Il Settore VI, Servizi tributi del Comune di Noto, da qualche giorno ha iniziato a spedire le bollette di pagamento della TARES (tariffa rifiuti e servizi) per il 2013 da pagare in tre rare a partire da Ottobre per la prima rata, a Novembre per la seconda a Dicembre per la terza, per la prima rata la scadenza è il 30 Ottobre c.a. ma la bolletta l’abbiamo ricevuta il 6 di Novembre!
Limitandoci a parlare della fascia dei Pensionati a minimo che sono variegati, chi prende 700 euro al mese, chi 600, chi 440,oppure della categoria degli Artigiani,t utte fasce deboli, che non si possono permettere di pagare 300 euro all’anno di TARES quando nel 2012,un nucleo familiare composto di due o tre persone ne pagava non più di 100 di euro!
Tassa che in questo caso cresce del 200 per cento!
Se poi pensiamo a chi è disoccupato,che vive in estrema precarietà economica,i conti non ci tornano per niente!
Il personale dell’Ufficio del Comune di Noto, a cui abbiamo chiesto chiarimenti in merito, ci ha risposto che i parametri di pagamento sono applicati per nucleo familiare e per i metri quadrati dell’immobile, senza alcuna distinzione, ad esempio, per noi c’è molta differenza tra un immobile del centro storico e un immobile della periferia, tra edilizia di pregio e edilizia popolare, ma ciò che noi troviamo assurdo,è che non si tiene minimamente conto del reddito del nucleo familiare,né di chi fa la differenziata,che dovrebbe costare meno rispetto a chi non la fa!
Il Sindaco di Noto,Dott.Corrado Bonfanti,ai margini della lettera che accompagna le bollette dei pagamenti,ci dice che questa tassa detta TARES, è una tassa imposta da parte dello Stato,a cui il Comune ha aggiunto 30 centesimi per metro quadrato ma noi gli rispondiamo che non possiamo accettare una legge che in questo caso consideriamo “ oggettivamente ingiusta “, perché non tiene minimamente conto delle condizioni di chi non ha la possibilità economica nemmeno per “sbarcare il lunario“!
Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale devono intervenire per applicare o fare applicare da chi preposti, dei parametri adeguati, riducendo la TARES, riportandola alla tassa precedente perché la politica è “l’arte del possibile“, e non il suo contrario, anche se si tratta di una legge dello Stato, soprattutto nei riguardi di quei Cittadini e dei nuclei familiari economicamente “molto deboli“, invece, di limitarsi a “girare” la legge con le conseguenti bollette alla Città, come se in questa Città si fosse economicamente“tutti uguali“ !
Una legge che fa a pugni con l’articolo 53 della Carta Costituzionale,che recita: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva .
Roberto Bellassai