meno di 60 metri, ed ancora un centinaio di metri, ad esagerare, per i raccordi. Ma qualcuno a Noto ha pensato cosa significa eliminare, per ben 500 metri consecutivi, l’attuale fascia di rispetto di 40 metri da ambo i lati per sostituirla con una doppia fascia da 0 metri?
Arà, devo essere io a dirvelo o siete troppo toti per non capire cosa significa in termini di aumento del valore dei terreni interessati? Nel peggiore dei casi basterebbe una variante al P.R.G. (di Rosolini) e qualsiasi costruzione prima impossibile ora sarebbe possibile. Un miracolo natalizio a scoppio ritardato per qualcuno, con Babbo Natale a tenere il sacco nei panni del consiglio comunale di Noto.“
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