Leggiamo su La Sicilia del 16 Settembre scorso, in un articolo di Ottavio Gintoli dal titolo: Rifiuti, l’appello del Sindaco “Scoviamo insieme chi sporca“.
Noi siamo contro chi sporca e contro chi abbandona i rifiuti in discariche a cielo aperto e siamo contro l’inquinamento ambientale, così come siamo contro il Regolamento attuale sui rifiuti, cioè sulla TARI, perché non si tiene conto dei “ceti deboli“, di chi ha una pensione minima, di chi non ha un reddito sufficiente per vivere, per i disoccupati, per quei nuclei familiari che vivono con meno di 900 euro al mese.
Ci risulta che in quasi tutte le Città d’Italia sia del Nord che del Sud, il Regolamento sulla TARI contempla per queste categorie sociali il dimezzamento della TARI se non addirittura l’esenzione totale.
Abbiamo più volte scritto al Sindaco e alla sua Amministrazione tramite copie degli articoli presentati all’URP, sempre per “rivedere il Regolamento“ sulla TARI, ma non abbiamo mai avuto una risposta, nemmeno ci è stato detto dove sono finiti i 317 mila euro del famoso Fondo di Solidarietà TARES riguardante l’anno del 2013.
Nell’articolo di Ottavio Gintoli, il Sindaco parla di Cittadini che non sono registrati nel database del servizio TARI, dicendo anche che questi abusivi si ritroveranno addebitati cinque anni di costo di servizio retroattivo.
Ci chiediamo e chiediamo: ma il Sindaco non si è mai chiesto di quali soggetti sociali si tratta? Basterebbe fare una breve ricerca per vedere chi sono.
Per noi si tratta di nuclei familiari e di soggetti che non hanno la possibilità economica per pagare, di conseguenza farebbe bene il Sindaco e la sua Amministrazione di “rivedere il Regolamento“ abbassando la TARI ai “soggetti deboli“ .
Ci sarà pure un’esigenza di base se l’attuale Governo M5 Stelle – Lega, parla di “reddito di Cittadinanza“!
Sia il Sindaco, Corrado Bonfanti che il vice Sindaco, Corrado Frasca, sempre in riferimento all’articolo parlano di regole, di rispetto delle regole, di legge, parlando ai Cittadini, quindi parlano si direbbe a “valle“, quando in questo caso a noi sembra che il problema sia a “monte“, in quanto nel Regolamento non vengono contemplati le riduzioni che riguardano i “ceti deboli“, né viene rispettato l’articolo 53 della Carta Costituzionale che recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva“.
E’ evidente che questo articolo della Costituzione fa a pugni con il Regolamento attuale della TARI approvato dall’Amministrazione Bonfanti.
Roberto Bellassai
Comitato per i Diritti del Cittadino