“Durkheim, il padre fondatore della sociologia moderna, disse una volta che il socialismo era il “grido di dolore”della società moderna.
Il populismo è il “grido di dolore”delle moderne democrazie rappresentative.
Il populismo è inevitabile nei regimi politici che aderiscono formalmente ai principi democratici ma di fatto escludono il popolo dal governo.”
L’assemblea regionale siciliana ha approvato da qualche minuto la leggina che consente ai sindaci “ubbidienti” di riprendersi la gestione dell’acqua ed è subito un diluvio di dichiarazioni e commenti di esultanza e soddisfazione di quanti, politici e non, per tanti anni sono stati ostili o al massimo indifferenti, alle legittime richieste di cittadini contrari alla privatizzazione dell’acqua.
Per noi “populisti”, che negli anni abbiamo fatto il lavoro “sporco”, facendoci nemici tra i politicanti di tutti i punti cardinali per le posizioni di coerente intransigenza rispetto alla ripubblicizzazione dell’acqua, va bene così.
Poco ci importa del deputato, tizio o caio, che prima ha prodotto il danno e adesso esulta, poco ci importa di consiglieri comunali e coordinatori di movimenti civici che fanno tardivi quanto inutili proclami di gioia su “feisbuk”.
I “populisti” rompiscatole attendiamo con ansia i consequenziali atti di Corrado Bonfanti che, siamo certi, non si faranno aspettare.
Carmelo Filingeri
Ultimissime notizie da ambienti vicini al Sindaco Garozzo:
Stasera riunione improvvisa e semi segreta tra i sindaci, la curatela fallimentare e Caltacqua.
Occhio!!!!
Carmelo quel manifesto e’ un richiamo alle origini e alla memoria oggi come ben dici esultano tutti ma ieri qunando si obiettava al sindaco valvo con 3000 firme che non dovevamo consegnare l’acquedotto non eravamo in molti i tanti che oggi esultano anche del Pd locale non li mai ne visti ne sentiti. Ma oggi e’ un buon giorno per l’acqua pubblica e speriamo anche per il Comune di Noto,speriamo di dare una spallata ma non solo acqua , ma depurazione e depuratori che da troppi anni inquinano le coste e il fiume asinaro.La gestione non puo’ non passare dall’affrontare il problema del risanamento ambientale che le connivenze di ambientalisti di comodo hamnno sempre messo in secondo ordine pur di avere una bandierina in piu’. Tuttavia costoro non passavano mai da Calabernardo o odovevano essere fortemente raffreddati con le narici opportunamente tappate.Infine attendiamo di conoscere questo piano industriale dell’Aspecon che non puo’ essere gestito naturlamente da un funzionario del Comune come commissario,la parola va tecnici imprenditori e alla politica.Al momento mi fermo qui
Daniele Manfredi