Se tre ragazzi di Noto sono stati citati in giudizio dai proprietari del fondo dove è prevista la realizzazione di 118 villette, per diffamazione, con richiesta di 500.000 euro di danni, per aver semplicemente espresso il loro parere contro la lottizzazione di Eloro-Pizzuta, anche il mio nome vada aggiunto ai diffamatori.
Confesso di aver in più occasioni rappresentato le ragioni del no alla lottizzazione.
Con me tutti gli ambientalisti, gli albergatori, gli operatori turistici che, allarmati dalle ricadute negative sul territorio e sull’economia fondata sul turismo, hanno contestato il progetto.
Al giudizio si aggregheranno quelle migliaia di cittadini preoccupati per l’ennesimo tentativo di aggressione del nostro territorio, sul solco della miope e scellerata cementificazione di ettari di terreno e, con esse, delle speranze e del futuro e delle speranze dei nostri figli.
Perchè di questo si tratta. Non certo di una diffamazione inesistente, ma della espressione del libero pensiero.
Assistiamo ad un gravissimo atto di intimidazione nei confronti di tutti quelli che dicono no alla lottizzazione per sostenere una politica di sviluppo eco-sostenibile.
Nei confronti del Consiglio Comunale per coartare il libero svolgersi delle opinioni.
Nei confronti del Sindaco il cui gesto di responsabilità amministrativa e politica, concretatosi nel ritiro dell’atto deliberativo per ulteriori approfondimenti, è inteso dai proprietari e lottizzatori come un intollerabile inadempimento.
Attendiamo che la Forestale attesti ciò che già si evince dalle sue carte e sistemi informativi: l’esistenza di una macchia mediterranea estesa 10 ettari ed il conseguenziale obbligo di rispetto di una fascia di 200 metri.
Nel frattempo si faccia chiarezza, piuttosto, su come è stata assemblata la pratica della lottizzazione giacente presso il settore urbanistica, laddove si rintraccia non l’ufficiale parere della Forestale ma altro, una fotocopia portante la stessa data ma un numero di protocollo diverso inviato non agli uffici competenti ma ad uno dei proprietari del fondo.
Aldo tiralongo consigliere PD/Rinnovamento per Noto
Quello di autodenunciarsi da parte del Consigliere Comunale,Aldo Tiralongo,per esprimere solidarietà alle tre persone denunciate da parte dei proprietari dei terreni di Eloro Pizzuta,che si sono esposti per difendere un bene comune,è un atto civile e adeguato,che andrebbe moltiplicato,per contribuire a fare crescere la coscienza civile e la pratica della cultura civile in una Città!
Aldo Tiralongo ha compiuto un gesto significativo sia dal punto di vista civico che etico. Il coraggio di prendere posizione e di dichiararlo, purtroppo, è merce rara … Bravo Aldo