L’articolo 53 della Carta Costituzionale recita: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Non ci sembra che sia così per l’Amministrazione Comunale di Noto, che ha aumentato in certi casi del 200% la vecchia TARSU con la TARES, scegliendo dei parametri che non tengono minimamente conto del reddito dei nuclei familiari, né delle tipologie delle abitazioni, che secondo noi, c’è molta differenza tra un appartamento del centro storico e uno ad esempio, di edilizia popolare. Parametri fondamentali, basilari per una adeguata e proporzionata contribuzione da parte delle varie classi sociali.
Così mentre in molte Città del Nord e anche del Sud del Bel Paese, (un esempio virtuoso viene dalla nostra Provincia, da Canicattini Bagni, dove è stata applicata la TARSU, quindi le vecchie tariffe) le Amministrazioni hanno stabilito nel loro regolamento le riduzioni, adottando il dovuto parametro del reddito per nucleo familiare, riducendo la TARES dal 25% fino al 50% per chi ha redditi bassi, mentre per i pensionati a minimo di pensione e quelli con assegno sociale e i disoccupati, è stata praticata l’esenzione della TARES al 100%!
A Noto, da quello che leggiamo sulla Stampa locale, l’Amministrazione Comunale, salvo smentite, si limita forse a fare slittare alcune rate della TARES da questo fine anno 2013 ai primi mesi del 2014!
Ci chiediamo e chiediamo: ma è possibile al di là che si tratti di una legge dello Stato, che il Sindaco Bonfanti e la sua Amministrazione, non si rendono conto che il fenomeno della povertà in Sicilia, quindi a Noto, ha raggiunto dimensioni drammatiche!?
Che in Città, ci sono molti nuclei familiari che vivono con molto meno di 900 euro al mese!?
Che i pensionati a minimo di pensione, quelli con assegno sociale, più i disoccupati, devono essere esentati dalla TARES anche a Noto, altrimenti, nei confronti di queste categorie deboli, la TARES diverrebbe “oggettivamente ingiusta“ e soprattutto anticostituzionale, facendo emergere nei fatti “il Palazzo“, quel Palazzo ovattato, molto distante dai poveri di Stato, che amministra facendosi forte con i deboli, e debole con i forti!
Noto,27 Novembre 2013
Roberto Bellassai
Comitato per i Diritti del Cittadino