Al Presidente del Consiglio Comunale All’Assessore all’Urbanistica del Comune di Noto
Al Segretario Generale del Comune di Noto
Oggetto : Decadenza effetti atti del Consiglio Comunale: Delibera n°37 del 29 Luglio 2013, Delibera n°11 del 11 Febbraio 2014, Delibera n°12 del 13 Febbraio 2014
L0 scrivente Geom. Daniele Manfredi in relazione agli atti in indirizzo che hanno prodotto delle modifiche delle Norme Tecniche di attuazione del P.R.G. di Noto e del Regolamento Edilizio;
Considerato che a tutt’oggi come si evince dagli atti rilasciati da codesto ente si fa riferimento alle sole deliberazioni del Consiglio Comunale; appare alquanto evidente che le procedure di rito per la validazione di tali atti che rappresentano una Variante di P.R.G. non sono mai avvenute.
Come certamente a sua conoscenza con il voto del Consiglio Comunale sono entrate in vigore le norme di salvaguardia nelle more di completare le procedure previste.
Tuttavia i termini di definizione degli atti amministrativi sono così disciplinati in modo chiaro dal legislatore :
- Il termine di durata delle misure di salvaguardia è stato fissato dal legislatore in 3 anni dalla data della delibera di adozione del piano;
- Tale termine e protratto sino a 5 anni per quei Comuni che abbiano presentato il piano alla Regione per l’approvazione;
- Detti termini hanno carattere perentorio, come già ribadito dalla Corte Costituzionale.
Tutto ciò premesso
Le norme di cui alle delibere in oggetto inerenti la variante al P.R.G. di Noto hanno perso la loro efficacia già dal 2019 .
Per quanto sopra le stesse non possono trovare applicazione nel Comune di Noto.
Noto li 22 Giugno 2020
Geometra Daniele Manfredi
Il mio riferimento non è alla bontà delle modifiche che si possono condividere o meno, piuttosto a degli adempimenti normativi che si devono concludere entro certi tempi,
Non basta inviare gli atti , si devono seguire e portarli a casa con un decreto , stessa cosa credo intenda fare il Sindaco per il PRG , far passare un documento piuttosto pasticciato e confusionario e fare scattare le norme di salvaguardia.
Noi come ho detto più volte necessitiamo come città con il PRG di dare ordine al disordine e non di scelte sbagliate.
La riduzione del costruito come principio è più che condivisibile ma attuare uno strumento urbanistico che intende azzerare tutto non credo sia un bene.
le scelte vanno condivise poi si accettano anche se non piacciono , ma il principio del confronto e della plurariltà , della pianificazione partecipata e della perequazione urbanistica mentre prima faceva parte del buon senso , oggi è un obbligo morale ma anche di legge.