La pandemia da covid ha fatto prendere coscienza in maniera incontrovertibile come l’organizzazione della sanità italiana e siciliana sia veramente scadente.
Pre e post covid per Noto, e per tutta la zona sud della provincia di Siracusa: sanità addirittura disastrosa!
Basta porsi poche domande per fare il quadro della situazione!
- La medicina territoriale ha modelli organizzativi, risorse umane e strumentali, strutture che consentano prestazioni sanitarie di primo livello con finalità preventive e si presentano come alternativa all’ospedalizzazione?
Beh, direi proprio di no!
- Ci sono sufficienti posti letto ospedalieri di specialistica, di medicina dell’emergenza, di terapia intensiva e sub – intensiva, distribuiti equamente sul territorio siciliano e provinciale?
Ancora una volta no!
- Vi è un organico adeguato di medici del territorio, specialisti ospedalieri e paramedici?
No!
- Abbiamo strutture ospedaliere, funzionalmente e in numero, con strumentazioni diagnostiche e chirurgiche adeguate?
E’ scontato di NO!
Potremmo continuare ancora e dimostrare con numeri alla mano quanto si è affermato.
Lo sappiamo, la verità è raramente pura e mai semplice.
Attorno a un “fatto” rilevante per la vità umana, bisogna osservare bene cosa c’è “sotto” e cosa c’è “sopra”.
Per i siciliani e per la comunità netina vi è un “sopra” ammantato di buona sanità, ottimizzazione delle risorse, salute al cittadino, il racconto dei politicanti che proprio sulla salute nasconde un “sotto” intriso di favoritismi, clientela, campanilismo, elezioni e bacini elettorali.
Per dirla chiara, l’esigenza di salute della comunità netina e della zona sud è stata calpestata e compromessa da scelte di convenienza politica.
Potremmo rimarcare le responsabilità di chi, al governo della città, non ha saputo o voluto affrontare il deficit di sanità dei netini.
Cosi come non dimentichiamo certo le false promesse, spudoratamente proposteci nel 2011 o le altisonanti grida durante le assemblee cittadine del “fidatevi di me! Nulla, si muoverà senza il rispetto dei patti”.
Non scordiamo come l’ospedale Trigona sia stato ridotto a casa di riposo.
Ma non abbiamo tempo da perdere!
Il Covid 19 ci ha proiettati in un attimo oltre la solita quotidiana emergenza sanitaria.
Ormai è chiaro, Passione Civile vuole andare al governo delle istituzioni cittadine! Con rappresentanti degni e capaci.
Vogliamo che la città e tutta la zona sud abbiano un ospedale, con almeno 250 posti letto con tutte le branche specialistiche e una medicina del territorio capace di garantire assistenza primaria a tutti.
Riteniamo congrue e opportune le proposte del comitato del dott. Adamo e del Dott. Tiberio e anche quanto molte volte affermato dai rappresentanti di Cittadinanza Attiva sulla medicina territoriale e le pretenderemo in tutte le sedi.
A molti sembrerà velleitario ma se, per raggiungere questi obiettivi, sarà necessario cambiare non solo Noto ma l’intera Sicilia, siamo pronti a fare la nostra parte.
Il diritto alla Salute sarà il primo punto del nostro impegno per la città.
Carmelo Filingeri – Passione Civile
La priorità alla Sanità pubblica, quindi al Trigona, nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione, ma al di là della vostra esperienza alle precedenti elezioni, bisogna evitare di presentarsi da soli, come purtroppo avviene a Noto da più venticinque anni, facendo il gioco dei vari Sindaci eletti e delle loro formazioni, che ci hanno portato politicamente nel degrado sanitario e non solo sanitario.