E’ partito il progetto “Un pasto per tutti”, lanciato dal gruppo “Insieme si può fare”, nell’ambito delle attività sociali, culturali e di sostegno alla cittadinanza.
Il movimento guidato da Giuseppe Cannazza, nato per dare un contributo alla comunità netina al fine di diffondere cultura e senso di solidarietà, ha voluto lanciare il primo progetto rivolto ai più bisognosi. Un team di volontari si occuperà di raccogliere e distribuire i pasti alle famiglie che ne hanno bisogno della città.
Nella realizzazione grande disponibilità e sostegno hanno dato Don Ottavio Ruta, Penitenziere della Basilica Cattedrale, ed i fratelli Carpenzano, titolari dei supermercati CGS e SI PIU’, che l’intero movimento hanno voluto ringraziare per la fattiva collaborazione.
Il progetto sarà svolto in sinergia tra il movimento “Insieme si può fare” ed alcune parrocchie della città, che individueranno le famiglie che hanno maggiori esigenze. I volontari dell’associazione effettueranno presso i due supermercati delle raccolte alimentari e tutto ciò che verrà donato dai clienti delle attività commerciali sarà devoluto alle parrocchie che poi provvederanno alla distribuzione.
Come già sottolineato il movimento “Insieme si può fare” guarda alla politica ma va anche oltre impegnandosi per le problematiche delle comunità locali.
“A prescindere da qualsiasi connotazione politica – ha chiarito la vice presidente del movimento, nonché responsabile alle attività culturali Enza Oddo – la partecipazione alla vita del movimento ha lo scopo di sviluppare idee e progetti idonei alla diffusione della cultura nella nostra città e nelle zone a sud della provincia di Siracusa. Seppure le mie posizioni politiche sono allo stato indipendenti il mio impegno nel movimento è per la diffusione della conoscenza”.
Dopo le prime fasi operative il movimento “Insieme si può fare” fornirà dettagli e numeri inerenti il progetto “Un pasto per tutti” che avrà ricadute certamente positive sulla comunità locale.
L’Addetto Stampa
Odg Sicilia tessera n. 156240
Corrado Parisi
Encomiabile iniziativa, molto bella.
Non mi è chiaro però il passaggio con le parrocchie. Perché questo implica che solo le famiglie cattoliche e praticanti bisognose saranno aiutate. Forse sarebbe stato meglio predisporre una mensa aperta a tutta la cittadinanza bisognosa, al di là della religione e delle frequentazioni parrocchiali.
L’iniziativa è buona se uno va a mangiare o gli danno un pacco alimenti non penso gli chiedano a quale religione appartiene,un fatto superabile
Nell’articolo leggo “Il progetto sarà svolto in sinergia tra il movimento “Insieme si può fare” ed alcune parrocchie della città, che individueranno le famiglie che hanno maggiori esigenze”.
Mi chiedo come le parrocchie possano individuare famiglie non cattoliche e non praticanti (e poi, perché solo famiglie? Esistono molti anziani soli che non se la passano bene …).
È per questo che la mensa aperta a tutti penso sia molto più equa e solidale!
Sarà una affermazione generica penso che aiuteranno chiunque ne ha necessità.